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www.ildialogo.org Peccato originale. Dobbiamo fidarci di san Paolo o di Gesù?,di Renato Pierri

Peccato originale. Dobbiamo fidarci di san Paolo o di Gesù?

di Renato Pierri

Nel Catechismo della Chiesa cattolica al paragrafo 1250 si legge: “Poiché nascono con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale, anche i bambini hanno bisogno della nuova nascita nel Battesimo per essere liberati dal potere delle tenebre e trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio, alla quale tutti gli uomini sono chiamati”.
San Paolo nella lettera ai Romani: «Per la disobbedienza di uno solo, tutti sono stati costituiti peccatori » ( 5,19).
Ora, è interessante notare che gli evangelisti ignorano completamente la trasmissione del peccato originale. Ma non l’ignorano perché la danno per scontata, la ignorano perché per loro sembra non esistere. Non fanno mai, infatti, il benché minimo cenno ad una cosa così importante, pur avendone più volte l’occasione. Gli uomini, nel Vangelo, non sono considerati “con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale”. La preoccupazione di Gesù non è per tutti gli uomini che “hanno peccato in Adamo”, ma è per i peccatori, ben distinti dai giusti.
In Matteo si legge: “In quei giorni comparve Giovanni il Battista... dicendo: «Convertitevi, poiché vicino è il regno dei cieli!»... A lui accorrevano da Gerusalemme... e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati” ( Mt 3, 1 – 5). In questo passo del Vangelo si parla di conversione, di peccati, nessun cenno al peccato originale. Lo scopo del battesimo nel Giordano non è di cancellare le conseguenze del peccato di Adamo.
Più avanti, sempre in Matteo: “Ora avvenne che, mentre era a mensa nella casa, molti pubblicani e peccatori vennero a mangiare con Gesù e con i suo discepoli. Vedendo ciò, i farisei dissero ai discepoli: «Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e i peccatori? Egli, saputolo, disse: «Non hanno bisogno del medico i sani, ma i malati... Non sono venuto, infatti, a chiamare i giusti, ma i peccatori» ( Mt 9, 10 – 13). Ecco, ad avere bisogno del medico non sono tutti gli uomini, ma solo i peccatori. Se tutti gli uomini avessero “peccato in Adamo”, se tutti avessero una “natura contaminata dal peccato originale”, tutti avrebbero bisogno del medico. Gesù ignora le conseguenze del peccato originale.
Ancora in Matteo: “Ed ecco un tale gli si avvicinò e disse: «Maestro, che cosa debbo fare di buono per acquistare la vita eterna?». Egli a lui: «Se... vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti»... Gli dice il giovane: «Tutte queste cose le ho osservate; che cosa ancora mi manca?». Gesù a lui: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e così avrai un tesoro in cielo: poi vieni e seguimi» ( Mt 19, 16 – 21).
E il peccato originale? Gesù non fa il minimo cenno al peccato originale. E’ chiaro che qui non si tratta di quel tale, ma di tutti gli uomini, e quale occasione migliore di questa per accennare alla “natura contaminata”, alla macchia che solo il Battesimo cancellerebbe?
Ma in fondo, anche quando Gesù dice: “Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, non sembra riferirsi in alcun modo ad un battesimo che cancella le conseguenze del peccato di Adamo.
In Isaia si legge: “Lavatevi, purificatevi, togliete le brutture delle vostre azioni. Cessate di fare il male; adoperatevi a fare il bene” (1,16).
Una cara amica, mi scrive sul blog “Come Gesù”: "La trasmissione del peccato originale è un mistero che non possiamo comprendere appieno, finché saremo in questo mondo”.
Sì, anche altri misteri non possiamo comprendere appieno, non comprendiamo il mistero della Trinità, non comprendiamo la nascita di Gesù da una vergine, non comprendiamo la resurrezione di Gesù, e via di seguito, ma che differenza c’è tra ciò che comprendiamo di questi misteri e ciò che comprendiamo della trasmissione del peccato originale? La differenza è che gli altri misteri non contrastano palesemente col concetto di un Dio buono e misericordioso. E’ un’enorme, invece, palese ingiustizia, che un bambino nasca “con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale”.
“Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità” (Ez18,20).
Non facciamo altro che dire che le colpe dei padri non devono cadere sui figli e poi troviamo normale che questo accada quando si parla del peccato di Eva e di Adamo. Così va il mondo.
Renato Pierri



Sabato 15 Dicembre,2018 Ore: 19:50
 
 
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