- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (228) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Mi è capitato qualche cosa di strano.,di Augusta De Piero

Mi è capitato qualche cosa di strano.

di Augusta De Piero

Ieri avevo inserito su facebook il comunicato dell’Ansa, parola della senatrice Segre e ne ho ricevuto parecchie condivisioni.
In quel comunicato la senatrice ricorda quelli che hanno subito l‘oltraggio che le era stato imposto bambina, espulsa da scuola nel 1938 e deportata nel 1944 e ci dice che: “L’indifferenza é stata colpevole allora perché non ci si può difendere da chi volta la faccia dall’altra parte, si cerca di difendersi da chi è violento, ma non da chi fa finta di non vederti e di non vedere. Ed è lo stesso pericolo che c’è anche oggi.
Oggi è passato tanto tempo, quasi tutti i testimoni sono morti e il razzismo è tornato fuori così come l’indifferenza generale, uguale oggi come allora quando i senza nome eravamo noi ebrei”.
‘I senza nome’ evocati da Segre mi hanno richiamato altri piccoli, oggi senza nome per legge.
Ho pensato allora di inserire come commento a tutte le condivisioni un appello informale.
Lo invio anche a ildialogo di cui conosco la generosità dell’accoglienza.
So che l’essere UNA mi rende inconsistente, per molti inopportuna forse ridicola.
Perché no?
Augusta De Piero

Cari amici, che avete condiviso la pubblicazione su facebook  del comunicato dell’Ansa che dà voce alle parole della senatrice Segre. Siete tante e tanti  e tanti di più siete diventati  per coloro che vi hanno letto e segnalato  il loro consenso. Perdonate la mia lunga lettera ma devo spiegarmi.
Ci ha detto la senatrice Segre che “l’indifferenza uccide” e che “Ricordare è sempre importante”.
 Io aggiungo un’altra citazione che per me segnala una linea di comportamento  anche se ci viene da un mondo lontano, l’Uruguay dello scrittore Eduardo Galeano: “Quando è viva davvero la memoria non contempla la storia, ma spinge a farla. <…> Come noi… è piena di contraddizioni … non è nata per servirci da ancoraggio. La sua vocazione sarebbe piuttosto di farci da catapulta”.
Vorrei che questa  ‘catapulta’ ci portasse dentro una legge che fu approvata nel 2009.
Eravamo nella sedicesima  legislatura della nostra Repubblica, il presidente del Consiglio si chiamava Silvio Berlusconi e il Ministro che volle far approvare quella norma  ricorrendo al voto di fiducia era l’on Roberto Maroni, predecessore dell’attuale  ministro dell’interno nella collocazione politica e nel ruolo istituzionale. Quella legge è ancora in vigore.
Quella legge (94/2009 art.1, comma 22,  lettera g)  impone,  a chi non comunitario  si presenti agli sportelli del comune per chiedere la registrazione di un atto di stato civile, la presentazione  del permesso di soggiorno. Così un genitore nel momento in cui regista la nascita in Italia del proprio bambino per assicurargli ciò che gli è dovuto,  il certificato di nascita, si espone al rischio di espulsione.
Preciso: non sto contestando l’istituto dell’espulsione in generale ma solo che consegua la garanzia del certificato di nascita al proprio figlio, nato in Italia, trasformando una piccola creatura in una spia a costo zero. Il certificato di nascita è un documento che per tutti noi è un’ovvietà: afferma la nostra identità riconosciuta legalmente, l’appartenenza a una famiglia, la cittadinanza (quale che sia quella dei genitori, non automaticamente quella italiana anche se il piccolo è nato sul territorio italiano). Per chi ne manca è una mutilazione che lo esclude dal consorzio civile.
Una fonte autorevole ci ammonisce. E’ il Terzo Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (novembre 2017. cap.3.1): «Rispetto … al diritto di registrazione alla nascita, si fa presente che l’introduzione del reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato, avvenuta con la legge 15 luglio 2009 n.94 in combinato disposto con gli artt. 316-362 c.p., obbliga alla denuncia i pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio che vengano a conoscenza delle irregolarità di un migrante. Tale prescrizione condiziona i genitori stranieri che, trovandosi in situazione irregolare, spesso non si presentano agli uffici anagrafici, proprio per timore di essere eventualmente espulsi».
Un altro momento in cui entra in gioco l’inopportuna presentazione del certificato di nascita è l’iscrizione di un minore al nido, alla scuola dell’infanzia, alle scuole oltre quelle dell’obbligo.
Infatti per iscrivere il proprio figlio alla scuola dell’obbligo la norma che ho citato ammette la deroga alla presentazione, negli altri casi segna l’esposizione al rischio del genitore che voglia assicurare al proprio figlio il beneficio della conoscenza.
Da nove anni mi do da fare per chiedere al Parlamento la modifica di quella legge.
So che singole persone condividono ma non ho trovato alcun partito, alcuna associazione di quelle che fanno opinione, alcuna chiesa  che sia disponibile a mettere in moto una richiesta efficace di modifica. L’unica strada che resta a chi agisce come singola persona  è quella di attivare  singoli parlamentari con cui la comunicazione è facile attraverso la casella di posta di cui ogni eletto alla camera e al Senato dispone.
Fatelo per favore.  I danni che possono subire i senza nome si collocano su una strada che può farsi analoga a quelle percorsa dalla senatrice Segre e da tanti come lei.
Per ulteriori informazioni vi segnalo l’ultima pagina del mio blog che molto altro contiene http://diariealtro.it/?p=6089



Giovedì 06 Settembre,2018 Ore: 22:49
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sul razzismo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info