- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (367) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Lettera di Natale al presidente del Consiglio Letta,di Martino Pirone

Lettera
Lettera di Natale al presidente del Consiglio Letta

di Martino Pirone

Arcisate (VA) 16 dicembre 2013
Letterina di Natale del 2008, 2009 e 2010 diretta al Presidente del Consiglio e NON RECEPITA.
Caro Presidente Letta,
visto che dal 2008 la situazione economica e finanziaria degli Italiani non è affatto cambiata, anzi è peggiorata, ti sottopongo l’appello (che peraltro interessa milioni di Italiani) che per tre anni ho indirizzato al Presidente Berlusconi direttamente e pubblicato su giornali cartacei e online, ma non recepito, nella speranza che tu e l’attuale Governo facciate qualcosa al riguardo. Ringrazio per la cortese attenzione. Martino Pirone
« Com’è risaputo il problema del giorno per gli italiani e per la maggior parte degli abitanti del nostro pianeta è “la crisi economica” e la ripetitiva frase: molti fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Ne hanno parlato con una certa insistenza i politici di tutti i partiti che hanno condotto la campagna elettorale della scorsa primavera, facendone un cavallo di battaglia e tantissime belle promesse, così come per le sconcertanti super retribuzioni e scandalosi sprechi nella pubblica amministrazione, compresa la sbandierata riduzione di parlamentari e di Enti non propriamente necessari.
Dopo le elezioni, in un continuo crescendo, ed in particolare dopo i fatti di crisi accaduti anche negli USA, tutti i giornali e molte trasmissioni radio e televisive in particolare hanno dato ampio spazio al problema coinvolgendo nelle inchieste e nei dibattiti numerosi personaggi politici, anche di primo piano, di qualsiasi estrazione – destra, centro, sinistra, ascoltando e accogliendo anche il pensiero del cittadino più o meno indignato.
Recentemente il Governo ha deciso di intervenire, in maniera molto limitativa, nei confronti di una ridotta fascia dei meno abbienti, facendo presente che avrebbe voluto fare di più, ma, purtroppo, non vi sono altre disponibilità.
I Parlamentari dell’opposizione hanno espresso molte critiche a ciò che ha fatto il Governo, esternando delle soluzioni piuttosto aleatorie ed a lungo termine. Non hanno però proposto o presentato disegni di legge – che pure avevano promesso prima delle elezioni riguardanti la riduzione delle spese correnti per tutte le Istituzioni, a cominciare dalla Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, Presidenza del Consiglio e Regioni, comprese le retribuzioni di Assessori e Consiglieri regionali, e dei parlamentari, adeguandole a quelle dei loro colleghi d’altri paesi europei e quelle del personale dipendente di dette Istituzioni adeguandole a quelle dei dipendenti ministeriali.
Occorrerebbe anche rivedere le retribuzioni dei dirigenti di tanti Enti pubblici, statali e parastatali, Imps, Inail, Impdap, Banca d’Italia, Poste, Ferrovie, Eni, ecc. ecc., comprese le banche in genere, Alitalia ora Cai, Fiat e tutte le grandi aziende che, anche se private, quando sono in difficoltà ottengono aiuti dallo Stato.
Egregio signor Presidente del Governo, On. Berlusconi, Le indirizzo questa “letterina di Natale” come quella che da piccoli inviavamo a Gesù Bambino.
“ Carissimo Silvio, tu (scusami se passo al tu) che grazie alle grandi capacità imprenditoriali e doti intellettive, di cui madre natura fortunatamente ti ha dotato, hai raggiunto una posizione per la quale potresti “fregartene” di tutto e di tutti standotene alla larga; hai invece deciso, a suo tempo, di scendere in campo per salvare l’Italia e quindi gli italiani.
Orbene caro Silvio ti rivolgo una preghiera; cerca di risollevare le sorti degli italiani, aiutando in maniera congrua una più ampia fascia di connazionali e dare uno stimolo al volano dell’economia. In che modo ? Innanzitutto cerca di avviare le procedure d’attuazione delle succitate promesse pre-elettorali vostre e dell’opposizione; e poi occorre un’azione “dura” che solo tu puoi mettere in pratica. Certo correresti il rischio di renderti impopolare per tanti benestanti (parecchi) e di alcuni nababbi (anche tra quelli che ti circondano), ma otterresti il plauso e la riconoscenza della stragrande maggioranza degli italiani, compresi tutti i sindacati ed ecco la proposta.
Preliminarmente dovresti invitare gli italiani, che nel 2007 (ora nel 2012) hanno percepito, a qualsiasi titolo, un reddito netto superiore a 150, 200 0 250.000 euro (da valutare e decidere) a versare subito allo Stato il 10, il 7 o il 5% di tale reddito. Per loro ovviamente non sarebbe un grande sacrificio, ma ti rendi conto dell’enorme ed immediata disponibilità finanziaria che ci sarebbe ? Quante famiglie si potrebbero aiutare e consentire a loro di eseguire pagamenti di rate, bollette, ristrutturazioni ed acquisti di beni mobili ed immobili in Italia. Così si rimetterebbe in moto tutta l’economia del Paese.
Diversamente – e qui arriva il tuo zoccolo duro – occorre disporlo con una legge, anche perché penso e spero che pure l’opposizione sarebbe favorevole. Trattandosi di un’emergenza chiamiamola pure “ tassa pro-crisi economica ” come quando furono istituite le tasse pro-Calabria, pro-Vajont, pro-Belice ed altre simili.
Senza essere un economista, un accreditato opinionista o un sondaggista, sappiamo bene che chi guadagna moltissimo, una volta soddisfatte tutte le necessità per una vita più che agiata per se e la sua famiglia, non mette il denaro che avanza in circolazione in Italia, ma lo consuma diversamente: acquistano beni patrimoniali all’estero, compiendo viaggi costosissimi all’estero, costituendo depositi presso banche estere, ecc. ecc.
Un’ultima preghiera: prima di dire che quanto anzidetto non è fattibile chiedi, tramite le radio, le televisioni ed i giornali – se non lo fanno già questi direttamente - un sondaggio in tal senso a tutti gli italiani. Sarebbe infine utile ed interessante sapere pubblicamente il parere dei vari politici e di tanti bravi giornalisti, conduttori e presentatori.
Per finire ti chiedo l’emanazione di alcuni provvedimenti urgenti:
1) per le persone che hanno un reddito annuo inferiore a 10.000 od anche 15.000 euro,
occorre abolire:
- a) l’Irpef dalle buste paga e pensioni;
- b) l’IVA ed altre tasse su tutte le bollette (luce, acqua, gas);
- c) il canone Rai-TV.
2) aumentare l’aliquota Irpef - anche al 70-80%- sulle remunerazioni di coloro che hanno
più incarichi nei vari consigli d’amm.ne di Enti pubblici o privati, e comunque di tutti coloro che hanno un reddito superiore ad un certo limite.
3) istituire un’apposita task-force per snidare tutti gli evasori fiscali.
Ti ringrazio per la cortese attenzione e per tutto ciò che potrai fare per gli italiani in difficoltà e per quelli che hanno voglia di fare: artigiani, commercianti, industriali.»
Cordiali saluti a tutti e tantissimi auguri per le prossime festività.
Martino Pirone



Martedì 17 Dicembre,2013 Ore: 17:40
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Lettere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info