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www.ildialogo.org Musulmani in Italia: Appello al presidente della Repubblica,di Hamza Roberto Piccardo

Musulmani in Italia: Appello al presidente della Repubblica

di Hamza Roberto Piccardo

Dalla pagina www.facebook.com
Oggi ho inviato al sig. Presidente della Repubblica e p.c alle tre altre più importanti cariche dello Stato la lettera appello che segue:
Al Signor Presidente della Repubblica,
e p.c. Alla presidente del Senato della Repubblica
Al presidente della Camera dei Deputati
Al presidente del Consiglio dei Ministri
mi permetto di rivolgerLe questo appello all'indomani del Suo messaggio di augurio per la conclusione del mese di Ramadan e la celebrazione della festa di 'id el fitr.
Innanzitutto un sentito ringraziamento, per il messaggio in sé, per il suo contenuto e il modo in cui esso è stato espresso, grazie signor Presidente, ne avevamo bisogno, grazie.
Secondo le stime di valido esperti statistici (la più recente: “Islam italiano” di Fabrizio Ciocca, Meltemi Editore, Milano 2019) noi musulmani in Italia siamo oltre 2,5 milioni di uomini e donne, un milione dei quali miei, Suoi concittadini.
Una minoranza certo, ma robusta, giovane, in crescita e con una quantità enorme di risorse di cui il Paese ha bisogno, almeno quanto noi stessi abbiamo bisogno del suo sostegno solidale.
Nella migliore tradizione islamica le minoranze erano sotto la diretta e personale protezione del sultano che ne garantiva il rispetto e la libertà di culto.
Grazie a questo atteggiamento la Turchia e il Marocco furono il rifugio sicuro degli ebrei scacciati dalla Spagna alla fine del XV secolo.
Oggi viviamo una nuova e diversa fase di islamofobia in parte corroborata da sciagurati e criminali comportamenti di persone che dicono di riferirsi alla nostra religione e cultura ma soprattutto da interessi geostrategici connessi al controllo delle fonti energetiche che in previsione della loro estinzione sono vieppiù ambite.
Purtroppo queste tensioni si scaricano ingiustamente su uomini e donne assolutamente innocenti. E' noto e verificabile infatti che la stragrande maggioranza della vittime delle efferatezze dei cosiddetti terroristi “islamici” sono i musulmani stessi in ogni parte del mondo, vittime anche della violenza islamofobica che si manifesta sempre più virulenta in Europa e negli Stati Uniti e che si configura come una nuova forma di antisemitismo che speravamo fosse stata sepolta per sempre dalle macerie della II guerra mondiale.
In questi ultimi anni anche la politica interna si è accanita su di noi, leggi ad hoc chiamate senza vergogna “antimoschee”, provvedimenti di chiusura reiterati e ingiusti per mancanza di destinazione d'uso in comuni dove i PRG spesso non prevedono neppure aree destinate al culto, e neppure di quelle cimiteriali, dileggio mediatico e spesso anche istituzionale delle tenute vestimentarie e difficoltà diffuse per l'alimentazione halal nelle scuole, carceri, ospedali.
Forse queste cose, Ella non le sapeva, signor Presidente, ma certamente sa che la nostra comunità, una delle maggiori del Paese, religiosamente parlando, non ha un'intesa ex art. 8 della Costituzione che regoli i suoi rapporti con lo Stato.
La prima richiesta fu avanzata nei primissimi anni '90, altre ne seguirono, ma a parte qualche “tavolo” viminalizio, che invero non ha risolto nulla, ma anzi ha aggravato, se possibile, le divisioni interne alla Comunità, nessun percorso reale è mai stato iniziato: è sempre mancata la volontà politica.
Spesso si è giustificata questa che per noi è inadempienza costituzionale con la mancanza di un ente esponenziale della nostra Comunità religiosa. Invero non abbiamo una chiesa e neppure un clero gerarchizzato, ma non siamo i soli, protestanti ed israelitici sono in simili condizioni e hanno ottenuto da tempo il riconoscimento e l'Intesa di cui sopra
I giuristi possono nascondersi dietro l'impossibilità di avere, per lo Stato, un interlocutore che abbia caratteristiche di “ente esponenziale”, ma la Sua alta responsabilità di garante della Costituzione potrebbe indurla a sostenere un processo democratico che possa condurre la nostra Comunità ad esprimere una sua leadership politica capace di sedere ad un tavolo istituzionale presso la Presidenza del Consiglio (titolare della responsabilità delle Intese) e avviare un percorso virtuoso finalizzato a “regolare” legalmente la nostra condizione di cittadini e residenti musulmani in Italia.
Confidiamo, sig. Presidente nella Sua benevola attenzione e porgiamo i nostri cordiali e rispettosi saluti.
Hamza Roberto Piccardo
già portavoce della Costituente Islamica Italiana



Venerdì 07 Giugno,2019 Ore: 16:48
 
 
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