- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (332) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Frecce tricolori ad Assisi: simboli di morte che deturpano il messaggio di san Francesco,di Luca Kocci

Frecce tricolori ad Assisi: simboli di morte che deturpano il messaggio di san Francesco

di Luca Kocci

23/10/2020, 23:40
 40431 ASSISI (PG)-ADISTA. Fratelli e sorelle, ecco a voi le Frecce tricolori! p. Enzo Fortunato, già custode del Sacro convento di Assisi e ora direttore della sala stampa, indossa il saio da presentatore – non quello dei poveri scelto da san Francesco ottocento anni fa – e lo scorso 4 ottobre, alla presenza anche del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, annuncia alla folla riunita davanti alla basilica il passaggio delle Frecce tricolori: «Alla luce di San Francesco, alla luce della firma dell’enciclica di ieri, la pattuglia acrobatica nazionale delle frecce tricolori attraverserà i cieli di Assisi».
Un episodio e delle parole che non passano inosservate agli occhi e alle orecchie di nonviolenti e pacifisti. Il primo ad accorgersene e a reagire è Rocco Altieri, del Centro Gandhi di Pisa. «Il sorvolo dell’aeronautica militare sui cieli di Assisi il 4 ottobre scorso è stato un atto di una gravità inaudita, una profanazione della vocazione di Pace della città di Assisi», si legge nella lettera aperta del Centro Gandhi ai frati del Sacro convento e alla stampa cattolica, a cominciare da Osservatore Romano, Avvenire e Famiglia cristiana. «Tali esibizioni di aerei militari, nobilitati col nome di frecce tricolori o pattuglia acrobatica – prosegue la lettera –, sono simboli di morte, gravemente inquinanti e costosi, forieri di guerra, che non possono essere giustificati come spettacolo di omaggio a san Francesco. Questi sorvoli sono stati pensati dai militari, dal ministero della Difesa e dall’industria italiana Leonardo (ex Finmeccanica, ndr) per promuovere la produzione e il commercio degli armamenti che papa Francesco ha ripetutamente condannato. Sono sparvieri di fuoco il cui rombo fa tremare le abitazioni, spaventa le allodole care a Francesco, gli uccelli nel cielo e i bimbi sulla terra! Sono insegne imperiali di un comando violento del mondo verso cui i cristiani non accettano di prostrarsi, bruciando i granelli di incenso sull’altare della guerra. Il Dio dei cristiani è il Dio della vita e rifiuta ogni forma di idolatria: “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra!”».
A stretto giro anche Giovanni Sarubbi, direttore del periodico ecumenico ildialogo.org e da sempre impegnato sul tema della pace e del dialogo interreligioso, denuncia lo «stupro » di Assisi, perpetrato con la complicità dei francescani. «Padre Enzo Fortunato – scrive Sarubbi – non è un frate qualsiasi chiuso nella sua cella a pregare e ignaro delle cose di questo mondo. È rappresentante francescano alla “catena umana” Perugia-Assisi (che quest’anno, causa Covid, ha sostituito la tradizionale marcia della pace Perugia-Assisi inventata da Aldo Capitini, v. Adista Notizie n. 37/20, ndr) e nella Tavola della Pace». Dovrebbe sapere, prosegue Sarubbi, «cosa sono le Frecce tricolori e per cosa vengono usate. Sono lo strumento di propaganda del nazionalismo italiano e delle industrie belliche italiane che le mandano in giro per il mondo e per l’Italia a propagandare il mito della forza e della superiorità italiana nel settore degli armamenti. E quegli aerei sono aerei da guerra, che vengono usati sia per i combattimenti sia per l’addestramento dei piloti alla guerra. E chi applaude alla Frecce Tricolori applaude alla guerra. Mai offesa più grande è stata fatta a Francesco d’Assisi di quella compiuta il 4 ottobre 2020 con questo indegno sorvolo di Assisi. I Francescani hanno compiuto lo stupro di Francesco d’Assisi e di tutti gli ideali di pace».
Pierangelo Monti, presidente del Movimento internazionale per la riconciliazione (Mir), sostiene che «il mezzo scelto per rendere omaggio a san Francesco, a parere mio e di tanti amici impegnati nei movimenti per la pace, il disarmo, la nonviolenza e la salvaguardia della natura, è assolutamente improprio e dai frati di san Francesco mi sarei aspettato una presa di distanza. Cos’ha da spartire la pattuglia acrobatica formata da 9 aerei militari con lo spirito di Francesco d’Assisi? Sono velivoli militari (non civili), dispendiosi e inquinanti, che non meritano il plauso di chi ha a cuore i poveri». Monti nota anche la contraddizione con quanto avvenuto il giorno prima ad Assisi: la firma, da parte di papa Francesco, dell’enciclica Fratelli tutti, in cui è ribadita la condanna delle armi: «Con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri». «Ma non è solo per motivi economici che i francescani di Assisi avrebbero dovuto criticare l’omaggio militare – prosegue Monti –: è per il messaggio recondito che sta in quegli aerei presentati come vanto della nazione, cioè nascondere sotto la spettacolarità di quegli aerei da addestramento, l’orribile sceglieverità degli strumenti di guerra, i cacciabombardieri, capaci di portare morte e distruzione persino con le bombe atomiche».
E poi tanti altri manifestano il proprio dissenso con l’operazione Frecce tricolori. Tanto che i frati di Assisi sono costretti a rispondere, mettendo una toppa che però si rivela peggiore del buco.
Una risposta da ministero della Difesa
«Vi sono grato per l'attenzione che ci rivolgete, in particolare in ordine alla salvaguardia della salute dei pellegrini e alla tutela della basilica. A tal proposito, posso assicurarvi che nessun danno hanno subito persone e cose, come di consueto avviene in questo tipo di manifestazioni acrobatiche che prevedono un passaggio piatto sull'area in cui si svolge l'esibizione» si legge nella risposta di frate Mauro Gambetti custode del Sacro Convento di Assisi. Gli aerei quindi non inquinano, rivela Gambetti, secondo il quale, poi, le Frecce tricolori sono poco più che dei aereoplanini di carta. «Quanto all'eticità degli strumenti utilizzati, gli aerei Aermacchi MB- 339 – prosegue il frate –, mi permetto di evidenziare un aspetto che ritengo non trascurabile, ovvero la conversione dall'uso bellico a quello civile di detti strumenti», che sono appunto una «pattuglia acrobatica», dei semplici «aviogetti per lo spettacolo». Forse, conclude Gambetti, «sono sempre attuali gli interrogativi circa l'opportunità di questo genere di attività, anche per il rischio che i piloti si assumono per la loro e l'altrui incolumità e per i costi sostenuti dal Paese, ma, seppur vagamente, ricordo che quando agli inizi degli anni 2000 qualcuno mise in discussione l'utilità delle Frecce Tricolori, le forze politiche di allora, indistintamente, riaffermarono la validità dell'istituzione della Pattuglia acrobatica dell'aeronautica».
La risposta dei frati «sembra scritta dall’ufficio stampa del ministero della Difesa tanto è carica di ipocrisia e di bugie», replica Sarubbi, che evidenzia la falsità di alcune affermazioni, a cominciare dalla minimizzazioni dei rischi delle esibizioni: «16 sono stati i piloti delle Frecce morti durante le loro esibizioni, di cui 8 durante 6 manifestazioni aeree di cui quella di Ramstein del 28 agosto 1988 fu la più drammatica con tre piloti morti e 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori ». E poi, rispetto alla «conversione civile» degli aerei: i dieci velivoli MB-339 usati dalla pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori, con tutti gli altri 230 MB-339 in dotazione principalmente all’Aeronautica Militare Italiana sono «velivoli d’addestramento e attacco leggero in dotazione al 61° Stormo di Galatina (Le) con il quale gli allievi piloti dell’Aeronautica militare conseguono il brevetto di pilota militare. Altro che strumenti convertiti dall’uso bellico a quello civile. Essi possono portare “fino a 2.040 kg di carichi esterni (pod per mitragliatrici o cannone cal. 30 mm, serbatoi ausiliari, ecc.)”, come si può leggere sul sito dell’Aeronautica militare». L’unica differenza delle Frecce, conclude Sarubbi, «è la presenza del bruciatore di olio di vaselina che serve a produrre le scie colorate tricolori».



Sabato 24 Ottobre,2020 Ore: 15:50
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Educazione alla pace

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info