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www.ildialogo.org Integrismo latente,di padre Aldo Bergamaschi

30 settembre 2018
Integrismo latente

di padre Aldo Bergamaschi

Omelia pronunciata il 1° ottobre 2000

Marco 9, 37 . 42 . 44 . 46-47


In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri. Ma Gesù disse: Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi, è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina girata da un asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che essere gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.


Il passo è denso di problemi. Io mi occuperò solo del primo, quello della tolleranza. Vedete anche qui gli apostoli un po’ intransigenti: c’era un tipo che andava in giro a fare degli esorcismi in nome di Gesù Cristo e non era dei loro. E allora dicono: Non è dei nostri. Gesù risponde: Non è possibile che uno faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.

Ecco, io illustrerò solo quest’aspetto, anche perché - tutti i giornali ne parlano - problemi di cui non faccio i riferimenti esatti, ma capirete subito dove il dente duole. Certo, qualcuno mi domanderà di queste altre frasi di Gesù: se il tuo occhio ti scandalizza strappalo, ecc. Certo, così en passant, tutti i peccati che noi facciamo sono lì: gli occhi, i piedi, le mani, sono lì, tutti lì i peccati e il linguaggio è metaforico, che però ritrovo anche nell’etica pagana, in Seneca per esempio, che va oltre, perché Gesù non dice: se il tuo pensiero ti scandalizza strappalo. Dice: se il tuo occhio - attenzione il tuo occhio - perché se fosse la realtà a scandalizzarci sarebbe un dramma, dovremmo accusare Dio di avere creato le cose. É vero che Dio ha creato la donna, e sono d’accordo anch’io che se quella donna, a sua volta, è lì che si trucca per attirare la mia attenzione, per scandalizzarmi, certo è per lei che vale il discorso, ma non per me. Chiaro questo concetto? Vi risparmio l’analisi più profonda di questo aspetto.

Il terzo punto (ve l’ho già detto, mi fermerò al primo) è la questione dello scandalo ai piccoli. Ne discorrevo con un professore laico. Dico: ecco qui, voi non ammettete principi, però anche voi innalzate le carceri, anche voi di fronte a questi fatti - voglio dire la pedofilia - o siete ipocriti, oppure è vero che questo è un male obbiettivo. Il corrompere un bambino grida scandalo. É ovvio che tutti questi complessi attuali hanno la loro radice nell’infanzia e poi via via avanti fino all’età adulta.

Ritorniamo al primo passo, vi avevo detto che la mia attenzione voglio portarla sul primo aspetto del passo, grossa questione appunto della intolleranza. Adesso vi dimostrerò come questo passo se il tuo occhio ti scandalizza strappalo sia stato interpretato e nel Medio Evo viene coinvolto anche San Francesco in un episodio che appartiene a una letteratura e che anche i più fedeli studiosi rifiutano e dicono che si tratti di un falso. È un episodio che vi dirò dopo, in cui San Francesco viene strumentalizzato relativamente a questo fatto della tolleranza nei confronti dei musulmani.

Un secolo fa, esattamente nel 1861, perché, questo è vero, che la storia non si ripete mai, però si ripete. É un po’ come il sole, giustamente Orazio diceva che il sole è una novità, eppure è la stessa cosa, sentite che bella definizione? Il sole tutte le mattine è una novità, eppure è la stessa cosa, ecco questa è la definizione che posso darvi della storia.

Ora prendo un autore francese del secolo scorso, che appartiene alla categoria degli uomini d’avanguardia, che hanno preparato un po’ tutta la dottrina sociale della Chiesa. Questo signore si chiama padre Gratry. Se andate a vedere sull’enciclopedia,, vedrete che è una figura preminente all’interno dello spiritualismo francese. Quest’uomo ha scritto un libro che ha come titolo “La pace” e affronta tutti quei problemi che ci affliggono. Ed ecco dove c’è l’attacco, la proposta nei confronti del musulmanesimo e la lettura di questo passo evangelico. A Damasco nel luglio del 1861, 3000 famiglie vengono sgozzate. Vi faccio notare che siamo in Turchia e quindi abbiamo ancora l’impero Ottomano e non c’è ancora la rivoluzione di Ataturk, perché attualmente la Turchia è, in teoria, uno stato laico. Però la fatica che i militari debbono fare per mantenere questo stato in quelle condizioni... perché l’integralismo islamico è all’attacco per divorare il concetto di stato. Allora queste 3000 famiglie vengono sgozzate. I Turchi si accaniscono contro i francesi.

Cito allora le parole del Padre Gratry: La Francia in questo momento impedisce materialmente la ripresa del massacro. La Francia manda l’esercito naturalmente a difendere questi cristiani, quindi di fronte a questi massacri, dice il Padre Gratry, debbo benedire, perché debbo amare i figli di Maometto anche se questi ci sgozzano? E allora il Padre Gratry si rivolge ai giusti dell’Islam e afferma che l’impero di Maometto - sentite, di Maometto - è l’organizzazione dell’iniquità sulla terra. Voi vedete che ritornano questi giudizi. Il Corano nega la libertà morale e poi il fatalismo mantiene la schiavitù, proclama la inferiorità della donna. Noi abbiamo buoi per il lavoro, essi hanno truppe di uomini e di donne per l’orgia. La condanna.

Conclusione: bisogna abolire l’impero turco, liberare 25 milioni di cristiani. Ma come? Ecco il punto. Cristo - ecco la citazione del Vangelo di oggi - ha detto: se il tuo occhio ti scandalizza strappalo, ed è nel seno del genere umano, esiste un impero di scandalo, l’impero turco, che deve essere gettato nel fuoco. Ecco la giustificazione, diciamo, della guerra santa con un’argomentazione che invece predica il contrario, con un’argomentazione tratta dal passo evangelico. Badate che è molto sottile questo ragionamento, però siamo nel 1860 e l’argomentazione deriva dal Medio Evo.

E adesso ecco qui l’episodio che pochi conoscono (o di cui non vogliono parlare) è relativo all’incontro di San Francesco con il Sultano. Piccola premessa, voi sapete che San Francesco non si è mai allineato con le scelte pubbliche della Chiesa. Il papa promuove la crociata contro gli eretici, quindi il pericolo interno, Francesco non ci va. Questo per dirvi due disobbedienze che fanno grande il Santo, il quale prende le distanze dalla Chiesa istituzionale in nome del Vangelo. Ecco il punto, non in nome di una laicità vaga, ma in nome del Vangelo.

L’episodio che vi dirò è veramente ripugnante, cioè non è possibile che Francesco abbia fatto quello che adesso vi racconterò. Il sultano gli pone una questione così formulata: Il vostro Dio insegnò nei suoi vangeli che non dovete rendere offesa per offesa, non difendere il mantello, i cristiani non devono invadere le nostre terre. Francesco gli replicò: Voi non date prova di aver letto il Vangelo di Cristo Signor nostro per intero, altrove infatti dice Se il tuo occhio ti scandalizza strappalo e gettalo lontano da te. Con questa ingiunzione - badate che è San Francesco che parla, cioè è un San Francesco - fantastico, intendiamoci bene - volle insegnarci che non vi è alcuno a noi così caro e prossimo - per quanto caro come l’occhio della testa - che non dobbiamo scinderlo, strapparlo, espellerlo alla radice quando si tenti di traviarci dalla fede e dall’onore del nostro Dio: In forza di ciò i cristiani v’invadono con tutto diritto le terre che occupate, perché bestemmiate il nome di Cristo e distogliete dal suo culto quanti potete. Se voleste invece conoscere, confessare ed adorare il Creatore e Redentore v’amerebbero come se stessi. Io vi domando se qui vi ritrovate con San Francesco.

É un integrismo latente, anzi molto aperto, e quindi questo tipo di letteratura circola ancora nei cervelli e ha la sua radice in questo tentativo di coinvolgere Francesco, il Santo più distaccato, più tollerante, più preoccupato di dialogare con l’altro. Coinvolgere lui, San Francesco, in un’impresa che è addirittura contro il Vangelo e che è contro tutto lo stile di San Francesco. Poi il rimbalzo nell’ottocento chiaro e preciso (vi ho letto il passo il Padre Gratry) e purtroppo ancora oggi. Adesso voi mi domanderete come lo risolvo il problema, perché tutti siamo d’accordo nel dire che il problema è l’aver messo il dito sulla piaga.

Sarà la lettura del Vangelo che io, misero francescano, seguace di San Francesco, ho tentato oggi di riflettere per potermi dare la spiegazione di questi fatti.


 



Domenica 30 Settembre,2018 Ore: 17:18
 
 
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