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www.ildialogo.org Arrivano i Barbari,di Franco Casati

Lettera
Arrivano i Barbari

di Franco Casati

Riceviamo e pubblichiamo
Ho atteso un po’ di tempo prima di esprimermi sul ‘Congresso mondiale delle famiglie’ tenutosi a Verona nel mese di marzo, per garantirmi appunto di apparire ‘vergin di servo encomio e di codardo oltraggio’, anche se, come cittadino veronese, ho sofferto non poco per tutti gli insulti che indirettamente sono stati lanciati contro la mia città, pur se universalmente nota come la città di Giulietta e Romeo, la città dell’amore eterno. Riesumando la storia si è parlato del ‘Congresso di Verona’, facendo echeggiare la triste memoria di quello del 1822, dove sono stati repressi i diritti delle nazioni. Secondo la propaganda di una parte ideologizzata della cultura si sarebbe dovuto aspettarci che dal Congresso di Verona uscisse la richiesta dell’abolizione della Legge 194, che venisse riportata la donna a ruoli medievali ed altro ancora. Nella contro manifestazione del sabato organizzata da movimenti omosessuali di varia ispirazione e dai centri sociali, nonché da forze politiche di sostegno, manifestazione concessa dalla civilissima Amministrazione della città, si è scatenata una violenza ideologica senza uguali, mirata a demonizzare la famiglia naturale; con scritte, del tipo: ‘più froci meno croci’, ‘no alla prolificazione, sì all’estinzione’ (per citare solo alcune delle tante perle comparse sui cartelli di cui lascio al lettore il commento) e slogan gridati sguaiatamente contro qualsiasi espressione di credo religioso o sociale. Le televisioni pubbliche e private sono scese in forze per sostenere mediaticamente questa contro manifestazione, come se si trattasse di una crociata contro gli infedeli. A Congresso finito (pur essendoci stato qualche intervento ultra-conservatore, specie da parte di rappresentanti di paesi dell’Est Europa) è seguito invece un silenzio assordante sui risultati emersi dal lavoro dei partecipanti, che si sono limitati ad auspicare provvedimenti di sostegno a favore della famiglia naturale e di aiuto economico verso le donne in gravidanza per evitare il ricorso all’aborto, nonché di osteggiare la pratica dell’utero in affitto. Semplici cose di buon senso, tutto qua. Ma questo non faceva più clamore e tanto meno notizia. Abbiamo dovuto invece prendere atto di dichiarazioni di personaggi politici sulla cresta dell’onda che hanno trovato conveniente cavalcare la protesta contro i ‘tradizionalisti’, quali la Cirinnà che ha reclamizzato lo slogan ‘dio, patria e famiglia… che vita di merda !’ (sui commenti di tanti social ho letto la convinzione che questa raffinata signora non sia degna di sedere in Parlamento), e di un Luigi di Maio che ha parlato di ‘quattro sfigati’ come partecipanti al Congresso, con una caduta di stile e di sostanza che non mi sarei aspettato da uno come lui. In questi giorni ha anche dichiarato che bisogna dare un sostegno economico alle ‘coppie con figli’, guardandosi bene dal pronunciare la parola ‘famiglia’; forse si considerano oramai famiglie solo le coppie gay che si uniscono felicemente in matrimonio? Vorrei che Di Maio chiedesse a suo padre, che tanto ha dimostrato di amare e di rispettare in circostanze avverse, se quella dove lui è nato e cresciuto, il padre la considerasse una famiglia o che cosa… ; si capisce che si tratta di una domanda oziosa alla luce della ‘cultura’ contemporanea. A proposito di cultura, per completezza di informazione, voglio ricordare che anche l’Università degli Studi di Verona ha preso le distanze dal vituperato Congresso di Verona, dichiarando che non ravvisava in esso alcun contenuto scientifico. Io, ignorante, laureato all’Università degli Studi di Padova, vorrei chiedere a queste punte di diamante della cultura universitaria veronese che cosa intendono per ‘scientifico’, visto che in questo contesto non riesco proprio a capirlo. Il giornalista Stefano Lorenzetto, polemizzando dalle pagine del quotidiano veronese L’Arena, ha messo in luce come la suddetta università di Verona abbia frequentemente, in un recente passato, sponsorizzato attività di ricerca che non avevano proprio nulla di scientifico, ma tanto di anacronistico.
Mi permetto di esprimere l’opinione che indebolire la famiglia (considerando anche il drammatico calo delle nascite, specialmente in Italia, che non consente più nemmeno il ricambio generazionale), per altro tutelata dalla Costituzione Italiana, significa indebolire la società. A questo punto consiglio ai tanti paladini di questa pseudo-crociata di stare attenti, perché la storia insegna che le civiltà in decadenza presto o tardi subiscono l’arrivo dei Barbari, come è accaduto per la Grecia antica e per l’Impero romano. Non vorrei che questi nuovi barbari, che magari voi auspicate, vi togliessero i diritti acquisiti e vi perseguitassero a loro piacimento.
Franco Casati



Giovedì 25 Aprile,2019 Ore: 19:21
 
 
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