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www.ildialogo.org Incurante della politica della dittatura di Erdogan, Roma fa affari con la Turchia,di Antonio Mazzeo

Incurante della politica della dittatura di Erdogan, Roma fa affari con la Turchia

di Antonio Mazzeo

Tra ipocriti distinguo e qualche boccone amaro, il governo Conte punta a rafforzare le relazioni politico-militari con la Grande Turchia del sultano Erdogan, in guerra ormai in mezzo mondo.
Fuori dai riflettori dei network di comunicazione di massa, il 9 ottobre il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha incontrato a Roma l’omologo turco Hulusi Akar. “Un lungo e cordiale colloquio privato ha preceduto la bilaterale tra i due Ministri su diversi dossier tra i quali la Libia e il rafforzamento delle relazioni in ambito Difesa”, riporta l’ufficio stampa del Ministero. “Dialogo costruttivo e franco, sicuramente positivo per confermare lo stato delle eccellenti relazioni tra i nostri paesi”, ha aggiunto Lorenzo Guerini. “La Turchia è un partner importante dell’Italia e un prezioso Alleato NATO e nel corso della conversazione abbiamo constatato punti di condivisione negli scenari, Iraq e Afghanistan, che ci vedono congiuntamente impegnati”.
Al centro del vertice tra i due ministri anche la crisi nel Mediterraneo Orientale e i crescenti contrasti tra il regime di Erdogan e la Grecia per il controllo delle riserve energetiche (che si somma al rafforzamento della presenza militare di Ankara a Cipro) e, ovviamente, il conflitto libico che vede Italia e Turchia a fianco del Governo di Accordo Nazionale di Fayez al-Serray. “Abbiamo riflettuto sulla necessità di fare ogni sforzo per allentare le tensioni”, ha dichiarato Guerini. “L’azione dell’Italia si basa sul rispetto dei principi del Diritto Internazionale, sulla tutela degli interessi nazionali presenti nella regione, e comunque all’interno della prospettiva di un dialogo costruttivo tra gli attori coinvolti, funzionale a prevenire una escalation della tensione”.
Il ministro della Difesa Guerini ha confermato l’impegno dell’Italia a sostegno degli sforzi perché la Libia “sia unita e sovrana”. “Sul piano tecnico militare abbiamo discusso con Akar del possibile raccordo a sostegno alle Forze Armate e di Sicurezza libiche, con particolare riferimento alle attività di sminamento, alla formazione e addestramento ed allo sviluppo di capacità sanitarie militari”. La nota di Palazzo Baracchini si conclude sulla condivisione da parte dei due ministri di migliorare la cooperazione industriale, “altro elemento importante delle relazioni bilaterali trai due Paesi”.



Domenica 25 Ottobre,2020 Ore: 16:11
 
 
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