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www.ildialogo.org L'uomo religioso non è interessato alla conversione,di Padre Aldo Bergamaschi

8 dicembre 2019
L'uomo religioso non è interessato alla conversione

di Padre Aldo Bergamaschi

Omelia pronunciata l’ 8 dicembre 1983
 Matteo 3, 1-12

Giovanni Battista, era un profeta rustico e piuttosto feroce nei confronti della classe dirigente. Il Vangelo è di Matteo. Il Battista è ebreo e vuole difendere la tradizione, sostenendo una continuità tra la legge di Mosè, Abramo e la novità di Gesù Cristo. Senonché le novità di Gesù sono sconvolgenti e quindi verrebbero a mettere in dubbio la originalità, per cui, ci sarebbe una novità assoluta. Ecco il travaglio: salvare la tradizione, oppure aprire gli occhi sulla novità o nuova visione del mondo portata da Gesù. Ecco l’attacco frontale di Giovanni Battista nei confronti dei sadducei e dai farisei i quali – il testo non dice che andassero per farsi battezzare – andavano là per controllare, per vedere cosa diceva questo riformatore. Da qui: “razza di vipere”, se Dio ha fatto questi animali con il veleno non è colpa loro, ma per un linguaggio figurato, se noi diciamo che uno è una vipera non diciamo che Dio lo abbia fatto così, ma lo è diventato lui; noi non nasciamo nè buoni nè cattivi, ma indifferenziati.

Ciò che mi preoccupa è trasmettervi il concetto di conversione, perché in realtà il Battista, dice che occorre un battesimo di penitenza o di conversione, per il perdono dei peccati. Dobbiamo convincerci che ciò che stiamo facendo è tutto sbagliato, perché l’uomo religioso – introduciamo un concetto per fare autocritica nei nostri confronti – si dichiara figlio di Abramo. Questi signori sadducei e farisei, vanno per sentire cosa dice questo innovatore, ma loro sono sicuri e convinti di essere nella verità, perché credono in Abramo. Invece le sue parole sono tremende: Dio può far sorgere dalle pietre i figli di Abramo. Il problema è di portare l’attenzione su quello che stiamo facendo e quello che noi siamo.

L’uomo religioso si sente offeso quando uno gli dice: convertitevi, vi darò un battesimo di penitenza. In parole più semplici, questo battesimo voleva riformare il cervello, perché è lì la fonte di tutti gli errori. Si parla di lavaggio del cervello e questa è la verità, soltanto che a farlo erano altri cervelli umani. In realtà la venuta di Gesù “Logos”, cervello per eccellenza, dovrebbe fare il lavaggio ai nostri cervelli, cioè pulirlo da tutte le cose che gli altri vi hanno introdotto e che noi abbiamo introdotto in autonomia sbagliando. L’idea di una cosa nasce dal nostro cervello, cioè l’impatto fra noi e la realtà. Il caso Galileo è il più clamoroso, spiegava che non è vero che la Terra sta ferma e il sole gira, eppure era da millenni che si vedeva il sole e la Terra, si tratta di un errore collettivo.

I primi che lo hanno osservato, hanno tirato delle conclusioni sbagliate, poi gli altri seguendo la scrittura dicevano che la Terra sta ferma e ci siamo adagiati sull’errore. Ecco il tentativo del lavaggio del cervello. L’uomo religioso si sente offeso quando gli parlate di conversione, se gli dite che le sue azioni non decidono della propria conversione: loro osservano la legge. Il primo che ha fatto la critica parallela a quella di Giovanni al mondo ebraico è Gioacchino Da Fiore, cristiano, cattolico che per primo fa la critica alla civiltà cristiana e denuncia la inutilità della venuta di Cristo. Quindi, il natale di Cristo sarebbe passato come l’acqua sul tetto, non avrebbe cambiato nulla. Ora Gioacchino Da Fiore lo vorrebbero beatificare.

Giovanni Battista, tirandosi fuori dal fatto di essere un riformatore mentale, ha attaccato i costumi, vedi Erode che viene attaccato, con il risultato che Erodiade chiede e ottiene la testa del Battista. Non risulta che le autorità religiose abbiano stigmatizzato quel gesto di Erode. Sotto sotto i farisei dicevano che ben gli stà: cosa va a interessarsi lui? Siamo noi i gestori della morale, questa è una mia interpretazione. Bisogna riformare il cervello o comunque i primi concetti che lo hanno strutturato. Adesso capiamo la difficoltà dell’educazione e il dramma di coloro che sono padri e madri all’interno della famiglia. Esempio: la pressione arteriosa sale perché fondamentalmente si mangia troppo salato. Come prima cosa occorre tagliare con il sale, poi scegliere quei cibi che non hanno controindicazioni e infine anche a qualche pillola che i medici dovranno indicare. Se non si capisce che quel sale è la causa, non si salva. Dal sale, passate al fumo, al vino, alla droga, ecco spiegato tutto il concetto di conversione.

Nelle “Confessioni” di S. Agostino, troviamo un episodio che riguarda una confessione che gli fece sua madre. Sua madre, quando era piccola 8/10 anni, fu designata dalla famiglia (benestante) ad attingere il vino per il pranzo, essendo bambina, il vino amaro, si suppone che sia solo una operazione strumentale. La bambina finisce con l’incuriosirsi e sentire come era questo vino. La prima volta lo rifiuta perché era amaro, poi è arrivata a berne un bicchiere prima di andare a tavola. Un giorno la nutrice ha un diverbio con la bambina che fa la prepotente e la nutrice la rimprovera dicendogli della ubriacona. Fulmine a ciel sereno! Dice Agostino che Dio si è servito della nutrice per raddrizzare sua madre Monica, che da quel momento ebbe una scossa. S. Agostino dice che la madre lo sentiva che faceva male, soltanto che l’abitudine, il contesto… Da quel momento Monica smesse di bere. Proviamo a pensare cosa sarebbe accaduto se la nutrice non l’avesse fermata. Sarebbe diventata cattolica, avrebbe fatto la comunione, la confessione, tutti i sacramenti, ma sarebbe stata una ubriacona, è “l’opus religionis”, come questi farisei che osservavano la legge, però erano delle vipere.

Un ultimo episodio, che prendo da un noto personaggio reggiano “Ziloc”, bevitore che andava per tutte le osterie, ed era ubriaco tutto il giorno. Rimproverato da un sacerdote, Ziloc fa il proposito di smettere di bere, ed ecco la conquista. Passa davanti all’osteria e dice: Ziloc no, tu non devi entrare a bere; supera l’osteria, ma per ringraziare Dio di essersi liberato dal vizio, decide di tornare indietro a bere un bel bicchiere di vino! Queste sono le conversioni nostre. S. Agostino quando era nel travaglio della conversione dice in un punto: io pregavo Dio che mi liberasse da quei peccati, però ero contento che Dio non mi esaudisse.



Venerdì 06 Dicembre,2019 Ore: 21:57
 
 
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