- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (203) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org La donna è uguale all'uomo,di Padre Aldo Bergamaschi

La donna è uguale all'uomo

di Padre Aldo Bergamaschi

26 agosto 2018
 
Omelia pronunciata il 27 agosto 2000
Giovanni 6, 60-69
 
Il testo evangelico, contiene allusioni al fatto che Gesù sapeva già chi lo avrebbe tradito. Se in realtà lo sapeva, bisognava prendere qualche provvedimento, e probabilmente qui c’è la presa di un provvedimento, vale a dire: c’è un tentativo di scuotere la situazione. Chi viene a rompere le uova nel paniere è il solito S. Pietro. Gesù deve aver tentato più di una volta di liberarsi di Giuda, lo sapevano tutti, S. Giovanni per esempio, ce l’aveva con Giuda. Bugie, latrocinio, sapete che Giuda aveva sempre la borsa con sé e lo vedeva da vicino.

Giovanni era una persona pulita e non lo poteva sopportare. Qua e là tra le righe si venne a sapere che Giovanni lo avrebbe allontanato, e Gesù deve avere tentato di metterlo alla corda e di costringerlo ad assumersi le sue responsabilità. È uno dei casi interessanti, Gesù dice: Volete proprio andarvene anche voi? A chi era rivolto il discorso? Era rivolto proprio a Giuda, senonché Pietro dice a nome di tutti: Da chi andremo Signore, tu hai parole di vita eterna! Invece doveva tacere, perché lì ognuno doveva rispondere in proprio e avrebbe dovuto dire Signore vengo con te, e via via tutti gli altri. Invece, dicendolo in comune, il colpo di vaglio, il setaccio, non è servito. E questo è un aspetto.

Però, oggi voglio tormentarvi un po’ con la lettera di S. Paolo, nella quale c’è la grossa questione del rapporto fra marito e moglie. Siamo arrivati al punto dove sono pochi i matrimoni che si salvano. Qui nel testo ci sono cose buone e cose meno buone. Quello che S. Paolo tenta di introdurre è, come del resto anche nel passo evangelico, l’elemento Cristo. La novità di Paolo, almeno fino a un certo punto, l’elemento Cristo, va introdotta per vedere di sanare questo rapporto fra l’uomo e la donna che da secoli era ed è deteriorato.

Naturalmente sarà così se Gesù Cristo non entrerà a fare da mediatore. Siamo al punto in cui come al Signore bisogna portare il discorso alla radice. Vorrei avere qui delle giovinette di 15 o16 anni, poverine mi fanno una pena infinita. Non so se voi genitori avete la capacità di farlo, i preti sono perduti, non sanno più da che parte voltarsi e tutto si risolve in un moralismo facile e inconcludente. Sentiamo S. Paolo: Fratelli siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo, questo è un bel principio e S. Paolo utilizza finalmente la rivelazione cristiana. Poi : Le mogli siano sottomesse ai mariti - qui c’è il riscatto - come al Signore: queste due paroline rimettono a posto la questione.

Ancora: Il marito infatti - e si ripiomba ancora in una ambiguità - è capo della moglie come anche Cristo è capo della Chiesa. Voi sentite il dramma: da un lato Paolo si appella a delle verità che sono nella scrittura, secondo lui, e quindi sono il pensiero di Dio; dall’altro lato, sente che c’è qualcosa che manca naturalmente, e allora integra. Resta fermo però che il marito è capo della moglie, ma sentite che c’è qualcosa che non va.

Mi metto nei panni di voi donne. Io ho avuto la fortuna di avere un papà e una mamma che, sotto questo profilo, avevano intuito che i ruoli erano diversi e ognuno rispettava quello dell’altro. Per esempio, mio padre quando portava lo stipendio lo dava tutto a mia madre, la quale, gli dava 1000 lire alla domenica perché mio padre andava a giocare a bocce, che ritengo giusto. Questa era la situazione del capo, ecco come avevano accomodato le cose senza che nessuno glielo avesse insegnato, forse per un istinto cristiano.

Sottomesse ai mariti come al Signore, non come a un padrone; se specifichiamo così, le cose si accomodano. Ma benedetto Paolo, era meglio che l’avesse detto così, invece sempre preso dalla descrizione della scrittura. Eccola in sintesi; la creazione sarebbe avvenuta così: Dio creò direttamente Adamo, e poi soffiò nell’anima, ed Eva da dove viene fuori? La donna è presa da una costola di Adamo fatto addormentare, e qui c’è qualcosa che non funziona. L’interpretazione buona dovrebbe essere questa: la donna è uguale all’uomo perché viene dalla stessa sostanza, ma altro è dire che la donna è stata fatta da Dio come Adamo, e altro è dire che viene dalla costola di Adamo.

Oggi siamo tutti d’accordo che il racconto biblico va preso con le pinze e voglio farvi un piccolo paragone con la teoria di Platone. Voi sapete che Platone è il meno antifemminista di tutta la storia del pensiero, perché anche lui ha avuto una madre di prima grandezza, poi quella sua teoria della derivazione delle cose dal mondo delle idee ferma il concetto. L’uomo non è padrone di nulla, c’è una mente che è quella che domina il mondo delle idee, Platone dice: io dico il cavallo è così perché lassù c’è un cavallo d’oro che dà origine a questi quaggiù, lassù c’è una cavalla d’oro che dà origine a queste quaggiù. Vedete come la mente umana cerca di trovare un minimo di disparità, rapportando tutto a una medesima idea, a un medesimo cervello per cui, se veramente quella donna oggetto di disprezzo ecc., se quella donna veramente deriva da un archetipo che si trova lassù, tu prima di mettergli le mani addosso ci devi pensare due volte.

Allo stesso modo, anche l’uomo. In questo caso si verrebbe a correggere quella concezione del vecchio testamento, dove si dice che la donna deriva dalla costola dell’uomo. Ecco dove sarebbe la diversità tra una concezione della ragione e una concezione - ve lo dico senza paura - della religione, questo fatto di trovare il momento fondante in tutte le cose. Ecco come S. Paolo dibatte all’interno cose che non può negare, giacché Gesù Cristo è venuto a sanare tutte le situazioni e quindi anche quella.

Un episodio: un padre missionario mi raccontava una cosa che mi ha fatto male. In Africa dove noi abbiamo una missione, il rapporto fra l’uomo e la donna è un rapporto di sudditanza. Non parliamo delle tribù dove le donne lavorano e gli uomini invece no, e queste sono già aberrazioni troppo profonde. Qui abbiamo il caso di tradizioni religiose che arrivano a queste storture di cui vi sto parlando. C’è una ragazza che sta per avere un bambino, siamo agli ultimi giorni, ma c’è un costume presso quella tribù che solo la donna fa taluni servizi, come andare a prendere l’acqua alla fontana; deve andare lei a prendere l’acqua, perché nell’opinione comune un uomo che fa questo gesto si degrada, si diminuisce, ed è preso in giro da tutta la comunità.

Ma queste cose voi missionari le lasciate passare? Attenzione perché io, missionario, me ne verrei via immediatamente, ed è la prima condizione, c’è la violazione del comandamento Ama il prossimo tuo, e non parliamone poi tra marito e moglie. Siamo a questo punto, la ragazza è li con la brocca, sta per andare alla fontana e mentre prende l’acqua cade per terra, ormai è vicina al parto e sta male. Insomma questo uomo, suo marito, non si muove. E tu hai taciuto? dico al Padre. No, gliel'ho detto anch’io, e allora finalmente lui è andato a soccorrerla. Il ragazzo confida poi al missionario di essere diventato, davanti agli altri, un miserabile, perché ha fatto una azione che è solo delle donne.

Se voi riuscite, dopo tanti anni, a togliere anche solo questo tabù, avrete finalmente preparato la gente al cristianesimo. Il punto di riferimento deve essere Gesù Cristo, altrimenti l’uomo e la donna saranno sempre fuori misura e soggetti a dei movimenti di degradazione continua.



Sabato 25 Agosto,2018 Ore: 17:24
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info