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www.ildialogo.org Severgnini confonde la libertà di espressione con la libertà di offendere,di Renato Pierri

Severgnini confonde la libertà di espressione con la libertà di offendere

di Renato Pierri

Trascrivo alcune righe di una mia lettera indirizzata a Beppe Severgnini: “Quando sul blog, con sconcertante insistenza si pubblicano, senza un rigo di disapprovazione, lettere inviate da gente che nega il fenomeno triste del femminicidio o ne vuole sminuire la gravità, si offendono le vittime dei femminicidi, i familiari delle vittime e tutte le donne. E questo, come posso dimostrare, è avvenuto diverse volte. Severgnini stesso poi ha offeso il sottoscritto quando sul blog, gli ha dato pubblicamente del “vigliacchetto” per aver fatto uso di pseudonimi. Perfettamente inutile spiegare a Severgnini che si può ricorrere a pseudonimi per mille motivi, non per vigliaccheria. Il ricorso agli pseudonimi è vecchio come il mondo. Ma è un’ossessione per Severgnini?”.

Ed ecco la sua risposta, su Italians – Corriere della Sera del 15 dicembre: “Io ci metto nome, cognome e faccia. Chiedo a voi di fare lo stesso. Così difficile da capire?”.

Vale a dire: lui non riesce a capire che si può ricorrere a pseudonimi per mille motivi, che non è questione di faccia, che non si tratta di vigliaccheria, non lo capisce, e pretende che i lettori capiscano la sua pretesa che non si usino pseudonimi. Tra l’altro, il sottoscritto, ha firmato centinaia di lettere con nome e cognome, e centinaia con nome e cognome di collaboratori immaginari, spiegandone mille volte il motivo. Devo spiegare ancora? Tanto Severgnini non capirebbe.

Riguardo poi alle lettere che negano il femminicidio, Severgnini scrive: “Ma questo è un luogo libero. Il mio pensiero circa la violenza sulle donne, peraltro, è noto ed è chiaro: la trovo abominevole”. Lei, Severgnini, confonde la libertà di espressione con la libertà di offendere.

Renato Pierri




Sabato 15 Dicembre,2018 Ore: 19:51
 
 
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