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www.ildialogo.org Le porterò con me,di Mario Mariotti

Le porterò con me

di Mario Mariotti

Quando io crepo, ci saranno tante cose che creperanno con me, dato che - di esse non trovo riscontro da nessuna parte. Mi sembra di rimanere solo nella consapevolezza del negativo strutturale al creato: la morte connessa alla vita; la vita come lotta per la vita; la necessità per vivere di soffocare altra vita; l'impossibilità di non portare sofferenza agli altri viventi.
Mi sembra di rimanere solo nel capire l'importanza, e nel cercare di per seguire il pronome indefinito "tutti”: cibo per tutti, lavoro per tutti, scuola per tutti, sanità per tutti. L'accettazione generalizzata del cancro della competizione soffoca strutturalmente il "tutti" e separa i vincitori dai vinti, dai perdenti, e questi ultimi vengono espropriati dei precedenti diritti umani fondamentali. Questa è una bestemmia, la competizione, che viene percepita come obiettivo positivo da perseguire
Altra cosa in cui mi sono sempre ritrovato solo è stata la consapevolezza dell'ingiustizia quale prima violenza, a sua volta generatrice di ulteriore violenza. Anche il problema dell'immigrazione si risolve con la giustizia; quest'ultima viene dall’egualitarismo; quest’ultimo dalla condivisione, quest’ultima dall'incarnazione di Dio, o dei Valori, nella concretezza storica. Tutte le altre soluzioni sono precarie e non esaustive.
Altra cosa che non avrò la soddisfazione di vedere prima di crepare è la più che tardiva presa di coscienza, da parte del prossimo, che dietro la "strategia della tensione" e degli, anni di piombo, in Italia, c'era la CIA e quindi gli Stati Uniti, spaventati dal movimento operaio del 68, e determinati a soffocare l'utopia della fratellanza, il progetto di una società libera nella giustizia.
Altra cosa vissuta in solitudine è la mia visione del terrorismo. Chi non vede l'ingiustizia, e quindi la prima violenza praticata nell'esistente dalla ricchezza e dal potere, vede nel terrorismo il negativo dei negativi, e si preclude la via per estirparlo, perché non ne comprende la radice asso è ingiusto perché colpisce gli innocenti, ma è anche funzionale ai responsabili dell'ingiustizia per conservare i propri privilegi. Da noi, in Italia il "tutti uniti contro il terrorismo", e l'evacuazione della cultura USA da parte della TV, ci hanno portato come dono Berlusca end company, cioè la perfetta omologazione alla sede centrale dell'Impero, che è il primo responsabile dell'ingiustizia e quindi la radice prima del terrorismo.
Ultima cosa, forse la più rilevante in rapporto alla solitudine, è la mia denuncia della religione quale negativo da cui liberarci per approdare a quella laicità fraterna e solidale che è espressione dell'incarnazione di Dio-Spirito fra noi. Qui la solitudine diventa estrema: miliardi di persone si sono sempre affidate e si affidano alla religione. Eppure la mia esperienza di solidarietà nella continuità con gli ultimi mi ha aperto gli occhi sulla nostra collocazione esistenziale di mani dell'amore di Dio per noi, condizione che al tempo stesso incarna e fa esistere Dio nella concretezza storica.
Che sia compito dell'uomo il far esistere Dio è un messaggio che appare blasfemo, come quello che, nel momento in cui noi amiamo e spezziamo il pane fra noi, se e quando lo facciamo, noi siamo Dio che si incarna nel Signore. Tuttavia, anche in perfetta solitudine, io credo che tale messaggio sia
incluso nella verità. Se è così, io posso crepare tranquillo: ci vorranno anni o secoli, ma alla fine a vincere sarà la Verità.



Venerdì 22 Giugno,2018 Ore: 19:38
 
 
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