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www.ildialogo.org Dichiarazione degli Ordinari cattolici di Terra Santa sulla legge dello Stato nazionale, approvata dalla Knesset israeliana il 19 luglio 2018,a cura di Augusta De Piero

Dichiarazione degli Ordinari cattolici di Terra Santa sulla legge dello Stato nazionale, approvata dalla Knesset israeliana il 19 luglio 2018

a cura di Augusta De Piero

A chi è stato da poco in Israele/Palestina e a chi vi andrà presto
Con il primo link in calce si raggiunge il documento che ricopio  qui sotto. Ho cancellato la paginata di firme che potrete leggere con il link.
Con il secondo link si raggiunge un testo breve di storia del Patriarcato latino
Dichiarazione degli Ordinari cattolici di Terra Santa
sulla legge dello Stato nazionale, approvata dalla Knesset israeliana il 19 luglio 2018
in uno spirito di dialogo, l’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa desidera affrontare la questione relativa alla legge sullo Stato-Nazione approvata dalla Knesset israeliana il 19 luglio 2018.
Secondo questa legge, lo Stato di Israele ha stabilito che le persone il cui “benessere e sicurezza” è più interessato a promuovere e proteggere sono quelle limitate ai cittadini ebrei dello Stato di Israele. Dobbiamo richiamare l’attenzione delle autorità su un semplice fatto: i nostri fedeli, i cristiani, i nostri concittadini, musulmani, drusi e baha’i, tutti noi arabi, non siamo meno cittadini di questo paese dei nostri fratelli e sorelle ebrei.
Dalla promulgazione della Dichiarazione di indipendenza nel maggio 1948, i cittadini arabi dello Stato di Israele hanno notato la tensione che esiste nel testo della dichiarazione secondo cui lo Stato è sia “ebraico” che “democratico”. Mentre l’equilibrio in continuo cambiamento tra questi due termini è stato elaborato prevalentemente dalla maggioranza ebraica, la minoranza araba ha lottato contro tutte le manifestazioni di discriminazione ogniqualvolta l’elemento “ebraico” ha sbilanciato quello “democratico”. Questo ha significato una continua lotta e un’ attenta vigilanza per proteggere i diritti di tutti i cittadini, per garantire il più possibile i valori di uguaglianza, giustizia e democrazia. La promulgazione della Legge fondamentale da parte della Knesset israeliana del 1992: “Dignità umana e libertà” è stata una pietra miliare nella lotta per proteggere e promuovere questi valori.
Tuttavia, la promulgazione della Legge fondamentale da parte della Knesset israeliana del 2018: “Israele come Stato-Nazione del popolo ebraico” è un colpo a questi valori. Sebbene la legge cambi poco nella pratica, fornisce una base costituzionale e giuridica per la discriminazione tra i cittadini israeliani, stabilendo chiaramente i principi secondo i quali i cittadini ebrei devono essere privilegiati rispetto agli altri cittadini. Promulgando in questi termini: “lo sviluppo dell’insediamento ebraico come valore nazionale e agirà per incoraggiare e promuovere la sua costituzione e il suo consolidamento”, la legge promuove una visione discriminatoria intrinseca. Infatti, a parte il serio declassamento della lingua araba rispetto alla lingua ebraica, la legge ignora totalmente il fatto che c’è un altro popolo, gli arabi palestinesi, e altre importanti comunità religiose, di cristiani e musulmani, nonché drusi e baha’i, che sono profondamente radicati in questa terra.
Cristiani, musulmani, drusi, baha’i ed ebrei, chiedono di essere trattati come cittadini uguali. Questa uguaglianza deve includere il rispettoso riconoscimento delle nostre identità civili (israeliane), etniche (arabe palestinesi) e religiose (cristiane), sia come individui che come comunità. Come israeliani e come arabi palestinesi, cerchiamo di essere parte di uno Stato che promuove la giustizia e la pace, la sicurezza e la prosperità per tutti i suoi cittadini. Come cristiani, siamo orgogliosi che la Chiesa universale sia stata fondata a Gerusalemme e che i suoi primi fedeli siano stati figli di questa terra e del suo popolo. Riconosciamo che Gerusalemme e l’intera Terra Santa siano un’eredità che condividiamo con ebrei e musulmani, drusi e baha’i, un’eredità che siamo chiamati a proteggere dalle divisioni e dai conflitti interni.
Questa Legge fondamentale contraddice gli aspetti umanistici e democratici identificabili nella legislazione israeliana e nelle leggi e convenzioni internazionali di cui Israele è firmatario, avendo come obiettivo la promozione dei diritti umani, il rispetto della diversità e il rafforzamento della giustizia, dell’uguaglianza e della pace. Noi, in quanto leader religiosi delle Chiese cattoliche, chiediamo alle autorità di abrogare questa Legge fondamentale e di assicurare a tutti che lo Stato di Israele cerchi di promuovere e proteggere il benessere e la sicurezza di tutti i suoi cittadini.
Gli Ordinari cattolici di Terra Santa



Sabato 10 Novembre,2018 Ore: 16:52
 
 
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