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www.ildialogo.org Per gli ultra ecclesiastici sembra che il celibato sia più importante dell'Eucaristia,di Faustino Vilabrille

Per gli ultra ecclesiastici sembra che il celibato sia più importante dell'Eucaristia

di Faustino Vilabrille

Per la Chiesa occidentale il celibato è stato assolutizzato, portandolo alla categoria del mito. Quando qualcosa o qualcuno diventa mito, relativizza e snatura tutto il resto.
L'Eucaristia è il nucleo più importante che riunisce milioni di persone cristiane nel mondo intorno alla Parola di Dio, alla Preghiera e soprattutto alla presenza reale di Gesù in mezzo a noi, ma è soggetta al mito del celibato a tal punto che questo condiziona e ne impedisce legalmente e totalmente la celebrazione all’interno dell’attuale struttura rituale della Chiesa occidentale a chi non è celibe.
Questo ha impedito a papa Francesco di ammettere al ministero uomini sposati di provata affidabilità per dedicarsi a migliaia di comunità indigene in Amazzonia, che continueranno a rimanere senza Eucaristia.
Leggendo attentamente l’Esortazione Apostolica sull’Amazzonia, si evidenziano alcuni aspetti particolarmente importanti:
1.-Valore dell'Amazzonia: la grande importanza che il papa attribuisce a questo vasto territorio come riserva naturale, ecologica, umana e cristiana. La contempla con affetto, ammirazione, tenerezza e impegno.
2.-Strutture che sono un crimine: Il rifiuto frontale che fa delle strutture economico-politiche un’ingiustizia e un crimine, che stanno danneggiando l’intera Amazzonia e specialmente gli indigeni che l’hanno curata e preservata per secoli. (Non a caso Bolsonaro è contro Francesco).
3.-Scommettere sull’Amazzonia: è necessario scommettere su un’Amazzonia che lotti per i diritti dei poveri, che preservi la sua ricchezza culturale, che custodisca gelosamente la vita debordante che conserva ancora nelle sue giungle e che le Comunità cristiane si incarnino pienamente in Amazzonia costruendo una chiesa con caratteristiche puramente amazzoniche.
4.-Orribili abusi della colonizzazione: Deplora gli enormi abusi commessi con la colonizzazione: villaggi rasi al suolo, donne incinte sventrate e con i seni amputati, uomini con le dita o con i polsi tagliati in modo che non potessero navigare, la depredazione delle ricchezze naturali della regione, senza escludere la possibilità che membri della Chiesa abbiano fatto parte di reti di corruzione.
5.-Inculturazione del Vangelo e dell’Eucaristia in Amazzonia: In relazione alla Chiesa, il papa afferma che se, a partire dalla nostra opzione per i poveri, diamo la nostra vita per loro, per la giustizia e per la dignità che meritano, è perché riconosciamo in loro Cristo che dà senso a tutto ciò, e quindi hanno pieno diritto all’annuncio del Vangelo inculturato in Amazzonia, che richiede di amare, rispettare e comprendere le persone, e quindi l’Eucaristia, come fonte e vertice della vita cristiana, per mezzo della presenza reale di Gesù Cristo in lei e incarnato in tutta la creazione, deve incorporare tutti i grandi valori dei popoli amazzonici nella sua celebrazione, a cui le Comunità indigene hanno pieno diritto.
Pertanto, continua il papa, dobbiamo evitare qualsiasi disciplina o norma ecclesiastica che li escluda e li allontani. La grande estensione territoriale dell’Amazzonia, il difficile accesso, la diversità culturale, i problemi sociali possono lasciarci indifferenti, ma tutto ciò richiede alla Chiesa una risposta specifica e coraggiosa. Di conseguenza, dobbiamo facilitare loro la partecipazione più frequente all’Eucaristia, anche nelle comunità più remote e nascoste, che deplorano di aver trascorso grandi periodi senza di essa e con ministri che non comprendono le culture amazzoniche.
Ecco perché, dice Francesco, hanno bisogno dell’Eucaristia perché è lei a fare la Chiesa e senza di lei non si edifica nessuna comunità cristiana, e quindi sono necessari preti, che dovrebbero essere molti di più, in Amazzonia.
6.-Contributo essenziale dei laici: A seguire il papa riconosce il valore, particolarmente importante, del lavoro dei laici, e in particolare delle donne in Amazzonia, che per secoli hanno sostenuto e trasmesso la fede, senza che per decenni passasse di lì un prete.
Dopo questi riconoscimenti all’Eucaristia e alle donne nella missione evangelizzatrice della Chiesa, la cosa logica e coerente sarebbe fare ciò che il Sinodo gli chiedeva: ammettere al ministero uomini sposati affidabili e dare più potere alla missione delle donne nella Chiesa.
Ma Francesco non lo ha fatto, perché?
a) Abolire il celibato obbligatorio? Ciò significherebbe abolire il celibato obbligatorio, una decisione che Francesco ha sempre affermato di non voler prendere. Cosa c’è dietro questa indecisione di Francesco?
b) Settore ultraconservatore? Sarebbe scontrarsi con un settore ultraconservatore, stantio, minoritario, ma molto radicale, che è arrivato ad accusare Francesco di essere un eretico. Questo gruppo, che chiedeva obbedienza e sottomissione ai papi precedenti, ora chiede disobbedienza a questo papa.
A questo settore, opposto a Francesco, appartengono diversi cardinali, arcivescovi e vescovi di Stati Uniti, Germania, Cina, Italia, Spagna, guidati dal guineano Robert Sarah, che volevano annettere Benedetto XVI alla loro causa contro l’attuale papa. Tutti questi sono sostenitori ad oltranza del celibato obbligatorio e sono la punta visibile del fondamentalismo ecclesiastico, ma c’è più della sua ondata reazionaria e conservatrice, sia all'interno della struttura ufficiale della Chiesa che all’esterno. Quanto è deplorevole l’esistenza di tutto ciò in un’istituzione come la Chiesa!
A questi si uniscono Santiago Abascal de Vox, o l’italiano Salvini (entrambi contrari ai migranti) che presumono di avere amici in Vaticano, e al primo è stato permesso di presentare la sua campagna elettorale alla presenza della Vergine di Covadonga.
c) Il celibato è più importante dell’Eucaristia? Naturalmente tutti si oppongono frontalmente anche al diaconato e al ministero femminile e danno certamente più importanza al celibato che all’Eucaristia stessa, perché, per mantenerlo intatto, non si fanno nessun problema nel lasciare migliaia di Comunità indigene senza l’Eucaristia, perché per loro ordinare preti uomini sposati per dedicarsi a quelle comunità, sarebbe disfarsi del celibato.
Francesco ha eluso le due questioni, cosa che sembra cadere in un’evidente contraddizione con tutto ciò che è stato detto nell’Esortazione.
A questo proposito possiamo fare alcune considerazioni:
1.- Gesù Cristo non ha preteso il celibato obbligatorio per essere prete né per null’altro. La maggior parte degli apostoli che ha scelto erano sposati. È solo una legge ecclesiastica, che ha impiegato secoli per essere promulgata e di più per essere osservata.
2.- Nella Chiesa cattolica di rito orientale i preti possono sposarsi e avere una famiglia.
3.- Ai preti anglicani passati alla Chiesa cattolica è permesso di continuare ad essere preti sposati con moglie e figli ed esercitare il ministero in quanto tali.
4.-Preti sposati in Spagna: alcuni con tutti crismi della legge canonica e altri in segreto, in Spagna ci sono decine di preti cattolici sposati che esercitano il ministero presbiterale. I vescovi lo sanno e chiudono un occhio.
5.- Paura? Per questo Francesco ha avuto paura di questo gruppo di ultraconservatori ecclesiastici, ha avuto paura della deriva di grandi settori sociali che sono sempre più orientati verso la destra neoliberista capitalista e che allo stesso tempo vogliono religioni e Chiese sulla stessa linea? Ha avuto paura di uno scisma nella Chiesa?
6.-La Chiesa ha emarginato il Vangelo: La chiesa ufficiale, che si è dimenticata del Concilio Vaticano II, è ritornata a posizioni preconciliari con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e che è caduta nella profonda, estesa e terribile pedofilia, è stata occultata da questi due papi e da molti vescovi fino all’arrivo di Francesco, che, nonostante il molto che questo papa sta facendo per rinnovare questa Chiesa, è ancora molto lontana dall’essere coerente con il messaggio evangelico da cui si era molto allontanata con la sua adesione alle ricchezze, all’ostentazione, al potere, alle influenze politiche, ai privilegi come i molti che ha in Spagna, e soprattutto per aver emarginato il Vangelo, sostituendolo con una teologia speculativa e pratiche liturgiche invece che con la pratica del Vangelo stesso, perché Gesù ci chiama a continuare a fare ciò che Lui ha fatto.
7. Clericalizzare le donne: con una Chiesa, così gerarchizzata e asimmetrica, così lontana dalla più elementare democrazia interna, in cui tutto viene dall’alto verso il basso, così borghese, con cardinali e vescovi che vivono in lussuosi palazzi o residenze, sempre di più ritualistica e più preoccupata delle forme che della sostanza (per questo nascondeva la pedofilia), incorporare le donne nella sua struttura gerarchica, sarebbe, come dice lo stesso Francesco, clericalizzarle e sottometterle a una struttura della Chiesa che è molto lontana dall’essere in linea con il Vangelo, portandole a un grande fallimento.
8. Un’altra chiesa è necessaria: Le donne hanno tutto il diritto di rivendicare la piena uguaglianza nella Chiesa, però non con questa Chiesa, ma con un’altra Chiesa, la cui identità sia la sequela di Gesù Cristo, impegnata, come Lui, con gli affamati, gli assetati, i malati, i nudi, gli emigranti, i prigionieri, gli oppressi, i maltrattati e i prostrati di questo mondo, facendo per loro le stesse cose che ha fatto Gesù. Per una tale Chiesa dobbiamo combattere tutte. Fratello Francesco continua, non fermarti, fino a quando il Vangelo, trasmesso dalla Chiesa, sia, come lo è stato per Gesù, via, verità e vita per tutti gli esseri umani e per tutta la creazione, perché Lui è venuto perché tutti noi abbiamo vita e vita in abbondanza.
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Articolo pubblicato il 24.02.2020 nel Blog dell’Autore in Religión Digital (www.religiondigital.com)
Traduzione a cura di Lorenzo TOMMASELLI



Mercoledì 26 Febbraio,2020 Ore: 22:45
 
 
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La chiesa di Papa Francesco

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