- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (211) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Il Cristo persona non è in un luogo,di Padre Aldo Bergamaschi

2 giugno 2019
Il Cristo persona non è in un luogo

di Padre Aldo Bergamaschi

Omelia pronunciata l'11 maggio 1986

Mi pare di avervi detto, e sintetizzo, che l’Ascensione è una festa costruita a tavolino, vuol dire che la si è “dovuta” inventare per logica di sistema. Se la risurrezione è concepita come una rianimazione di cadavere e non come una dimensione nuova di Cristo, bisogna rendere conto di questo personaggio tornato in vita. Di questo cadavere rianimato che cosa ne facciamo? Avete udito le letture, dopo quaranta giorni Egli lascia la terra e se ne va in cielo, ma in un cielo concepito in maniera fisica. Negli (Atti 1, 1-11) che abbiamo letto si dice: fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Sentite? Tutto è descritto in maniera fisica. Gesù si stacca dal suolo arriva fino a un certo punto poi vi è una nube, e che cosa accade dietro a quella nube Dio solo lo sa. È ovvio che si tratta di una costruzione per restare fedeli a un concetto.
Poi ecco il dualismo che oggi non mi convince più, lo stesso testo termina così: Questo Gesù, che è in mezzo a voi ed è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo. Allora lo dobbiamo concepire cosi: l’uccello decolla e va in cielo, poi lo rivediamo tornare come la famosa parabola di Jonatahan, quindi sale in cielo poi torna, e coloro che si troveranno a quell'epoca lo vedranno in questo modo.

Nella seconda lettura, Lettera agli Ebrei (Eb. 9,24-28) s. Paolo è ancora più ideologizzato, e dice che Gesù siede alla destra di Dio nei cieli, al di sopra di ogni principato e autorità. Egli immagina che su nel regno dei cieli ci siano delle autorità, dei principati delle potenze e così via, ma nell'ipotesi che ci siano, Gesù Cristo è in vetta à tutti quanti, quindi sarebbe una forma di gigantismo e una forma di potenza anche materiale.

E siamo al passo di S. Luca nel Vangelo, è ancora più fisicista, prendo le ultime parole: Mentre li benediceva si staccò da loro, fu portato verso il cielo ed essi dopo averlo adorato tornarono a Gerusalemme con grande gioia, e stavano sempre nel tempio lodando Dio. Altri testi ci dicono che gli apostoli dopo la risurrezione non sono mai andati più nel tempio. É ovvio, che qui c'è la matrice giudeo Cristiana che pesa. Se la risurrezione non è rianimazione di cadavere come tendo a pensare, allora ogni ascensione è superflua; non solo superflua, ma pericolosa agli effetti di ciò che si vuole insegnare.

Per dimostravi come probabilmente dovrà essere pensata o immaginata la risurrezione, ecco qui un esempio. Prendiamo la fragola, che viene da una pianticella umile che noi tutti conosciamo. Come attraverso un processo “miracoloso” credo ancora per noi, la terra viene trasformata in linfa poi su, su, diventa una gemma, poi appare un bocciolo, poi appaiono i petali ecc., finalmente il frutto e questo frutto prima è verde e poi diventa color vermiglio, questo frutto è la fragola. Se poi la fragola viene mangiata ha ottenuto il suo effetto. Poniamo che questa fragola ci salvi dai tumori... ecco l'immagine, noi la consideriamo la fragola della salvezza. Bene, Gesù Cristo viene presentato, ed é giusto, come il Salvatore del mondo considerandolo dunque come quella fragola.

Sennonché, questa fragola viene fatta a pezzi poi risorge. Ma come fragola di prima? No, allora come? Diversa, vedrete che cosa dovrà accadere. Qui chiamo in causa ancora la vostra immaginazione. Immaginate per prima ipotesi che resti cosi come è, e vada a finire in un qualche frigo, oppure in una fruttiera esistente ai limiti del universo, oppure, in un giardino ai limiti dell'universo, poi lassù in cielo. Ditemi se la vostra mente può restare soddisfatta dell'esito della risurrezione di un cadavere rianimato che va a finire in un qualche angolo del cielo da cui poi dovrà ritornare. Ecco come non deve essere concepita la risurrezione di Gesù.

Seconda ipotesi: se invece voi immaginate una specie di filmina in cui vedete la fragola tornare da vermiglia a color verde, poi vedete i petali, poi i sepali, poi le foglioline, poi la gemma, la linfa e il seme, giù giù fino alla prima pianta, dico alla prima pianticella di fragola e al suo Creatore, voi assistete ad un processo che pur essendo reale rimanda continuamente ad una trascendenza, finché non si arriva al seno del Padre. Ecco allora la parola verace di Gesù: torno al Padre, tornare al Padre non vuol dire tornare in un luogo, ma entrare in quello stato in cui la fragola dovrebbe rientrare se facesse il processo inverso compiuto, rispetto al processo del suo arrivo allo stato di fragola. Cristo persona, dunque, non è in un luogo, e solo così Egli può essere presente, intenzionalmente, alla coscienza e soltanto cosi può porsi come Salvatore di tutto il sistema umano.

Ed ecco dove mi riallaccio relativamente al discorso di domenica passata. Se ricordate avevo preso in esame il testo più significante dal punto di vista educativo del mondo classico, vale a dire il dialogo che ha come titolo “Il Clitofonte” di Platone, dove Socrate si era posto il problema del male in quanto ignoranza e della virtù che può essere insegnata poiché, se noi non insegniamo la virtù avremo sempre degli uomini allo stato brado. Dunque l'educazione che egli prevede è un salto di qualità dal momento istintivo della natura in un altro status che questa natura corregge. Il cristianesimo va più avanti e vi dice: questo sistema per poter restare all'altezza cui è chiamato, ha bisogno di qualcuno che lo tenga a quell'altezza. Ed ecco allora come il Cristo persona diventa il cardine della educazione cristiana. Ed eravamo arrivati qui.

La violenza tra gli individui e gli Stati è dovuta a una carenza educativa di livello sociale, e a questo punto ecco la tesi del disimpegno pedagogico. Replicano a Socrate: gli ingiusti sono ingiusti non per deficiente educazione o per ignoranza, ma perché lo vogliono deliberatamente. Si d’accordo, è un atto di volontà la cattiveria, su questo non v'è dubbio, ma il punto è di sapere che cosa è questa volontà, ed è qui dove Socrate comincerà a mettere il bisturi.

Ci sono qui degli educatori, gente di scuola, Si scarica la responsabilità sugli individui usciti dalla scuola, ma poi una tale società, contraddicendosi, dice anche che l'ingiustizia è una turpe, cosa invisa agli Dei! Voi vedete che l'argomentazione è uguale alla nostra, al posto degli dei ci mettete Dio e poi avrete pari pari l'argomentazione. Resta però un duro interrogativo dice Socrate. Come potrebbe una persona scegliere de1iberatamente un simile male? Traduciamo: come potrebbe uno scegliere ciò che è turpe e inviso agli dei? Vi rendete conto?

Ora, sono d’accordo resta prob1ematica la tesi platonica del male come ignoranza, resta vero però che se non si é convinti che una prassi è cattiva difficilmente la si abbandona. Chiaro? O per lo meno la giustifichiamo con amminico1i divini. Ognuno faccia l'esame di coscienza. Il cristiano é originato dalla metanoia o cambiamento di mentalità e quindi dalla libera ammissione coscienzia1e che questa azione è peccato, vale a dire cancerogena per il proprio io e per il corpo sociale, non ci riconosciamo persone, non ci riconosciamo uguali.

Ecco in che cosa consiste la specificazione o la dichiarazione di Gesù di cui vi ho parlato la domenica passata: Amatevi come io ho amato voi. Ed ecco l'aggancio alla festività di oggi, giacché attorno alla Sua persona si gioca anche la non violenza: per ottenere il rispetto dell'uomo dobbiamo amare una persona. Dobbiamo amare una persona, e la persona per eccellenza nella visione cristiana è Gesù Cristo. Ma attenzione, non un Gesù Cristo volato su nella trigonometria celeste, ma un Gesù Cristo che è penetrato dentro alle coscienze.




Sabato 01 Giugno,2019 Ore: 19:23
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info