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www.ildialogo.org Di ritorno da Damasco, la nostra partecipazione alla Missione in Siria organizzata da WPC e WFDY,di Comitato Contro la Guerra Milano

Di ritorno da Damasco, la nostra partecipazione alla Missione in Siria organizzata da WPC e WFDY

di Comitato Contro la Guerra Milano

Di ritorno da Damasco
Damasco 003
Come membri del Comitato Contro La Guerra Milano abbiamo avuto l’opportunità di partecipare alla Missione in Siria organizzata dal Consiglio Mondiale della Pace e dalla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica. Durante i 3 giorni trascorsi a Damasco, dal 29 al 31 ottobre, abbiamo incontrato importanti personalità della politica siriana che ci hanno spiegato la storia del Paese, le cause della guerra e la situazione attuale.
Le autorità siriane che abbiamo incontrato hanno sottolineato l’importanza della storia millenaria del Paese, rivendicando la propria lotta contro la colonizzazione sia storica che moderna ed il sostegno alla lotta palestinese come fondamento dello Stato siriano moderno. Non a caso nello stemma del Partito Baath è presente la bandiera palestinese.
Siamo stati ospiti dell’Assemblea Nazionale: uno dei primi parlamenti della regione fondato nel 1920, le ultime elezioni del 2014 hanno dato vita ad un governo pluripartitico, nonostante il 65% dei deputati siano del Partito Baath, quindi sarebbe stato legittimo formare un governo monocolore. Il sistema politico è semipresidenziale.
Ci è stato spiegato come la guerra che si combatte in Siria dal 2011 sia parte di un conflitto più ampio che riguarda tutto il mondo. Questo punto è stato ribadito in tutti gli interventi dei partecipanti alla Missione, che hanno ringraziato il popolo ed il governo siriano per aver ottenuto la prima vittoria sull’imperialismo dai tempi della guerra del Vietnam. I delegati, venezuelani e cubani in particolare, hanno più volte rivendicato la lotta della Siria come la propria, poiché combattuta contro lo stesso nemico.
Il Ministro degli esteri ha detto che gli USA in Siria combattono contro tutti meno che Daesh (ISIS), mentre solo la Siria e i suoi alleati combattono contro il terrorismo, denunciando il ruolo ondivago delle Turchia sulla smilitarizzazione di Idlib. A seguito degli accordi di Sochi si sta creando un Comitato costituzionale improntato al dialogo intersiriano che però al momento è in fase di stallo.
Ovviamente non sono state tralasciate le ragioni economiche, l’indipendenza dal Fondo Monetario Internazionale, vista come una delle cause principali del conflitto per rendere la Siria preda dei paesi stranieri che appoggiano il terrorismo. Scopo della guerra: annientare la Siria come stato sovrano ed indipendente. Il crollo della moneta locale sul dollaro e la conseguente inflazione hanno generato l’ondata migratoria più degli eventi bellici.
Altro aspetto non bellico fondamentale è rappresentato dalla guerra mediatica contro la Siria che, a colpi di fakenews, ha dato risalto alle manifestazioni antigovernative, ignorando le ben più partecipate manifestazioni a favore del governo, e ha favorito l’arrivo di terroristi da tutto il mondo
Il Paese arabo e la sua popolazione ci hanno dimostrato come la cultura siriana abbia le sue radici nell’ospitalità, nella prosperità, nella laicità, nella visione di un Medio Oriente libero dal dominio imperialista e sionista; infatti il Partito Baath nasce proprio da una visione panaraba e socialista.Damasco 001
In questa fase è tangibile un misurato ottimismo, in vista della vittoria completa sul terrorismo e sui Paesi che lo hanno alimentato. Il punto centrale riguarda oggi la ricostruzione, per la quale i Paesi aggressori tentano di accreditarsi, cercando di ottenere dalla pace quello che non gli è riuscito con la guerra.
Per il rilancio dell’economia è necessario innanzitutto che il Paese venga percepito come sicuro sia da parte di potenziali investitori, che dalla gente comune. Il turismo, data la bellezza dei luoghi e il patrimonio storico – artistico, è sempre stato un settore trainante del Paese, rappresentando il 30% del PIL prima dell’aggressione scatenata nel 2011. In tal senso le fakenews, che continuano ad imperversare sui media occidentali, non sono affatto di aiuto.
Damasco 004
Abbiamo avuto esperienza diretta di questo cortocircuito durante la nostra visita. Infatti prima e dopo il viaggio alcune persone a noi vicine ci hanno preso quasi per pazzi, come se stessimo per andare incontro ad un grave rischio. In realtà la situazione che abbiamo incontrato non ci è mai apparsa preoccupante, anzi siamo rimasti stupiti dalla sensazione di normalità e sicurezza che si respira per le strade di Damasco, dove ogni persona che abbiamo incontrato ci ha accolto con un gentile e fiero “Welcome to Syria”, chiedendoci di ritornare presto e di riferire ai nostri parenti, amici e compagni che la Siria indipendente li aspetterà a braccia aperte.
Ringraziamo per l’ospitalità il Governo Siriano, il WPC ed il WFDY, organizzatori della missione a cui hanno partecipato oltre 50 organizzazioni da 37 Paesi, il Segretario regionale del partito Baath Hilal al-Hilal, il Ministro degli Esteri Walid al-Moallem, il Presidente del Consiglio del Popolo Hammouda Sabbagh, l’Unione Nazionale degli Studenti Siriani presso l’Università di Damasco, il Presidente della Federazione Generale dell’Unione dei Sindacati Jamal al-Qadiri, il Presidente della Repubblica Araba di Siria Bashar al-Assad, il membro del Comando regionale del partito Baath Mohsen Bilal ed il Ministro del Turismo Bishir Yazigi
Di seguito i report giornalieri, l’intervento del CCLGM al Comitato Esecutivo del WPC e la Risoluzione del WFDY:



Domenica 25 Novembre,2018 Ore: 18:17
 
 
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