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www.ildialogo.org La pienezza umana,di padre Aldo Bergamaschi

La pienezza umana

di padre Aldo Bergamaschi

Omelia pronunciata l'8 ottobre 2006
Marco 10, 2-16

 
Gesù tenta il superamento della concezione legalistica della morale, infatti è ucciso perché contesta il sabato, cioè il ritualismo religioso, e perché dice Dio suo Padre, contesta cioè la definizione di Dio ricevuta dalla tradizione.
 
É lecito a un uomo ripudiare sua moglie? Dunque ci si poneva il problema in assoluto, mentre si doveva chiedere Quali sono i casi in cui è lecito ripudiare la moglie? Giacché il ripudio è concesso da Mosè, Gesù chiede che cosa ha ordinato Mosé: Ha permesso di scrivere un certificato di ripudio e di rimandarla. Dunque Mosè non ha ordinato il divorzio, ma ha messo un rimedio a un dato provocato dalla durezza del cuore. Nelle Beatitudini Gesù dichiara Beati i puri di cuore perché vedranno Dio. Il rimedio consisteva nel difendere la donna (debole) mediante un pezzo di carta, ma siamo ben lungi dalla Verità, se la Verità si identifica col pensiero di Dio.

Vogliamo allora riguadagnare quel pensiero? Le prescrizioni mosaiche riguardanti il divorzio non appartengono al progetto primordiale di Dio circa l'unione dell'uomo e della donna. Nel V.T. la poligamia è considerata legittima (Giacobbe, Elkana, Davide), così come il concubinato con una schiava o con una prigioniera di guerra. Ma questa situazione porta a conseguenze che ci sorprendono, Abramo non dà alcun valore all'amore della sua sposa, la morale sessuale è più tollerante per gli uomini che per le donne: il solo precetto che viene loro imposto è di non ledere i diritti degli altri.

Abramo è padre comune alle tre religioni (ebraica cristiana musulmana), ma relativamente a questo tema nessuna diversità dal mondo greco-romano. Il musulmano può avere contemporaneamente cinque mogli, l'ebreo poteva averle successivamente (il che era più economico).

Il cristiano? Deriva da Grecia e da Roma la prassi, dal Vangelo il principio legalistico. Il progetto primordiale di Dio era più ampio e antilegalistico. Egli aveva creato l'uomo maschio e femmina (un aiuto simile a sé, ma relativamente a un disegno di Dio, non a sé). La morale farisaica era impostata sulla non confessata ipotesi della inferiorità della donna (definita uomo mancato da Aristotele e San Tommaso), mentre la costola significa un puro legame di interdipendenza. La donna era infine considerata una proprietà dell'uomo.

Gesù insiste citando correttamente il Genesi: l'unione del maschio e della femmina esprime il raggiungimento di una pienezza umana. Non è l'uomo che assume in proprietà la donna, ma i due si arricchiscono vicendevolmente, non possono quindi strumentalizzarsi. L'unione discende da un disegno di Dio e da parte umana apparirebbe "sacrilegio" opporle un controprogetto di separazione. Il torto storico nel cristianesimo consiste nell'aver imposto per legge un ideale che deriva solo dalla metanoia. O società volontaristica o società ipocrita.

Un matrimonio fallito non può essere tenuto in piedi né regolato con delle leggi, ecco la tristezza. Gesù tende a rendere impossibile l'insuccesso. Se Dio ha unito, è certo monogamico e indissolubile. Ma chi unisce? Il sesso, l'interesse, l'istinto, la curiosità, il calcolo, la leggerezza? In questi casi è vano appellarsi a un ideale "legalizzato", occorre riportare l'attenzione sui presupposti.


 
 


 



Domenica 07 Ottobre,2018 Ore: 16:32
 
 
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