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www.ildialogo.org 18 anni fa la più grande menzogna globale ci portò in guerra,di Un Ponte Per...

18 anni fa la più grande menzogna globale ci portò in guerra

di Un Ponte Per...

Il 20 marzo 2003 iniziava la Seconda Guerra del Golfo, l’invasione dell’Iraq da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti.
Due mesi prima, nel gennaio del 2003, Un Ponte Per aveva contribuito ad organizzare la mobilitazione internazionale contro l'oramai imminente attacco. Il 15 febbraio 2003, scendemmo in piazza, a Roma e a Baghdad, insieme all’intero pianeta: si trattava di fermare la guerra, l’ennesima dell’Occidente e dei suoi alleati all’Iraq.
Non ci fu angolo dei cinque continenti risparmiato da quella marea umana. Un forte messaggio di solidarietà e pace arrivò agli iracheni e le irachene che capirono quel giorno di non essere soli/e.
E ancora, denunciammo le responsabilità del Governo italiano: “In Italia c'è il più vasto e capillare movimento contro la guerra all'Iraq di tutto l'occidente. Nonostante ciò il Governo ha già concesso il diritto di sorvolo a aerei militari, l'opposizione ha paura persino di chiedere un dibattito in Parlamento”. Continuava il nostro appello: “Il 15 febbraio saremo nelle piazze di tutto il mondo. A milioni. Da tutta Italia riempiremo Roma con le bandiere della pace. Ma se vogliamo provare a assumerci la responsabilità che ci compete, cioè fermare la guerra, non possiamo limitarci a manifestare la nostra opposizione. Dobbiamo pretendere che essa sia rappresentata nella politica”.
La guerra però fu più forte della ragione. E venne scatenata all’alba del 20 marzo 2003. Le sue inconfessabili logiche, la sua sete di dominio e di profitto, soverchiarono quella marea umana sovranazionale.
La provetta ostentata il 5 febbraio 2003 dall’allora segretario di Stato degli Usa Colin Powell al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è rimasta nella storia come la menzogna globale. Le armi di distruzione di massa in Iraq non c’erano. Ci arrivarono importate dai cacciabombardieri Usa con il fosforo bianco che bruciava la pelle, la carne e le ossa dei civili di Falluja.
Chi a parole voleva sconfiggere il terrorismo diventò così il maggior costruttore di terrore.
Dal 2003 ad oggi abbiamo continuato a chiedere più attenzione a quella società civile irachena che ricostruisce i ponti giorno per giorno, imperterrita ma inascoltata.
Continueremo a farlo, anche oggi che ricorre questo doloroso anniversario.



Sabato 20 Marzo,2021 Ore: 16:59
 
 
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