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www.ildialogo.org Conferme su un episodio indicativo: il "bombardamento della panetteria",di Marinella Correggia

Siria
Conferme su un episodio indicativo: il "bombardamento della panetteria"

di Marinella Correggia

Il giorno di Natale,il sito sibialiria.org ha pubblicato un articolo che analizzava (dall'Italia: non c'è bisogno di essere in loco per rilevare le assurdità) i video diffusi dall'opposizione siriana - relativi al "bombardamento di una panetteria da parte di Mig di Assad" con trecento o novanta morti fra i "mille" in coda per il pane. Ovviamente una "notizia" che ha fato il giro del mondo. Sembrava toccato il fondo. Peccato che i video in pratica smentissero l'assunto, con le loro contraddizioni e la mancanza di prove sul chi e che cosa e come e quando.
Questa inchiestina mi è costata ingiurie e sarcasmi di bassissimo livello da parte di ben pagati inviati di guerra (benedette guerre che garantiscono lauti guadagni a quella categoria!). Non li cito perché non è il caso.
Ma i signori in questione farebbero bene - per imparare a fare i giornalisti anziché gli entusiasti embedded innamorati dei gruppi armati - a leggersi questo interessante articolo: al-monitor.com il quale a un certo punto segnala (come indicativo delle divisioni enormi all'interno dell'opposizione siriana) la denuncia da parte di diversi esponenti dell'opposizione stessa: in quella zona di Halfaya non c'è mai stata una panetteria, e la quasi totalità degli uccisi erano membri del gruppo terrorista Jabhat al-Nusrah o loro sostenitori, mentre gli altri sette corpi non sono stati identificati. I detti combattenti sarebbero stati bombardati dall'esercito in risposta all'attacco a una delle basi. E sarebbero stati altri armati a mettere la famosa pagnotta sul sangue, una delle ingenuità più evidenti del video. Ingenuità bevuta alla grande dalla Rai (alla quale appartiene l'inviato che mi ha tanto criticata).
Questo è un caso indicativo. A seconda della FONTE uno stesso fatto si presenta in modo diametralmente diverso. E in Siria si ascolta solo UNA fonte, quella che conviene. Se un sostenitore dei gruppi armati o del governo racconta, a me o a una organizzazione umanitaria un fatto, sono autorizzata a non credergli finché non ho prove o terze versioni.
Marinella Correggia



Giovedì 17 Gennaio,2013 Ore: 16:53
 
 
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