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www.ildialogo.org U come “umanità”,di don Sandro Ramirez

U come “umanità”

di don Sandro Ramirez

Difendi questa umanità, anche restasse un solo uomo…”, cantava Roberto Vecchioni nel 2011, vincendo il festival di Sanremo con “Chiamami ancora amore”. Strano che dobbiamo difendere l’umanità... Ma non voglio parlare dell’umanità intesa come l’insieme degli esseri umani. Voglio fermarmi a riflettere sulla umanità come quel “sentimento di solidarietà umana, di comprensione e di indulgenza verso gli altri uomini” (così il vocabolario Treccani). Per denunciarne la mancanza.
Oggi manchiamo di umanità!
Lo afferma anche Bernice Albertine King, figlia di Martin Luther King, in una intervista del 5 aprile 2018: “Mio padre diceva che dobbiamo al più presto passare da una società incentrata sulle cose a una incentrata sulle persone. Noi viviamo in un mondo in cui stiamo perdendo il senso di umanità e il rispetto per i diritti umani e delle persone. La considerazione delle persone”.
Non so cosa stia succedendo. Non ho le capacità culturali e di indagine che mi consentano di capire il perché. Ma, facendo un paragone, pur non sapendo fare una trattazione chimica sull’aria, so dire (eccome!) quando mi manca l’aria.
Ecco, so dire: “a questo mondo manca il senso di umanità”. Sento un linguaggio inumano, assisto a scelte inumane, vedo reazioni inumane, ascolto pensieri e idee inumani. In non pochi. E a questi si aggiungono gli indifferenti, quelli del “Va be’…, che male c’è… che ci vuoi fare… quello parla così… è un genere letterario”
La somma fra gli inumani e gli indifferenti è alta. Troppo alta. Tremendamente alta.
Non voglio appartenere ai primi, ma neanche ai secondi.
Un mio parrocchiano che legge i miei articoli mi ha detto: è un po’ di tempo che dici sempre le stesse cose. A parte che, per dirla con gli antichi, “repetita iuvant” (le cose ripetute giovano). E poi finché avrò fiato e finché il direttore di questo giornale vorrà ospitarmi, dirò queste cose, anche se la maggioranza degli italiani (e dei fasanesi) la pensa diversamente.
Uno dei fari della mia formazione è don Lorenzo Milani che scrive con i suoi ragazzi della scuola di Barbiana: “Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I CARE”. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: “me ne importa, mi sta a cuore”. È il contrario esatto del motto fascista “me ne frego”.
Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta alla Shoah ha detto: “Quando la maestra mi disse “non ho fatto io le leggi razziali” capii che l’indifferenza fa più male di uno schiaffo. Quella indifferenza è la mia nemica personale”.
Denunciamo l’indifferenza, combattiamo l’indifferenza!
Difendiamo l’umanità, promuoviamo l’umanità!
A costo di apparire antiquati, buonisti, monotoni, inadeguati. Siamo in buona compagnia; con noi c’è Papa Francesco che anche un ateo come Andrea Camilleri (il “papà” letterario del commissario Montalbano, recentemente scomparso) ha definito: “un presidio di umanità”.
don Sandro Ramirez, parroco nella Chiesa matrice di Fasano (BR), Diocesi di Conversano-Monopoli.



Martedì 13 Agosto,2019 Ore: 06:36
 
 
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