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www.ildialogo.org La tentazione è dentro al cervello,di Padre Aldo Bergamaschi

10 marzo 2019
La tentazione è dentro al cervello

di Padre Aldo Bergamaschi

Omelia pronunciata il 29 febbraio 2004

Luca 4, 1-13

Ecco qui il riassunto breve di queste tentazioni, tutto diventa una tentazione se si oscura in noi il disegno di Dio nelle cose. Platone non vuole nella sua polis (città) gli atei, non li vuole perché gli atei non ubbidiranno mai alle leggi. Gli atei ubbidiscono solo a quelle leggi che ritengono in ordine con il loro pensiero. É vero che anche io credente ubbidisco alle leggi, ma con beneficio di inventario. Purtroppo questo ce lo siamo dimenticato lungo la storia noi cattolici, e ce lo siamo dimenticato proprio perché la legge: o è un ordine della ragione, o diversamente è un ordine di qualcuno o di un gruppo.

Vedete a che punto siamo arrivati, aveva ragione Marx, non aveva ragione nei rimedi, ma nell’analisi: Lo stato è un luogo dove una classe ne opprime un’altra. Chi è al comando è obbligato a fare delle leggi, e le fa su misura della propria visione del mondo imponendole agli altri. Con ciò non voglio incitarvi alla ribellione, ma voglio farvi un quadro di come il credente deve sentirsi in mezzo alla storia.

Platone non vuole gli atei nella sua "Repubblica", perché un ateo non accetta che le leggi siano razionali secondo la misura divina, poiché questo è il suo ideale. Nella “Repubblica” le leggi debbono avere la convalida di Dio, che è la massima razionalità o è una oppressione nei confronti dell’uomo. Nessuno al mondo può dire a un altro uomo fai questo anziché quest’altro. Qui sta la ribellione per il cristiano relativamente all’autorità e questa ribellione i cristiani la dovevano fare prima della rivoluzione francese e in nome di altri principi.

Resta fermo che dove è violata la razionalità è ovvio che c’è la ribellione da parte di qualcuno, per cui, siamo in una situazione drammatica, dove in realtà le leggi non sono osservate da nessuno. Né da quelli che dicono che sono leggi fatte dagli uomini, dunque nessuno li può obbligare, né dagli stessi che fanno quelle leggi, che già nel pensiero le utilizzano a loro profitto, a loro pro per difendere i loro averi. Il problema non sta nel rinunciare alle cose, ma nel prenderle dalla parola mano di Dio, vale a dire: dalla fonte autentica. Non c’è bisogno che il sasso diventi pane, il pane l’ho già, perché Dio ha creato il frumento da cui ricavo il pane. E così per le altre tentazioni. Gesù poteva dire: Io sono già il Re dell’universo e questo lo sappiamo dal racconto della Passione. Gesù, dopo che ebbe vinto la tentazione, cioè dopo che ebbe esclusa la fonte ibrida di ogni possesso e i motivi soggettivistici di ogni uso, tutto poteva avere. Ed ecco – non a caso – il Vangelo si conclude dicendo: Gli angeli indebitamente invocati, sono ora presenti e così il pane torna per via legittima; gli angeli lo servono.

Vi farò ora l’analisi di come questo concetto di tentazione abbia avuto una sua elaborazione nel mondo cristiano e dove tutt’oggi i padri spirituali, danno talune indicazioni che a mio giudizio non sono in ordine con il Vangelo. Vi dirò come S. Francesco ha vinto la tentazione staccandosi da tutta la tradizione ecclesiale dell’epoca.

La scelta fra ciò che io credo e ciò che io vedo. Io vedo che la donna – tanto per andare al punto del sesso – è creata da Dio. Mia madre è creata da Dio come mio padre. Ora mi metto nell’ottica di un uomo; ciò che credo è che quell’essere che passa accanto a me, sia creata da Dio, come credo che quell’albero, quel gatto ecc. La scelta fra quello che credo, e ciò che vedo, credetemi, non è così facile. Esige esattamente quella fede di cui vi ho parlato prima. Ed ecco la motivazione per cui è difficile la scelta: se non ci fosse qualcosa di divino nelle creature, se non somigliassero a Dio perché da Lui sono create e hanno l’impronta di un pensiero divino, noi non le ameremmo come le amiamo. Questo sfondo religioso rende costoso il superamento del materialismo.

Nella lettura che vi ho fatto, mettete il sesso, il danaro e il potere, e vedrete come sia costoso il superamento di questa tentazione, sempre in rapporto a quello che vi ho detto. Mettete i tre punti sopra citati, le cose, dentro al nostro cervello, diventano devastanti. S. Benedetto ha la tentazione impura del sesso come altri santi che si spogliano e si buttano in mezzo alle spine, oppure come S. Francesco in un primo momento, chiama i suoi frati e lì, a Rivotorto si buttano nell’acqua gelata. Questo non è il modo giusto per liberarsi dalla tentazione, cioè colpire con elementi estranei la tentazione. Sono d’accordo anch’io che se vi buttate nell’acqua gelata vi scappano tutti i grilli dalla testa, perché è immediatamente occupata, la testa, a difendersi da quel fastidio. Però finito questo, siamo daccapo, la tentazione è dentro al cervello. Ripeto, dalla tentazione non ci si può liberare con degli elementi spuri; o si segue la via di Gesù che è quella della razionalità, o diversamente non ne usciamo.

Vi porto come esempio il caso di Alessandro Magno; l’oracolo aveva detto che Alessandro Magno avrebbe occupato tutta l’Asia se avesse sciolto il nodo di Gordio. Gordio era un santuario dove c’era un nodo famoso che nessuno riusciva a sciogliere tanto era complicato. Alessandro Magno prese la spada e tagliò tutto, così come l’uovo di Colombo, un colpetto e sta in piedi, ammaccandolo solamente. La soluzione del nodo è spuria, perché è vero che tagliarlo si scioglie, ma rompi anche la corda e questo è il punto che non funziona.

Non so per quale intuizione, ma indubbiamente rileggendo il Vangelo con attenzione, S. Francesco si liberò da quel metodo. Qui in convento io ho fatto dipingere una vita di S. Francesco, in uno di questi quadri sono rappresentati i frati in mezzo all’acqua gelata con S. Francesco che li catechizza, in un altro modo, con i fantocci di neve. É una delle scene più belle, anche se l’illuminismo... Voltaire ci fece una risata, ma è questa la via evangelica per rispondere alla tentazione. Francesco fa dei fantocci di neve, fa una donna, le mette la scopa in mano e dice: questa è tua madre; fa dei fantoccini e dice: questi sono i tuoi bambini; questa è la tua fantesca, e li struttura. Questo è praticare - teorizzo - una clamorosa vaccinazione che va a colpire la tentazione nelle sue cause, nel suo punto di partenza, nel pensiero. Sarebbe come dire di andare fino alla radice di ciò che si può conoscere su questo soggetto, non lasciando nulla all’inconscio.

Questa è tua moglie... e una moglie che cosa è? Vedete il discorso razionale dove va a sfociare? La moglie è una leggiadra macchinetta per fare dei bambini? É un raffinato strumento di piacere? Queste sono definizioni che sento dal confessionale, dai tanti anni che lo frequento. Signore donne, rovesciate la medaglia e riempite di contenuti vostri questo discorso. É una compagna di emozioni psichiche e fisiche? Oppure è carne della mia carne, ossa delle mie ossa, oppure è un aiuto che mi somiglia (sentite il discorso biblico?); se è un aiuto, in rapporto a che cosa e per quale piano attuare? E ammesso che sia tutte queste cose, perché lei è tutte queste cose? Ecco quello che sta sotto a questo apparente scherzo di S. Francesco, il quale fa i fantocci di neve e poi cerca di rispondere alle domande. Il rubinetto dei perché dovrà chiudersi soltanto là, nell’origine del tutto.

Il pensiero ultimo di Dio, il quale ha creato l’uomo e la donna per questo e questo... ha scoperto i finalismi, finito il discorso. Allora io dico che Francesco in mezzo a tutti i santi della Chiesa cattolica - perché anche dopo di lui hanno continuato a buttarsi fra le spine - aveva capito la lezione.

Cristo non fugge da quel sottile ingannatore della realtà che è satana. Se mi fate la domanda su satana, dovrei fare l’analisi - e in questo caso aveva ragione Freud - cioè la costruzione del nostro apparato mentale. Cristo dialoga sullo stesso terreno e va fino al fondamento del dialogo che si può prolungare all’infinito, però se si vuole una risposta bisogna rifarsi al pensiero di Dio: Sta scritto, questa è la risposta di Gesù; e ciò che sta scritto, che cosa è, se non ciò che Dio stesso pensa?

Quando allora io ho scoperto il pensiero di Dio in fondo alle cose è come se mi sentissi aprire il paracadute dietro le spalle, è come sentirsi sorretto e amministrato dagli Angeli. Tutto ritorna normale e divento il soggetto pronto a creare una nuova società.



Domenica 10 Marzo,2019 Ore: 17:13
 
 
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