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www.ildialogo.org Buona Giornata Missionaria Mondiale!,P. Giuseppe Franzelli

Buona Giornata Missionaria Mondiale!

P. Giuseppe Franzelli

Carissimi, Ngetta, 17 Ottobre 2019
Eccoci ancora una volta al nostro appuntamento in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, Domenica 20 ottobre. Il titolo del messaggio di Papa Francesco per questa celebrazione non poteva essere piu’ chiaro: “Battezzati e inviati. La Chiesa di Cristo in missione nel mondo”.
Sono parole che collocano la missione al centro e nel cuore della vita della Chiesa, ricordandoci che essa non e` compito di qualche gruppo speciale (quelli che tradizionalmente chiamiamo “i missionari”) ma dovere di tutti coloro che si chiamano e vogliono essere cristiani. Battezzati e inviati. Tutti e ognuno di noi inviati in missione. Operai, studenti, casalinghe, liberi professionisti, politici, commercianti, sani e malati, giovani e anziani, uomini e donne… tutti. Chi e` stato “battezzato” – cioe` immerso nell’oceano d’amore di Dio, condividendo la vita del Padre, Figlio e Spirito Santo - e` per cio` stesso inviato a testimoniare e condividere il dono ricevuto, annunziando il Vangelo, la Buona Notizia a tutti i suoi compagni di viaggio.
Il centesimo anniversario di una famosa enciclica missionaria di Papa Benedetto XV ha spinto Papa Francesco a fare dell’Ottobre di quest’anno un “mese missionario straordinario”. Ma di fatto la dimensione missionaria e` o dovrebbe essere la dimensione normale e ordinaria, il compito quotidiano dell’attivita` della Chiesa e di tutti I suoi figli, nessuno escluso. Senza mezzi termini, Papa Francesco scrive addirittura che “Ciascuno di noi e` una missione nel mondo”! Tutti missionari, quindi, in luoghi e modi diversi, secondo la specifica vocazione personale di ognuno: celibe, sposato, nelle varie professioni e circostanze in cui ci troviamo a vivere.
Personalmente, dal 9 Febbraio, giorno di arrivo del mio successore, io vivo e faccio “missione” come vescovo emerito. Intorno a me sono cambiate molte cose: abito in un luogo diverso, non ho piu` la responsabilita` di governo della diocesi, sono diminuite le attivita` pastorali, do` una mano al nuovo vescovo quando mi viene richiesto, seguo la realizzazione di progetti gia` avviati come il rinnovamento e l’allargamento della cattedrale e qualunque altro compito mi viene affidato. Alla diminuzione degli impegni in diocesi si accompagna d’altro canto un lavoro piu` impegnativo a livello di conferenza episcopale con la responsabilita` di far partire una televisione cattolica nazionale. Ma aldila` delle circostanze esterne non sono cambiati lo scopo e il senso della mia presenza a servizio della Famiglia di Dio che e` la Chiesa a Lira e in Uganda. La sostanza non cambia: mi viene chiesto di vivere “in missione” anche questa nuova fase della mia vita. Mi e` sempre piu` chiaro infatti che cio` che importa non e` tanto e prima di tutto cosa e quanto uno fa, ma come vive giorno per giorno cio` che il Signore gli chiede nella situazione in cui si trova.
E’ solo una settimana che sono tornato a Lira, dopo un periodo molto intenso in cui il Signore mi ha fatto vivere esperienze diverse, di gioia e di dolore, accompagnandomi e sostenendomi con il suo amore. La prima, inaspettata e dura esperienza e` stata la malattia e la morte di mio fratello Cristoforo, vittima di un tumore diagnosticato troppo tardi. Partito in fretta a meta` Maggio per l’Italia, ho potuto essergli vicino ed accompagnarlo nel suo calvario. E’ morto mentre io terminavo la messa prefestiva della Santissima Trinita’, il mistero di Dio che e` amore infinito, sorgente e traguardo della nostra vita. Era piu` giovane di me, e vederlo soffrire e partire non e` stato facile. Credere che ora vive nell’abbraccio del Padre e che ci e` ancora vicino lenisce ma non elimina il dolore e il vuoto che ha lasciato nella nostra famiglia. Guardando la sua foto sulla mia scrivania, ringrazio il Signore che – diversamente da quanto successo per mia sorella e mia mamma, morte quando ero in Uganda – mi ha permesso di essergli vicino.
La sua morte e` un richiamo per me e per tutti alla realta` che il nostro viaggio terreno ha un termine, le cui modalita` sfuggono al nostro controllo. Non si tratta di vivere con la paura di morire, ma di vivere bene ogni giorno, con senso di responsabilita`, mettendo con semplicita’ e fiducia la nostra vita nelle Sue mani.
Tornato in Uganda il 10 Luglio, sono ripartito per l’Etiopia agli inizi di Agosto per predicare due corsi di esercizi spirituali, in italiano e in inglese, a una trentina di missionari comboniani (padri, fratelli, suore e laici). Le due settimane passate a una cinquantina di chilometri da Addis Abeba, sono state per me un momento importante. L’ascolto della Parola di Dio, che predicavo agli altri ma che sentivo rivolta innanzitutto a me stesso, mi ha aiutato, in un ambiente di raccoglimento e preghiera, a rivedere la mia vita e riscoprire piu` chiaramente come e quanto il Signore mi ha accompagnato e sorretto con il suo amore nel mio cammino. Sono tornato in Uganda infreddolito (eravamo a 2.200 m. di altezza sul livello del mare!) ma col cuore caldo e rasserenato.
Tre settimane dopo, il 10 Agosto, di nuovo in viaggio. Stavolta per la Spagna, per un incontro a Madrid di tutti i vescovi comboniani sparsi nel mondo. All’inizio dell’anno eravamo in 22, ma nel giro di pochi mesi tre sono morti. Dei 19 rimasti, 4 non sono potuti venire per vari motivi e quindi ci siamo ritrovati in 15, compreso – sia pur per poche ore – il primo vescovo comboniano nominato cardinale, Miguel Angel Ayuso, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Come sempre, e` stata una preziosa esperienza di fraternita` comboniana e di condivisione delle gioie, speranze, problemi e sofferenze della Chiesa in missione in varie parti del mondo, in Africa, America Latina e Paesi Arabi del medio oriente.
Di ritorno da Madrid mi sono fermato in Italia per alcuni controlli medici. Devo ringraziare di cuore quanti mi hanno aiutato a farli in tempi ristretti. Sono in attesa degli ultimi risultati, ma il quadro generale e` abbastanza evidente. Data la mia eta`, devo ringraziare Dio e fondamentalmente posso dire di stare bene. Naturalmente la macchina del mio corpo comincia a scricchiolare, e sempre piu’ frequentemente da’ segni di fatica e appesantimento. Ho una schiena disastrata e cammino male. La memoria ogni tanto fa cilecca, soprattutto per ricordare i nomi, ma mi dicono che alla mia eta` questo e` abbastanza normale, per cui… pazienza!
Finalmente, una settimana fa, sono rientrato in Uganda. Anche stavolta di corsa, per poter partecipare sabato scorso all’incontro di revisione dei lavori per l’estensione della cattedrale. Per questo ho dovuto viaggiare proprio il 10 Ottobre, festa di S. Daniele Comboni. In aereo, mi e` venuto spontaneo pensare al Comboni. Sia pure con una levataccia per andare alla Malpensa, io sono partito di mattino e sono arrivato in Uganda la sera tardi dello stesso giorno. Ai suoi tempi, nel 1873, salpato dal Cairo e risalendo il Nilo, Comboni impiego’ 99 giorni per arrivare a Khartoum in Sudan! E io che a volte mi lamento per i 70 km di buche della strada fra Kamdini e Lira!...
Adesso, per fortuna, non ho altri viaggi in vista. Potro` concentrarmi su quanto mi viene richiesto qui in Uganda. Due giorni fa e’ arrivato finalmente il materiale necessario per cominciare a fare i primi tests del segnale per la trasmissione della televisione nazionale. E’ l’inizio di un lungo cammino pieno di difficolta` di ogni genere, non solo finanziarie, per cui chiedo vivamente l’aiuto della vostra preghiera.
Quest’anno non andro’ in pellegrinaggio a Paimol, per i Beati martiri Gildo e Daudi. Si e` deciso che ciascuno celebri la festa a casa sua, nella sua parrocchia e diocesi. In effetti, e` a casa, nella normalita` della vita quotidiana che siamo chiamati ad essere testimoni (“martiri”) e missionari. Mentre il Sinodo sull’Amazzonia si avvia a conclusione, continua la tragedia della guerra contro i curdi… Oggi piu` che mai c’e` bisogno di una Chiesa “in missione” di pace! Coraggio, facciamo la nostra parte: io missionario in Uganda e voi missionari in Italia! P. Giuseppe



Domenica 20 Ottobre,2019 Ore: 19:57
 
 
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