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www.ildialogo.org  Con il popolo palestinese contro il piano di Apartheid di Trump e Netanyahu,di Amina Salina

 Con il popolo palestinese contro il piano di Apartheid di Trump e Netanyahu

di Amina Salina

L accordo ‘’ Dalla pace alla prosperità’’ presentato dall amministrazione Usa su suggerimento israeliano, durante la recente conferenza a Manama nel Bahrein e’ allo stesso tempo offensivo, mirabolante ed irrealizzabile. Offensivo per il popolo palestinese perche’ intende comprare il suo silenzio di fronte all’ occupazione sionista con una valanga di soldi passando sopra 70 anni di lotta di questo popolo per liberare la propria terra.Mirabolante perche’ crede che basti una valanga di soldi per trasformare i poveri palestinesi negli abitanti di una nuova Singapore o Dubai.Irrealizzabile perche’ chi ha veramente in mano la Palestina, i sionisti, non alzerà un dito se non per opprimere e sfruttare questo popolo Un popolo tutto sommato oppresso da un tenore di vita basso come quello israeliano on gli darà certo la possibilità di crescere economicamente. Questo piano e’ un bluff assoluto di cui si realizzeranno solo gli aspetti negativi per i palestinesi E’ semplicamente il punto finale di sessant’ anni di politica antipalestinese e non dipende affatto soltanto dalla politica neoliberista e neocoloniale dei suoi sostenitori. Esiste purtropppo una costante da parte occidentale nel negare autonomia e perfono esistenza autonoma ai popoli del Sud del Mondo con la scusa dell idea di progresso legata alla colonizzazione culturale dei popoli indigeni .L odio per i palestinesi , colpevoli di abitare una terra bramata da altri risale almeno ad un secolo e mezzo fa Théodore Herzl, nel 1893, presentò a borghesi e socialisti il suo progetto di Stato ebraico in Palestina come ‘’un avamposto della civiltà contro la barbarie’’(sic) mentre Balfour, in perfetto stile coloniale, mentre progettava l omonima dichiarazione nel 1917 affermava che il progetto sionista era molto piu importante delle velleita’ e dei pregiudizi di 700.000 arabi che occupano attualmente questa antica terra ‘
Dopotutto nulla di nuovo solo un approfondimento di cio’ che esiste già.
Per i potenti, ma l ennesimo colpo per gli oppressi che costituirebbe una sconfitta devastante per la causa palestinese, per gli arabi, per i musulmani e per tutti gli uomini giusti al mondo.Infatti Trump e Netanyahu cercano di metter fine alla causa palestinese nà più nè meno togliendo Gerusalemme come capitale dello Stato palestinese, annettendo ad Israele la meta’ dei territori attualmente sotto controllo dell ANP e lasciando ai palestinesi piccole porzioni di territorio circondati da colonie assolutamente dipendenti dallo stesso Israele In piu cancella definitivamente il diritto al ritorno per i palestinesi e la qualifica di rifugiato per i discendenti di coloro che furono espulsi dalla loro terra dopo il 1946 Un piano catastrofico anche dal punto di vista umanitario oltre che politico.La dirigenza palestinese ha già evitato anche di aprire il plico consegnato loro dai sauditi in cui c’ era il testo dell accordo, rifiutando una somma enorme che Trump vorrebbe dare all’ ANP per accettare questo infame tradimento.Purtroppo Usa ed Israele non sono soli ma accompagnati da Arabia Saudita Egitto Emirati Giordania sostengono l affondamento della causa palestinese, Il Re del Marocco ha scritto all ONU in difesa del popolo palestinese una lettera accorata mentre Rabat si è riempita di marocchini che hanno manifestato per la Palestina tutti insieme.Stavolta non si è accodato unendosi a tutte le forze sociali del Paese affermando che marocchini e palestinesi sono un solo popolo .
Per capire il problema di fondo e’ assolutamente inutile leggere la stampa mainstream bisogna leggere il Middle East Eye o Haaretz un quotidiano israeliano abbastanza di sinistra dove scrive Gideon Levy che afferma ‘’A 67 anni ( dalla sua fondazione n.d.r.)Israele non sa dove andare E’ il solo Stato senza frontiere del pianeta : non ha frontiere geografiche chiare e riconosciute e manca anche di altri limiti Non ha alcuna idea a quale tipologia di Stato aderire .Vuole darsi un carattere occidentale e mediterraneo ?Religioso o laico ?La democrazia o l apartheid ?Una soluzione a due Stati o un unico Stato ?Queste domande non hanno ancora una risposta chiara in Israele’’scriveva qualche tempo fa QUI https://www.middleeasteye.net/opinion/netanyahus-israel-will-declare-apartheid-state-will-west-do-nothing
Eppure nel 2018 e’ stata votata una legge che cambia in peggio questa situazione in quanto definisce israele come stato ebraico La Knesset ha deciso: Israele è ebraica. Israele dichiara di essere lo stato nazione del popolo ebraico, uno stato su base etnico religiosa come non ce ne sono al mondo non uno stato formato dai suoi cittadini, non uno stato di diritto ,non uno stato di due popoli e piu religioni che convivono al suo interno, e ha quindi smesso di essere una democrazia egualitaria, non soltanto in pratica ma anche in teoria. È per questo che questa legge è così importante perche’ dopo il Sud Africa Israele oggi e’ il solo vero Stato di apartheid del mondo il solo, unico stato dove la nascita determina diritti e doveri e dove chi non e’ un bramino e’ un paria . È una legge razzista ma sincera, definisce cio’ che Israele e’ sempre stato.
Sembra che con Netanyahu la volonta’ sia semplicemente l annientamento del popolo palestinese distruggendo completamente l ipotesi di due popoli per due Stati ed annettere meta’ della Cisgiordania senza colpo ferire nascondendosi dietro l America.Il resto della Cisgiordania sara’ costituito da una serie di bantustan formalmente autonomi ma comunque dipendenti da Israele anche per l’ acqua e l’ elettricita’ circondati da coloni ostili e da zone normalizzate Addirittura questo fantomatico Stato senza autorita’ e sena autonomia dovra’ cercardi una capitale in una cittadina nei sobborghi di Gerusalemme.
  • n tutti i punti del piano sono stati resi noti ma quelli principali sono questi
  • A -La divisione delle zone abitate dai palestinesi in tre settori A B C a macchia di leopardo in modo che non esista continuità territoriale Solo una delle zone sarà di fatto amministrata dall ANP le altre a vari livelli saranno controllate da Israele senza contare le colonie illegali disseminate su tutto il territorio
  • B-Una donazione ai palestinesi di dieci miliardi di dollari per costruire Stato infrastrutture ed imprese per il decollo della regione tra cui un aeroporto un porto a Gaza .alloggi zone agricole ed industriali e piccole città.
  • C-Non si parla nè dello statuito di Gerusalemme nè dei rifugiati Le due questioni sono rimandati a prossime negoziazioni
  • D-Le trattative finali includono colloqui di pace tra Israele ed i paesi confinanti tra cui l Arabia Saudita.( vedi middleeasteye.net )
  • .
Tra i danni collaterali di questo infame piano ci sarà quelòlo di deportare la capitale della Palestina da Gerusalemme ad Abu Dis un villaggio di circa diecimila abitanti a 4 km da Gerusalemme
Per disinnescare la bomba demografica e politica di Gaza dove Israele non puo nemmeno mettere piede senza beccarsi qualcunque cosa l amministrazione Trump caldeggia la deportazione graduale degli abitanti nel Sinai sotto il controllo del macellaio Al Sisi suo amico e sodale.
Gli effetti di questo piano potrebbero pero’ essere controproducenti per i loro sostenitori
Eran Etzion, ex Ministro israeliano degli Esteri e’ fortemente preoccupato di quello che potrebbe accadere a breve Ha dichiarato al Middle East Eye quanto segue ‘’ Si profila una implosione palestinese e ciò potrebbe rovesciare significativamente la situazione in maniera inattesa’’dichiara a Middle East eye ‘’Dovremo solo chiederci quale implosione avverrà prima . la catastrofe umanitaria che e’ sul punto di inghiottire Gaza oppure la rivbellione causata dal vuoto politico causato dalle dimissioni di Abbas.’’
I giochi non sono fatti. Se si riaprirà lo stallo politico in Medio Oriente e i popoli si rimetteranno in marcia come già sta avvenendo in Sudan ed in Algeria si riaprirà la questione palestinese, finora sostenuta veramente solo dalle forze islamiste e dai supporters dell estrema sinistra europea ed americana.
Anche negli USA sono sempre di più gli ebrei che rifiutano il sionismo ed aprono ad una soluzione politica che tenga conto dei diritti del popolo palestinese.
Intanto la Corte Europea ha bocciato il tentativo di alcuni governi di proibire il boicottaggio di Israele (BDS) chiarendo che esso e’ perfettamente legale in Europa.
Salaam amina salina
Fonti Middle East Eye
middleeasteye.net piano e’ il punto terminale di questa politica di distruzione sistematica della Palestina come entità politica minimum-de-palestiniens-la-politique-israelienne
* à rétrograder la problématique gazaouie en la faisant passer d’une question diplomatique à une question humanitaire ;
* à entraîner la création progressive d’un mini-État palestinien de facto dans le Sinaï et à Gaza, principalement en dehors des frontières de la Palestine historique ;
* à encourager l’installation finale de millions de réfugiés palestiniens potentiels sur le territoire égyptien, ce qui les priverait de leur droit prévu par le droit international de retourner chez eux, dans l’Israël actuel ;
* à affaiblir les prétentions d’Abbas et de son Autorité palestinienne, située en Cisjordanie, à représenter la cause palestinienne, mais aussi à compromettre leurs efforts déployés dans le but d’obtenir auprès de l’ONU la reconnaissance du statut d’État ;
* et à dédouaner Israël en transférant la responsabilité de la répression des Palestiniens de Gaza à l’Égypte et au monde arabe en général.
Le programme du « Grand Gaza »
Au cours de l’été 2014, les médias israéliens ont rapporté qu’avec la bénédiction de Washington, des responsables israéliens travaillaient sur un programme baptisé « Grand Gaza », censé relier l’enclave à une large tranche du nord du Sinaï. Selon les informations relayées, Israël avait avancé sur cette idée avec Le Caire.
Des responsables égyptiens et palestiniens ont publiquement répondu aux fuites, dénonçant un plan « monté de toutes pièces ». Néanmoins, que Le Caire ait été ou non réceptif en privé, cela a permis de confirmer de nouveau l’existence d’une stratégie déployée depuis une décennie par Israël à Gaza



Mercoledì 03 Luglio,2019 Ore: 16:26
 
 
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