- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (1)
Visite totali: (283) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Basta con la politica delle bombe  ,di Flavio Lotti

Basta con la politica delle bombe  

No all’intervento militare dell’Italia in Mali


di Flavio Lotti

Dichiarazione di

Flavio Lotti, candidato di Rivoluzione Civile alle elezioni politiche 2013

Il Ministro Giulio Terzi è un irresponsabile. Perché solo un irresponsabile può decidere di trascinare in questo momento l’Italia in una nuova guerra senza fine. Fermare la guerra in Mali è un dovere della comunità internazionale. Ma appoggiare militarmente l’intervento unilaterale dei francesi è semplicemente da irresponsabili.

Così non si ferma la guerra. La si alimenta creando un nuovo disastro come la Somalia, l’Afghanistan, l’Iraq e la Libia.

A nulla vale rifarsi alla risoluzione 2085 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Perché quella risoluzione prevede ben altri interventi.

Non c’entra la lotta al terrorismo, c’entra l’oro, il petrolio e soprattutto l’uranio. L’obiettivo non è solo il Mali ma anche il Niger. Le ragioni non sono umanitarie. In gioco c’è l’approvvigionamento energetico della Francia e il controllo delle risorse naturali di quella regione.

Invece di mettere l’elmetto, l’Italia deve agire per la pace nell’interesse primario della salvaguardia delle vite umane, nel solco della legalità e del diritto internazionale dei diritti umani.

Invece di mettersi l’elmetto, l’Italia deve innanzitutto organizzare l’immediato invio di aiuti umanitari alle centinaia di migliaia di profughi e rifugiati travolti dalla follia della guerra e dai grandi predoni internazionali.

L’unica soluzione è e resta quella politica. Per questo l’Italia deve unirsi a tutti coloro che stanno cercando una via politica per fermare i combattimenti.

Le elezioni del 24 e 25 febbraio sono l’occasione giusta per dare all’Italia un governo di pace. Questo è l’obiettivo e l’impegno di Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.

È vergognoso che la nostra televisione pubblica non abbia dedicato un solo momento di approfondimento a questa ennesima guerra e che ad oggi non sia stato ancora inviato un giornalista della rai in Mali. Che cosa deve accadere ancora perché il nostro servizio pubblico apra finalmente gli occhi sul mondo?

Roma, 17 gennaio 2013

Ufficio stampa: Amelia Rossi cell 335.1401733 mail: flavio@flaviolotti.it




Giovedì 17 Gennaio,2013 Ore: 15:42
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
gianfranco frisciotti sinnai 22/1/2013 12.13
Titolo:sono daccordo ma
sono perfettamente daccordo con l'articolo di Flavio Lotti che stimo molto. Come si fa a non esserlo. Sono però perplesso dal taglio elettoralistico dello stesso, quasi a voler dire vota noi che siamo contro. Certo, farebbe piacere anche a me avere in parlamento qualcuno contro, ma può bastare? Può bastare chiamarsi rivoluzione civile per esserla davvero? purtroppo dispiace vedere che il leader carismatico della nuova formazione non si sia spostato di molto dalle logiche padronali dei partiti nel fare le liste dei candidati. Peccato, ci avevamo sperato in molti. Ma nonostante tutto cambiare si può, anzi cambiare si deve. Saluti fraterni. Gianfranco

Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (1) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
No guerra

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info