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www.ildialogo.org SEGNI DI UNA CHIESA CHE SCEGLIE DA CHE PARTE STARE,di Mario Pavan

SEGNI DI UNA CHIESA CHE SCEGLIE DA CHE PARTE STARE

di Mario Pavan

-Ripensando all’impegno profuso dal vicentino mons. Agostino Marchetto in nunziature “calde”e nel pontificio consiglio dei migranti e itineranti-

Oggi tornano prepontemente davanti agli occhi di tutto il mondo i passi significativi di papa Francesco, che ha scelto la Chiesa dell’essenza evangelica e che sta dimostrando con la parola e con i fatti, sull’esempio della lettera di San Giacomo, una condotta di conversione. Vera e che riguarda tutti , in primis, chi dovrebbe ricoprire ruoli di un servizio per vocazione .

I semi gettati a piene mani dall’umanità di Giovanni XXIII, dalla tenacia di Paolo VI, dalla sapientia cordis di Giovanni Paolo II e anche da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, filtrati nello Spirito, dall’intuizione del cardinal Carlo Maria Martini , si stanno rivelando delle pianticelle che daranno frutti.Anche se non sta magari a noi raccoglierli e gustarne i futuri sapori.

E , forse, dietro alla scelta del Vangelo, dei poveri, degli ultimi nell’umanità e nel dialogo, si scorge il coraggio del metodico e lungo lavoro di anni ed anni.Tanto per capire che il cammino è lungo, faticoso ma che vale la pena di essere intrapreso, sempre.

Coraggio e gratitudine che , a mio parere, vanno riconosciuti nella prospettiva del grazie anche all’opera di un nostro concittadino , l’arcivescovo vicentino mons.Agostino Marchetto. Egli ha lavorato da sempre in nunziature “calde” come :Cuba, Paesi del Nord Africa, del Centro Africa, Madagascar , Isole Mauritius e Mozambico ( ben poco tempo in Bielorussia ) e poi come osservatore della Santa Sede all’Onu , per la Fao e altri enti umanitari. Ma soprattutto egli si è prodigato senza sosta e sempre in maniera coerente nell’incarico di segretario del pontificio consiglio dei migranti e itineranti. Temi sui quali si è sempre esposto in dibattiti, interventi, interviste, con alcuni suo libri e in uno dei suoi lavori ha raccontato anche i momenti bui di una malattia che l’ha colpito proprio in Bielorussia. . E il tutto portato avanti con coerenza caparbia e sicura e in ambienti dove spesso, però, rimaneva solo, magari tra le incomprensioni ufficiali e i timori. Anche di una parte della Chiesa o, peggio, subendo duri attacchi di politici e ministri che nulla capivano del mondo variegato dell’ immigrazione e di rifugiati politici e invece promulgavano leggi assurde e che oggi si rivelano sempre più assurde e sbagliate.

Ma ,adesso, le linee rosse del suo impegno sono ancora d’attualità , oggi più di allora. Magari solo di qualche anno fa .E i segni di una Chiesa che sta scegliendo da che parte stare , come indica papa Francesco, suggeriscono lo sforzo e la” buona missione “svolta anche da questo arcivescovo amico e nostro conterraneo .

Mario Pavan ,

Vicenza.




Venerdì 12 Luglio,2013 Ore: 17:15
 
 
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