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www.ildialogo.org Io dimoro in Lui,di Padre Aldo Bergamaschi

19 agosto 2018
Io dimoro in Lui

di Padre Aldo Bergamaschi

Omelia pronunciata il 20 agosto 2000
Giovanni 6, 51-58

Avete udito, saranno tutte di Gesù queste parole? Non è mio compito decidere quali sono di Gesù e quali sono dell’evangelista, io cercherò di capire il significato sconvolgente, rivoluzionario, di queste affermazioni. Sono di quelle che mi convincono che in realtà Gesù è Dio. Primo ragionamento; noi uomini e donne, quando dico uomo intendo sempre uomo e donna. L’uomo è forse l’unico caso di moto perpetuo di primo grado, in cui la forza impiegata per esternizzarsi è anzitutto nel sistema e non è mai superiore a quella ottenuta.

Per esempio, l’uomo che mangia un poco di proteine e un poco di vitamine produce, poniamo, la Divina Commedia, oppure la nona sinfonia di Beethoven, oppure il telegrafo senza fili di Marconi, ci avete mai pensato? Vedete dove sto trascinando il discorso? Ecco ciò che fa grande l’uomo. Questo sistema, questo moto perpetuo primario che è capace di produrre qualcosa più grande di lui, o per lo meno più grande degli elementi che lo costituiscono. Pensateci, per favore. Questo per capire il passo evangelico.

Ora, mentre per la ricarica organica abbiamo a disposizione tutti i cibi della terra (beati coloro che si accontentano di quelli necessari, tanto per essere critico nei confronti dei mangioni e dei beoni, uno dei motivi per cui il mondo va male è anche questo, naturalmente), per la ricarica spirituale abbiamo bisogno di mangiare e di bere Gesù Cristo. Voi mi direte: Allora lei ci dice di fare la comunione tutti i giorni? Io non ho citato l’Eucarestia, la conversione di San Francesco non è avvenuta dietro una serie di comunioni, è avvenuta con il contatto evangelico dove c’è il pensiero di Gesù o, se voi volete, Gesù tradotto in pensiero, se è vero che Gesù è il Logos.

Ora, chi meglio di un Logos può alimentare la parte più nobile di noi, questo cervello? Per favore, allora, vi prego, prima di morire scrivete una poesiola di due righe e darete prova di essere quello che noi continuiamo a definire l’uomo, cioè un animale razionale. Questo è l’assunto - diciamo - scandaloso se non è capito a dovere. Infatti poi nel testo evangelico si dice che molti discepoli abbandonarono Gesù quando Gesù ebbe il coraggio di fare questo discorso molto crudo e molto esplicito, molto chiaro anche per i beoni e per i mangioni, tanto per intenderci.

Portiamo un esempio: la benzina opera all’interno del motore e ottiene la meraviglia del moto. Chiaro? Non posso dire fai la comunione e poi vedrai, come dicono molti confessori, sarebbe un buttare la benzina sulla macchina. La benzina va messa dentro al motore. Dunque quel cervello deve essere esattamente preparato per percepire e per trasformare quella energia in moto; per cui Gesù blocca ogni strumentalizzazione estrinseca quando dice, e queste credo siano sue parole: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Vorrei che fosse percepita bene questa affermazione, c’è tutto per ogni novità. Dimoro io in Lui e Lui in me, quindi c’è tutto per la novità, anche le proteine.

Ci avviciniamo al tema, perché non è accettabile che in una Terra che può mantenere quattro miliardi di uomini, non si riesca a sfamarne neanche cinque o seicento milioni. Questo disordine me lo sento addosso come un macigno, e di questo dò colpa ai cristiani e a me stesso prima di tutto, perché abbiamo trascurato di dirvi che il cristianesimo non consiste nell’andare a strimpellare delle chitarre in giro, ma nel cambiare il rapporto di lavoro. Io non credo che a Roma, dove si trovano le leve del comando, ci siano un milione e mezzo, due milioni di cristiani. Non ci credo, come non credevo che in Russia ci fossero duecentocinquanta milioni di comunisti, perché se ci fossero stati, se veramente erano lavoratori, dovevano dare da mangiare a tutta la terra. Ma vi rendete conto cosa vuol dire duecentocinquanta milioni di uomini al lavoro produttivo? Io non credo che questi giovani cattolici, tornando a casa, si mettano in gruppi per vedere di risolvere, appunto, il problema del rapporto fra capitale e lavoro.

Vi ho già tormentato l’anima e chiudo con un episodio che non so quante volte mi capita di ripeterlo nella mia predicazione. Il caso di Santa Monica, la madre di Sant’Agostino e vedrete che tutto è in ordine con quello che vi stavo dicendo e per molti sarà finalmente una chiarificazione. Quello che vi dico lo prendo dalle confessioni di Sant’Agostino, suo figlio, al quale la madre confidò questo passaggio delicato della sua vita. Santa Monica, quando era piccina, a otto-dieci anni, era stata delegata dalla famiglia a prendere il vino per il pranzo, giù in cantina, e portarlo in tavola. La curiosità dei bambini, bevi un goccio, bevi due, oramai era arrivata a scolarsene un bel bicchiere prima di arrivare in tavola.

Un giorno la bambina ha una discussione con la sua nutrice (la famiglia era benestante, quindi avevano la nutrice) e, un po’ arrogante, le dice: smettila zitellona. La nutrice reagisce: e tu, piccola ubriacona, chiudi il becco! Dice S. Agostino che da quel giorno cominciò la sua conversione. Immaginate che la madre di S. Agostino non avesse avuto quell’intervento divino, sarebbe successo quello che accade a molti di noi - e questo lo direi a quei giovani che sono andati a Roma - e cioè la donna sarebbe diventata un’ubriacona, potenziale prima e radicale poi. Avrebbe continuato e sarebbe andata a messa tutte le domeniche, perché era una cristiana, avrebbe fatto la comunione tutte le domeniche. Si sarebbe confessata, voi dite? No, di quel peccato non si sarebbe confessata, perché peccato per lei non era.

Ve lo dico con rossore, coloro che cadono in questo dramma non hanno più il senso del peccato, per cui mettono d’accordo l’ubriachezza - che S. Paolo qui condanna, avete sentito - con il Sacramento della Comunione, e dunque mettono d’accordo la cosa più delicata e più dirompente di cui Gesù ci ha parlato e, distruggendola, la trasformano in un rito religioso.



Giovedì 16 Agosto,2018 Ore: 07:48
 
 
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