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www.ildialogo.org Senza il Guai ai ricchi, é solo fumo,di Mario Mariotti

Senza il Guai ai ricchi, é solo fumo

di Mario Mariotti

I preti dicono che il padrone della vita e della morte é solo Dio, ma non è così. Anche noi ricchi siamo padroni della vita e della morte dei poveri, dei non-garantiti, dei fuori-mercato. Oltre il necessario, il nostro superfluo potrebbe salvare la loro vita, oppure togliere sofferenza.
La nostra omissione di solidarietà ha conseguenze tragiche, e può portare fino alla morte; e infatti, porta alla morte, nella grande favela del Sud, le migliaia di piccini che ogni giorno lasciamo morire per mancanza di uno spicciolo. Quindi la vita e la morte hanno più padroni.... ma poi, a ben pensarci, non é neanche così. Dio é il Dio dei viventi, e la morte é l'Ultimo avversario, é Sua non-volontà, é una sconfitta anche per Lui, speriamo provvisoria.... Non essendo Dio onnipotente, e passando il suo amore per le sue creature attraverso le nostre mani, se questo amore non si traduce in condivisione di ciò che eccede il necessario da parte di noi ricchi, c'é l'impotenza dell'amore di Dio, c'é il suo silenzio, c'é la morte per le piccole vite, che l'incoscienza dei poveri ha generato senza che siano le condizioni per la sopravvivenza, e senza che i ricchi abbiano creato le condizioni per la vita praticando la so1idarietà verso di loro.
Questa musica non la vuole sentire nessuno, e neppure S.R.Chiesa se la sente di suonarla: lei é piena di beni; aiuta i poveri con i soldi dei poveri; é piena di privilegi che il potere le concede purché non suoni la suddetta musica; non riesce o non vuol capire che la condanna della ricchezza é un fondamentale per la sua credibilità e la sua autorità morale. Meglio rimandare tutto, la proprietà della vita e della morte, nelle mani di Dio; rimettersi alla sua misericordia; pregare perché Lui intervenga a sanare i danni che la nostra omissione di solidarietà e di condivisione strutturalmente produce!
La Chiesa, poi ha trovato il trucco per mantenere una credibilità che, soprattutto al vertice, non merita: presenta alla base il soggettivo povero, o meglio col necessario, e la ricchezza l'accumula nello strutturale, nell'Istituzione, che, attraverso Concordati, 8x1000, lasciti, offerte e donazioni, ha messo insieme un patrimonio immobiliare e una disponibilità di denaro che creano problemi di invidia anche a mammona .... La credibilità generata dalla povertà soggettiva della base, dai bravi preti che conosciamo, viene spesa per accumulare ricchezza, per sostenere le strutture economiche che permettono ai ricchi di diventare sempre più ricchi; e queste strutture hanno i nomi di capitalismo, mercato e competizione, ma non vengono neppure mai nominate, e tantomeno condannate.
La profezia viene messa in cassa-integrazione; la semplicità e l’umanità raccolgono il consenso; questo consenso viene accalappiato dal vertice che si trova a suo agio solo quando sostiene la Destra, la madre della trinità maligna; e così si ripete la solita canzone che inizia con Costantino è arriva fino ai giorni nostri.
Oggi c'é una novità: é salito al vertice della struttura uno che si vuol rifare a San Francesco; la credibilità della base c'é sempre, oggi anche il vertice dell'Istituzione può avere davanti un futuro positivo. In questi giorni, però, non lo sta dimostrando: ha permesso a Bagnasco di bestemmiare che l'istituzione-famiglia sarebbe indebolita ed inficiata dalle altre forme di Famiglia, tipo matrimoni gay.
Uno che si rifà a San Francesco gli avrebbe dovuto dire che stava delirando; gli avrebbe dovuto consigliare il ritiro in qualche convento trappista, così smetteva di bestemmiare; avrebbe dovuto gridare che sono il capitalismo, il mercato e la competizione i tre cancri maligni che distruggono la Famiglia. Il rispetto del diritto umano fondamentale al lavoro, il posto fisso che tiene unita la famiglia, il futuro sicuro per i propri figli e per sé stessi non posso dire che passano per il Socialismo, perché la Chiesa non si é ancora resa conto del proprio peccato storico e non ne é uscita; ma posso dire che passano per un'economia di comunione, organizzata sul modello della famiglia e con le persone in difficoltà al primo posto, e questo, papa Francesco avrebbe potuto dirlo: si sarebbe trovato in perfetta comunione col Poverello di Assisi, certamente anticapitalista, compagno in pectore molto prima del Manifesto di Carlo Marx.
C'é dunque il rischio che anche questo Papa non riesca a rompere il meccanismo maligno che usa il bene per dar forza al male, peccato storico di S.R.Chiesa, santa alla base e a volte nazifascista al vertice. Spero che in futuro, oltre al soggettivo ispirato alla semplicità, al buon senso, all'umanità, alla tenerezza, questo papa spolveri fuori anche la profezia, denunciando la ricchezza non solo con la propria essenzialità, semplicità e modestia personale, ma anche con la condanna esplicita di questa condizione maligna, che a livello soggettivo ci rende colpevoli per omissione di solidarietà, e a livello strutturale é quel cancro che permette ai ricchi di accumulare indefinitamente, mentre ai poveri fa sperimentare l'inferno sulla terra.
Il popolo italiano, forse, anche o proprio per il contributo secolare alla alienazione religiosa fornito da S.R.Chiesa, ama riempire le piazze, siano esse o piazza S.Pietro o piazza Venezia; e osannare i leader che si presentano o alla finestra o al balcone, prima ancora che essi abbiano parlato, e dato prova che quello che fanno sia coerente con quello che dicono.
A me piacerebbe assistere al seguente esperimento: papa Francesco si affaccia all’Angelus, e comincia a spiegare alla folla festante che l'evasione fiscale é un furto; che la corruzione é una porcata; che gli onorevoli puttanieri vanno condannati é non sostenuti, invidiati e tantomeno votati. Non sarebbe forse questa una pastorale evangelica giusta e necessaria? Secondo voi, cari lettori, cosa potrebbe succedere? Continuerebbero gli osanna o la piazza si svuoterebbe in proporzione alla percentuale di coloro che votano per i corruttori, gli evasori, i puttanieri, e se ne stanno immersi nel popolo festante? In questi giorni noi Italiani stiamo offrendo al mondo uno spettacolo blasfemo: abbiamo un leader passato per i tre gradi di giudizio e condannato; i suoi galoppini che cercano in tutti i modi di non farlo espellere dal Senato; milioni di Italiani che continuano a sostenerlo, a credere a quello che racconta per difendere sé stesso ed il malloppo che in vent’anni di rapina, corruzione ed evasione ha accumulato.
Tutto questo sta avvenendo nella stessa città dove é ubicata Piazza S.Pietro, sempre stracolma di popolo festante, credente e devoto al S.Padre. Possibile che il Vescovo di Roma non si renda conto dell'emergenza etica che noi stiamo vivendo, quando per televisione la verità viene sistematicamente rovesciata e bestemmiata, i delinquenti certificati si spacciano per vittime e trovano alleati in questa operazione, il fondamento dello Stato democratico, l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, viene messo in discussione e viene ripetutamente contraddetto e demolito?
Quale il futuro etico dei nostri giovani, se i ladri ed i corruttori rimangono "onorevoli" e se tutta la nostra cultura viene contaminata e lasciata nelle mani di mammona, di quel "beati i ricchi" che incanchera tutto quanto? Come non rendersi conto che la fiducia nell'Italia da parte degli altri Paesi finisce in qualche sputacchiera, e che lo stesso rischio lo corre la Chiesa cattolica, pellegrina, in un Paese, da lei catechizzato, che offre uno spettacolo di tale qualità etica e religiosa?
Mario Mariotti



Sabato 28 Dicembre,2013 Ore: 17:33
 
 
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La chiesa di Papa Francesco

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