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www.ildialogo.org Documentazione sulla annosa questione del certificato di nascita per i nati in Italia da genitori non comunitari privi di permesso di soggiorno,a cura di Augusta De Piero

Documentazione sulla annosa questione del certificato di nascita per i nati in Italia da genitori non comunitari privi di permesso di soggiorno

a cura di Augusta De Piero

Cari amici,
Oggi, a 24 ore dalla spedizione, il Messaggero Veneto ha pubblicato una mia lettera sulla annosa questione del certificato di nascita il cui possesso è dovuto  ma ostacolato  (per ora?) per una definita categoria di neonati .
La cosa rappresenta una novità che apprezzo ma non  sarà risolutiva  data la evidente volontà del mondo politico tutto, delle più stimate e autorevoli associazioni (una sola è intervenuta di recente e con l'auotrevolezza che merita : Simm-GrIS) , delle chiese cristiane (cattolici e protestanti finalmente ecumenici nella scelta del silenzio?) di assicurare a questa scelta  il trionfo dell’indifferenza. Non bastano prese di posizione personali per quanto convinte.
Nell’allegato troverete a pag 1 la mia lettera, a pag 2 il mio intervento nel sito del giurista Inchino con la sua condivisione , a pag. 3 e 4 la mozione presentata dal Consigliere Honsell al consiglio regionale nella forma approvata all’unanimità.
So che non tutti coloro cui scrivo sono corregionali ma una sola spedizione è una scelta semplificatrice.
Approfitto della trasmissione dei testi per augurare a tutti buone feste
augusta 

lettera al  Messaggero Veneto
Egregio direttore,
è diffusamente nota l’atroce notizia della reazione disumana (non posso dire bestiale perché le bestie rispettano i loro cuccioli secondo le leggi che la natura loro impone) dei presenti all’esternazione del dolore che una giovane mamma nigeriana aveva espresso ad alta voce per la perdita della sua bambina, un corpicino che rappresenta evidentemente un diverso nulla per i presenti a quel dolore.
Non voglio però impedirmi di segnalare una situazione che per legge, può inficiare fino a distruggerlo, il rapporto genitori figli, umiliando i genitori e costruendo le condizioni per una umiliazione a vita del loro piccolo nato in Italia e sfuggendo alla legge (176/1991) che ratifica la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (New York il 20 novembre 1989) ed è Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
In tutte le norme che riguardino minori deve essere punto di riferimento ineludibile il “superiore interesse del minore” cui appartiene evidentemente anche il rispetto del rapporto genitori-figli.
In Italia però, dal 2009, tale rapporto era già stato violato per una ben definita categoria: i nati in Italia da genitori non comunitari privi di permesso di soggiorno
Allora infatti una legge approvata con voto di fiducia, richiesto dall'allora ministro dell'interno on. Maroni, impose la presentazione del permesso di soggiorno ai genitori che si presentassero allo sportello del comune per registrare la nascita in Italia di un proprio bambino e assicurargli ciò che gli è dovuto, il certificato di nascita (legge 94/2009 art. 1 comma 22 lettera g).
La conseguenza di questa norma è che a un bambino appena nato l'Italia può dire «Tu non esistiti» e, negandogli quel certificato su cui sono registrati anche i nomi dei genitori, minacciarli con crudeltà: "non potrete dire al vostro piccolo «Tu sei mio figlio»".
Così si apre una pagina aperta all’odio che esclude una persona dal consorzio umano, una pagina di cui ieri ci è stata manifestata una conseguenza possibile: il disprezzo verso una mamma che piange la propria bambina morta, una bambina che – se la mamma fosse stata irregolare – potrebbe non esistere per legge e quella maternità potrebbe essere legittimamente negata da chiunque.
Il dettato di quella legge è virtuosamente aggirato dalla circolare 19/2009 che afferma invece non doversi presentare il permesso di soggiorno al momento della richiesta di registrazione della nascita di un figlio in Italia.
Tale circolare affida ai sindaci il rispetto di un diritto umano fondamentale di ogni nuovo nato.
Affidata ai Sindaci è però poco nota e non sappiamo se, dove e quando sia regolarmente applicata.
Consapevole dell’importanza di questo aspetto, il consigliere regionale (e già sindaco di Udine) prof. Furio Honsell ha presentato una mozione che si conclude con un dispositivo approvato alla unanimità, per cui il Consiglio Regionale “impegna la Giunta regionale a dare evidenza alla circolare interpretativa 19/2009 del Ministero dell'Interno al fine di assicurare un’integrale esistenza giuridica di ogni soggetto nato nel territorio”.
Sarebbe opportuno che una utilissima indagine rendesse note le modalità di attuazione nel dare evidenza al compito cui la Giunta Regionale si è impegnata e che dovrebbe essere onore del Consiglio tutto sollecitare .
Augusta De Piero - Udine


INTERVENTO SUL SITO DEL PROF. ICHINO
Caro professor Ichino,
…. le scrivo per sollecitare una sua opinione su un tema che mi sta a cuore perché – a mio parere – attiene a un diritto umano fondamentale da dieci anni tradito anche nella sua limpida accezione proposta dal codice civile come “la capacità giuridica [che] si acquista dal momento della nascita”.
Infatti nel 2009 la legge 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica – art. 1 comma 22 lettera g) impose la presentazione del permesso di soggiorno ai genitori non comunitari che chiedessero la registrazione della nascita di un figlio, introducendo una modifica alla precedente legge 6 marzo 1998, n. 40 che, proprio in riferimento a quel preciso adempimento, escludeva la necessità di quel documento.
È evidente che i genitori che si trovino in difficoltà, non disponendo, quale che ne sia la ragione, del permesso di soggiorno o di altro titolo equipollente, possono essere indotti a non registrarne la nascita perché il rispetto del diritto del proprio figlio al certificato di nascita ne fa una spia della situazione dei propri genitori, condannati all’espulsione (3° Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, anno 2016-2017).
Contestualmente all’entrata in vigore della legge n. 94/2009 fu approvata la circolare ‘interpretativa’ del ministero dell’Interno n. 19/2009 che afferma – sul punto specifico – l’esatto contrario della legge.
Per me … è intollerabile che la sicurezza dovuta a un soggetto debole (il neonato) sia affidata al più debole degli strumenti amministrativi (una circolare, tra l’altro assai poco pubblicizzata). Sottolineo che nessun partito nel corso dei dieci anni trascorsi si è voluto fare carico della modifica della legge,
La ringrazio dell’attenzione a una questione su cui mi piacerebbe conoscere il suo parere.
Augusta De Piero – Udine
Cara Augusta, la mia opinione su questo argomento è in tutto e per tutto coincidente con la sua. La ringrazio di questa occasione che mi dà per esprimerla pubblicamente, e anche dei riferimenti normativi, che metto qui a disposizione dei parlamentari che vorranno attivarsi per correggere il vero e proprio… mostro giuridico che la indigna. (p.i.)


Mozione presentata dal Consigliere Honsell al consiglio regionale
Mozione 92 presentata l’ 11/06/2019, approvata con modifiche nella seduta N° 97 del 01/10/2019
“Sull’ottenimento del certificato di nascita per figli nati in Italia da persone non comunitarie irregolari”
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
VISTA la Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Convention on the Right of the Child - CRC), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989;
PREMESSO che nella Costituzione all’art. 10 si specifica che “L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali” e all’art. 22 si afferma che “Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome”;
PREMESSO che nella Costituzione della Repubblica all’art. 3, primo comma, si riconosce che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche di condizioni personali e sociali” e al secondo comma si specifica che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”;
PREMESSO che, sempre nella Costituzione, all’art. 31, secondo comma, si stabilisce che la Repubblica “Protegge la maternità e l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”;
PREMESSO infine che il Codice Civile, all’art. 1, chiarisce che “la capacità giuridica si acquista dal momento della nascita”;
SEGNALATO che: - la legge 27 maggio 1991, n. 176, ratifica la Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, e nello specifico all’art. 7, comma 1, si stabilisce che “Il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto ad un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori ed a essere allevato da essi” e al comma 2 che “Gli Stati parti vigilano affinché questi diritti siano attuati in conformità con la loro legislazione nazionale e con gli obblighi che sono imposti loro dagli strumenti internazionali applicabili in materia, in particolare nei casi in cui se ciò non fosse fatto, il fanciullo verrebbe a trovarsi apolide”; - la legge 15 luglio 2009, n. 94 “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” all’art. 1, comma 22, lettera g), modifica l’art. 6, comma 2, del Testo Unico sull’immigrazione del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, cancellando il riferimento all’eccezione che escludeva dalla presentazione del
permesso di soggiorno la richiesta di atti di stato civile, ivi compresa evidentemente la domanda di registrazione di nascita;
RILEVATO che ottemperando al diritto del bambino ad avere il certificato di nascita gli sarà assicurata la cittadinanza dei genitori in conformità alla norma in vigore, Legge 5 febbraio 1992 n. 91;
RICORDATO che già nel 2009 fu emanata la circolare interpretativa n. 19 del Ministero dell'Interno, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali che ha la funzione di tutelare il diritto del neonato in Italia ad avere un’esistenza legalmente riconosciuta;
RILEVATO che dall’interrogazione 4-08314 presentata da Leoluca Orlando a cui è stata data risposta dall’allora Sottosegretario di Stato per l'interno Michelino Davico (risposta scritta pubblicata lunedì 31 gennaio 2011 nell'allegato B della seduta n. 426) si sottolinea che proprio attraverso la suddetta circolare sono state fornite indicazioni mirate a tutti gli operatori dello stato civile e di anagrafe che quotidianamente si trovano a dover intervenite riguardo a casi concreti e che “È stato chiarito che l'eventuale situazione di irregolarità riguarda il genitore e non può andare ad incidere sul minore, il quale ha diritto al riconoscimento del suo status di figlio, legittimo o naturale, indipendentemente dalla situazione di irregolarità di uno o di entrambi i genitori stessi. La mancata iscrizione nei registri dello stato civile, pertanto, andrebbe a ledere un diritto assoluto del figlio, che nulla ha a che fare con la situazione di irregolarità di colui che lo ha generato. Se dovesse mancare l'atto di nascita, infatti, il bambino non risulterebbe esistere quale persona destinataria delle regole dell'ordinamento giuridico”;
Tutto ciò premesso
impegna la Giunta regionale
1) a dare evidenza alla circolare interpretativa 19/2009 del Ministero dell'Interno al fine di assicurare un’integrale esistenza giuridica di ogni soggetto nato nel territorio.
LAVORI PREPARATORI Mozione n. 92 - d’iniziativa del consigliere Honsell; - presentata alla Presidenza il giorno 11/06/2019; - esaminata e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nella seduta n. 97 del 01/10/2019 con modifiche orali proposte dal Presidente della Regione Fedriga.



Venerdì 20 Dicembre,2019 Ore: 21:42
 
 
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Autore Città Giorno Ora
domenico stimolo catania 22/12/2019 12.58
Titolo:

Uno sforzo il Suo, gentile signora Augusta - in atto già da lungo tempo - al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e le strutture politiche ed istituzionali che reggono il nostro Paese su una questione di assoluta priorità in rispetto degli elementari diritti umani, civili e democratici, di assoluta condivisione.
La mozione approvata dal Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia rappresenta un passo in avanti di grande rilievo.
L’obiettivo vero è di annullare/ modifica strutturale, nella parte interessata, la legge 94 del 2009.
Sono passati dieci anni, le maggioranze costituenti i Governi sono cambiate varie volte, però, in maniera indegna, nulla muta.
Solo una forte , innovativa e dirompente spinta dal basso, che veda i cittadini protagonisti (...le “sardine”….?), può imporre la restituzione di una fondamentale regola di civiltà.

Cordiali saluti domenico stimolo

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