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www.ildialogo.org Islam europeo e modest fashion, Cerchiamo di essere non di apparire,di Amina Salina

Islam europeo e modest fashion, Cerchiamo di essere non di apparire

di Amina Salina

Daremo una vita eccellente a chiunque, maschio o femmina, sia credente e compia il bene. Compenseremo quelli che sono stati costanti in ragione delle loro azioni migliori.” (Sura 16, 97)
Complice il caldo estivo, riemerge ogni anno in Europa la questione della libertà’ di vestirsi delle donne musulmane. Da alcuni anni grazie anche a delle giovani bloggers inglesi di religione islamica ,una parte del mondo della moda si è’ incontrato con l’ esigenza di donne musulmane e non solo di avere degli abiti eleganti ma modesti. Non solo il burkini per la spiaggia ( acquistati si noti bene in Australia per il venti per cento da donna non musulmane ed addirittura non credenti ) ma soprattutto il completo o l abito per il lavoro e per l Università da abbinare al velo tradizionale ( portato anche come turbante )
In questi ultimi anni si è avuta ringraziando Dio una crisi di rigetto da parte dei creatori di moda per l ‘ eccessiva volgarità e stravaganza delle creazioni ,spesso disegnate solo per le passerelle ma decisamente difficili da indossare nella vita di tutti i giorni. La nuova tendenza al gusto ed alla sobrietà ha portato alla rivalutazione degli abiti coprenti delle gonne lunghe e dei pantaloni larghi comodi e femminili. Contemporaneamente le creatrici di moda musulmane si sono organizzate per dare l ‘assalto alla moda tradizionale e si sono affermate Il fenomeno è divenuto globale, al punto che diversi marchi come Dolce e Gabbana ed altri, hanno presentato abiti e veli islamico oppure abiti modesti in stile occidentale ma coprenti che vengono acquistati oltre che dalle musulmane anche da ebree e cristiane perfino da donne stufe di doversi mostrare ad ogni costo .. Le giovani musulmane si sono fatte portavoce di queste necessità ed hanno trovato buona accoglienza nel Regno Unito e un clima da guerra in Francia .Una guerra lanciata dall’ establishment contro l’’’ostensibilità’’ dei simboli religiosi che ha provocato la mobilitazione delle attiviste che una giornalista del Middle East Eye le ha chiamate le ‘’nuove Rosa Park’.In una azione di disobbedienza civile alcune attiviste musulmane lo scorso 26 giugno si sono tuffate in una piscina di Grenoble in barba al divieto di portare il burkini che loro giudicano discriminatorio ( middleeasteye.net
La lotta si trascina da anni dai tempi del divieto del velo integrale un fenomeno molto limitato ma che sui giornali francesi è diventato la scusa per una campagna d odio senza precedenti. Si noti per inciso che diversi giornalisti hanno denunciato le attività di piromani e pompieri degli Stati che sotto sotto usano all’ estero le milizie chi fanno finta di combattere sul loro territorio attaccando la comunità islamica e chi la difende con campagne di deradicalizzazione malfatte che non fanno altro che moltiplicare l odio mettendo in prigione innocenti. Siccome non esistono criteri validi per prevedere vere radicalizzazioni pur di ottenere il plauso dell’opinione pubblica conservatrice e dei laicisti vengono stigmatizzati comportamenti normali per un musulmano come l uso di una tunica , l andare in moschea o il farsi crescere la barba, Si arriva alla criminalizzazione di associazioni con posizioni politiche non conformi Su questo fenomeno si sono pronunciati diversi ricercatori come questo .https://www.middleeasteye.net/fr/entretiens/francesco-ragazzi-lantiterrorisme-affecte-la-liberte-dexpression-des-musulmans
Non si tratta in questo caso per lo stato francese di colpire soltanto gli abiti o i simboli ma di attaccare le stesse libertà che dice di voler riconoscere e difendere e che sono valide solo per i francesi nativi .Il caso francese vede la costruzione post coloniale di una identità fittizia alla quale tutti si devono attenere per essere considerati cittadini della Repubblica Una identità artificiale che taglia via tutte le differenze religiose e culturali a danno di tutte le minoranze etniche e religiose considerate in fondo ‘’non francesi ‘’. fomentando tra l'altro una indiscriminata campagna di odio contro diverse personalità musulmane molto note alla comunità islamica francese a partire da Tariq Ramadan Velo, burkini e persino crocifisso vengono percepiti come simboli ostentatori di cui à negata l esposizione negli spazi pubblici ma anche una gonna lunga puo’ essere giudicata tale come à avvenuto quando una liceale francese è stata rimandata a casa per averla indossata. La presenza fisica dei musulmani viene semplicemente associata a repulsione ed il rispetto dei diritti salta completamente Ci si chiede se i musulmani francesi per non esse4re disturbati devono vivere nascosti o travestiti come Manfredi nel film Pane e Cioccolata quando si traveste da svizzero e poi viene scoperto a causa di un gol dell Italia al Mondiale trasmesso via televisione.
Interessante notare che in Europa mentre parecchie delle occidentali ritornate all’ islam rifiutano qualsiasi compromesso con l Occidente fino a scegliere di chiudersi in ampi vestiti monocolori che le identificano immediatamente, a volte a torto , come salafite, le giovani nate qui cercano in qualche modo di salvare capra e cavoli a volte conquistando addirittura le prima pagine di Vogue com‘ è accaduta ad una modella di modest fashion nel 2017 .Per una che sale agli allori della cronaca o del gossip sono migliaia quelle che pagano le loro scelte con l estrema difficoltà di trovare un lavoro decente ben retribuito perché a parità di requisiti quella non velata verrà sicuramente assunta prima di quella velata.
Nonostante ciò le donne musulmane velate vanno avanti si laureano e si affermano Già oggi ci sono almeno una decina di ricercatrici musulmane italiane ad altissimo livello alcune delle quali con l hijab mentre sono molte le giornaliste ,le mediatrici culturali, le insegnanti le traduttrici .
Per entrambe le categorie quella delle ritornate all islam e quella delle seconde generazioni, si evince una lettura differente della tradizione musulmana rispetto alle donne native arabe , asiatiche o africane che portavano l abito islamico nei loro rispettivi paesi d appartenenza specialmente in ambiente rurale. Mentre le prime mettono in evidenza la portata comunque consumista e scarsamente liberatoria del dover conciliare le esigenze modaiole occidentali con il modo di vita musulmano, le seconde cercano un modo di emanciparsi e di fare carriera rimanendo fedeli il più possibile ai precetti religiosi .In entrambi i gruppi c e’ un tentativo da parte di molte sorelle, documentato in Italia dalla sorella Cinzia Aicha Rodolfi nel blog Verde Jennah ed ampiamente presente sul web , di vivere appieno l esperienza musulmana ed occidentale partecipando pienamente allo spazio pubblico ed essendo visibili cosa che è in contrasto con alcune tradizioni popolari nei paesi d origine. Sono le stesse guide religiose quelle più equilibrate e con maggiore seguito tra le donne istruite ad incoraggiare la partecipazione femminile alle attività sociali sia nella società sia nella comunità stessa. Ma nonostante gli enormi passi avanti delle donne in tutti i campi purtroppo ci sono ancora organizzazioni che teorizzano la separazione totale alla saudita persino in Europa All interno di queste associazioni che contano milioni di membri in tutto il mondo nonostante tutto le donne si ritagliano spazi separati lontane dagli sguardi della società ma comunque protagoniste del cambiamento nei confronti del clichè della donna musulmana sottomessa al maschio ignorante e passiva .Loro non si fanno vedere ma lavorano tra donne, insegnando nelle case nell’ ombra facendo dawa creando a volte anche sospetti ( infondati) proprio perché non si fanno pubblicità e non si fanno conoscere come nel caso delle donne Deobandi o delle Jamaa-I-Tabligh di derivazione indiana .La loro libertà delimitata da una lettura dell’islam molto ‘’asiatica’’ ha altri confini diversi dai nostri ma è comunque tale. .
Secondo la mia esperienza in Europa è il Regno Unito il luogo dove una donna musulmana oggi riesce maggiormente a mettere insieme tutte queste aspirazioni se vuole , rifiutando di chiudersi nel ghetto etnico ma vivendo comunque separata dai non musulmani con molti servizi halal incluso scuole ed università religiose quindi con molti meno problemi di chi vive la conflittualità spaventosa che c’è in altri paesi non solo per colpa della destra islamofobica ma a causa della debolezza della comunità stessa che tende a dissolversi per integrarsi.
Nel Regno Unito puoi uscire per strada libere, non essere guardate con scherno o con disprezzo, non temere ad ogni passo il fascista o il cretino di turno, valere per quello che sei, avere una libreria una università una moschea sempre aperte a pochi passi da casa, non avere problemi di lavoro a causa del tuo abbigliamento insomma è un altro mondo, quello del multiculturalismo. Noi viviamo nel monoculturalismo di fatto, a mezza strada tra il modello anglo-sassone e quello francese, ed è uno dei motivi per cui abbiamo così tante difficoltà a farci capire dal resto degli italiani .L Italia pratica una laicità positiva non negativa e certamente nonostante il governo gialloverde non c’è l odio radicato di tipo neocoloniale per la donna musulmana velata che c’e’ in Francia Grazie ai buoni rapporti con molti sindaci e con la Chiesa siamo riusciti ad ottenere a livello locale parte di quello che ci è negato con la mancata Intesa. Ma c’ è molta ignoranza e cattiveria mancanza di conoscenza e di fede ,tutto è difficile ,è rottura con la maggioranza anche le scelte minime, mentre si tollera largamente la stravaganza, cattivo gusto , volgarità ed il kitsch.
Personalmente cerco di costruire una sintesi di queste esigenze quando mi vesto cercando di non attirare troppo l attenzione di abbinare i colori e di risultare gradevole non talebana, sia quando vado in moschea che quando vado al lavoro Concordo col fatto che l abbigliamento è qualcosa di profondamente personale ed individuale, nessuno deve giudicare nessuno perché viviamo in una società aperta e proprio per questo possiamo e dobbiamo combattere tutti i tipi di conformismo e di consumismo anche quelli legati alla moda che è comunque un affare miliardario. Dobbiamo stare attente a non farci usare da chi fa miliardi a non perseguire il successo nei social a scapito della vita spirituale a diffidare dai fenomeni di costume che possono essere anche solo totalmente finti come è già accaduto con una coppia di influencer fintomusulmani che poi sono stati scoperti come tali sempre nel Regno Unito quando la loro finalità era solo spillare soldi al prossimo .Dobbiamo educare i nostri figli al rapporto umano con persone in carne ed ossa al rispetto a non giudicare e all’ amore per il prossimo a non dare eccessiva importanza all’ apparire Non dobbiamo dare una immagine dobbiamo essere diffidiamo di cio’ che luccica spesso è ottone.. Penso che pero’ non vada bene né nascondersi dentro un sacco monocolore chiudendosi e privandosi del contatto con la maggior parte delle persone che normalmente incontriamo ne’ l eccesso del glamour , la musulmana stratruccata sulla copertina di Vogue Non abbiamo bisogno di questo tipo di visibilità funzionale al consumo e al turbocapitalismo possiamo fare a meno di moltissime cose ed essere belle avere una nostra immagine della bellezza quella interiore , la luce che emana dai nostri visi liberi dai chili di fondotinta e dai rossetti sgargianti i nostri corpi non sottolineati da indumenti fastidiosi che stringono e che non stanno mai bene addosso costringendoci ad eterne diete. Facciamo una vita attiva una vita Per Allah non per gli uomini. .Come musulmane punterei molto all’ ambiente evitando di comprare trucchi pieni di non si sa cosa ed utilizzando profumi e cosmetici prodotti naturalmente e senza sostanze dubbie che possono far male alla salute Rivaluterei tutto cio’ che è naturale e tradizionale compresa la medicina islamica (associata ad uno stile di vita sano ma non punitivo) che puo’ essere molto utile nella prevenzione di malattie molto diffuse e nella cura di alcuni fastidiosi acciacchi.
Salaam amina salina



Giovedì 18 Luglio,2019 Ore: 21:54
 
 
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