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www.ildialogo.org IL PRETE, IL SACRO TALAMONE, NON RIESCE PIÙ A REGGERE LA CHIESA DA SOLO,di beppe manni

IL PRETE, IL SACRO TALAMONE, NON RIESCE PIÙ A REGGERE LA CHIESA DA SOLO

di beppe manni

(Gazzetta di Modena – mercoledì 10 aprile 2019)
Sugli stipiti del duomo di Modena, ai piedi dei bassorilievi due figure, sorreggono con fatica la struttura del portale viligelmico. Sembrano dire a chi entra nella cattedrale: non ce la facciamo più, aiutateci.
Mi venivano in mente questi Talamoni di pietra quando penso a sacerdoti anche modenesi che in questi ultimi tempi sono sotto accusa per aver dato scandali o semplicemente sono stati criticati perchè non sembravano all'altezza della loro missione. Personaggi di questo tipo ce ne sono anche tra i laici: ma se uno viene ritenuto inadatto a un ruolo specialmente se pubblico perde il posto o viene trasferito. Se poi delinque viene tranquillamente giudicato da un tribunale e condannato se trovato colpevole. Il prete fa parte di una categoria particolare. Spesso protetto dai ‘capi’ e dai fedeli che stentano a denunciarne le manchevolezze.
Il prete viene reclutato secondo criteri discutibili, preparato con lunghi anni di studio e di valutazioni. Gli viene conferito uno status definitivo: tu es sacedos in Aeternum, tu sei sacerdote per sempre. I suoi poteri straordinari e sacri, non smettono mai. Battezzare, assolvere, consacrare, benedire. La gente da lui pretende la perfezione, la piena disponibilità, non gli perdona le debolezze. Per farlo cambiare ‘mestiere’ devono intervenire drastiche sanzioni giuridiche che umiliano e distruggono una persona. L'ultimo caso riguarda un giovane prete che Cappellano nella parrocchia della Madonnina di Modena fu trasferito a Portile e poi laicizzato cioè gli è stato proibito di fare il prete.
Solo cambiando strutturalmente la figura del prete si potrebbero evitare queste drammatiche conclusioni. Non è sufficiente che un cristiano sia pio, studioso e obbediente, per ricoprire il ruolo di prete-parroco: deve essere equilibrato psicologicamente, sessualmente e sentimentalmente maturo. Deve sapersi rapportare con la gente con amore e amabilità. Essere un testimone del vangelo che va predicando e infine interpretare la Bibbia e i contenuti teologici attento ai cambiamenti della società. Purtroppo alcuni preti si sentono inadeguati e disorientati e cercano sicurezze in una chiesa arroccata al passato, riproponendo liturgie, catechesi e modelli tradizionalisti ormai superati.
Nessun uomo o donna può rimanere per sempre legato al suo destino. Homo faber est fortunae suae, ognuno deve essere padrone del suo destino. Un uomo che a 25 anni fa una scelta può avere la possibilità di cambiare senza pagare prezzi altissimi. Nel passato la solitudine del prete maschio e celibe era compensata dall'affetto e dalla venerazione dei molti fedeli. Oggi il parroco è isolato, anche i fedelissimi sono assorbiti dai problemi familiari e professionali. E’ stato mandato in una parrocchia senza consultare i fedeli. Il suo ruolo di plenipotenziario, con poteri assoluti "son io il parroco", lo isola su un piedistallo fittizio. Non ha veri amici, non si fa consigliare e aiutare da nessuno, a lui è riservata, secondo il codice di diritto canonico, l'ultima parola sia in campo amministrativo che religioso. Ha sulle spalle un carico in-sopportabile. Se i fedeli si lamentano, non vengono ascoltati e preferiscono andarsene loro.
Questa anacronistica figura non la si trova in nessuna altra istituzione. Molte ammirevoli figure di preti superano sublimando queste difficoltà; altri collassano. Atlante sotto il peso che deve sorreggere, si piega: non riesce più a sorreggere da solo il mondo.



Lunedì 15 Aprile,2019 Ore: 22:45
 
 
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