- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (248) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Hanno la cosetta, le donne, e quella è la loro colpa maggiore. Quella, la provocazione,di Renato Pierri

Hanno la cosetta, le donne, e quella è la loro colpa maggiore. Quella, la provocazione

di Renato Pierri

Ho letto sul blog “Come Gesù”: “Penso e credo che la violenza sessuale contro le donne nasca e provenga innanzitutto da una perversione maschile che va curata e contenuta a prescindere, e solo dopo dico che il modo di vestire di alcune donne non aiuta in tal senso; francamente resto anche perplessa rispetto alle donne che "pretendono" di vestirsi come vogliono senza per questo doversi necessariamente sentirsi in pericolo”.
E’ una signora che scrive, non un signore, il che mi ha stupito ancor più. Ho cercato in tutti i modi di spiegare che non c’è nessuna correlazione tra il modo di vestire e la violenza carnale su donne, bambine e bambini. La vittima non viene scelta per i vestiti che indossa. Ho cercato anche di spiegare che certi discorsi sono poco rispettosi verso le vittime della violenza. Ricordano la pessima domanda di pessimi giudici alla persona che ha denunciato la violenza: “Com’eri vestita?”. Odiosa domanda. Purtroppo le spiegazioni non sono servite. Così, ho pensato di rispolverare due vecchie lettere indirizzate a uomini, non donne, che qualche anno fa giunsero a ravvisare negli “abiti succinti” delle donne addirittura la causa del tristissimo fenomeno del femminicidio.
Io capisco che ancora oggi alcuni uomini possano fare discorsi del genere, non capisco come possano farlo le donne. Come possa una donna dire ad un altra donna di non indossare la minigonna se non vuole sentirsi in pericolo.
«Reset Italia 26 dicembre 2012 - Un prete di san Terenzo (La Spezia), don Piero Corsi, ispirato non dallo Spirito Santo, ma dalle barzellette nefande scritte da Bruno Volpe, direttore del sito Pontifex (?), sul vergognosissimo fenomeno del femminicidio in Italia, ha affisso nella bacheca della chiesa una lettera con la quale scaglia addosso alle donne la responsabilità della violenza da parte degli uomini. La loro colpa sarebbe quella di indossare abiti succinti. Al primo ignorante in materia di dominio maschile (avrà mai letto un libro sul problema?), si è aggiunto un altro ignorante, anche sacrilego, giacché l’infamante lettera l’ha affissa in chiesa. Per dimostrare ai due ignoranti in materia, che dicono corbellerie, basti rammentare loro che il femminicidio è più diffuso nei paesi islamici, dove non sembra che le donne vadano in giro nude. Ai due ignoranti in materia vorrei dare due consigli. Innanzi tutto fareste bene a colmarla la vostra ignoranza, leggendo qualche libro sul tema. E poi: quando passate davanti ai “negozi di lingerie femminile” (Bruno Volpe), oppure vedete “una donna in abiti succinti” (entrambi gli ignoranti), per “attutire certi impulsi” ( Bruno Volpe), correte a casa oppure in canonica, e masturbatevi».
Politicamentecorretto 31 dicembre 2012 – «E' morta la giovane ventitreenne vittima di uno stupro di gruppo, che ha suscitato un’ondata di reazioni in tutta l'India: ricoverata in un ospedale di Singapore, le sue condizioni erano disperate. Era stata violentata, picchiata e torturata su un autobus di New Delhi lo scorso 16 dicembre. A causa della violenza subita, aveva riportato un arresto cardiaco, infezioni ai polmoni e all'addome, oltre ad un grave trauma cranico. E’ morta, e forse è stato un bene, giacché la morte l’avrebbe avuta nell’anima per tutta la durata della sua esistenza. Non vorrei che si pensasse ad una strumentalizzazione del caso, ma non si può fare a meno di andare col pensiero alle farneticazioni di certi individui ignoranti, riguardo al fenomeno tremendo dell’uccisione di tante donne da parte degli uomini. Individui ignoranti che però, diciamo la verità, tutti i torti non hanno. Le donne provocano, e quindi le violenze e le sevizie un po’ se le vanno a cercare. Provocano, le donne, anche se vestite e copertissime. Provocano perché sono donne. Perché hanno occhi da donna, essendo donne, labbra da donne, essendo donne, capelli da donna, mani da donna, gambe da donna. E la voce? Anche la voce da donna provoca. E se tengono gli occhi chiusi, la bocca chiusa, vestiti lunghi fino ai piedi, le mani in tasca, e si tagliano i capelli, gli uomini faranno i bravi e non le violenteranno più? Illusione. Hanno la cosetta, le donne, e quella è la loro colpa maggiore. Quella, la provocazione».
Renato Pierri



Domenica 17 Giugno,2018 Ore: 11:04
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Lettere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info