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www.ildialogo.org La corruzione,di Mirella Camera

Papa Francesco
La corruzione

di Mirella Camera

28 maggio 2013

Dal blog: http://alatere.myblog.it

Fra tutti i fenomeni politici che vengono trattati mediaticamente e sottoposti a ogni genere di analisi e autopsia manca proprio quello che caratterizza il nostro tempo, almeno in Italia: la corruzione. Non che non se ne parli, anzi: i giornali ne sono pieni perché ogni santo giorno viene portato alla luce qualche nuovo e squallido episodio di quello che ormai pare un nostro devastante costume nazionale.

Però non se ne parla in termini di seria interrogazione, non si cerca di spiegare il perché profondo, illuminare il fenomeno e illustrarlo oltre l'esacrazione, la stanchezza o lo scuotimento della testa. Anzi, diciamo la verità: ci siamo così abituati che non ci scandalizziamo nemmeno più.

Ed ecco che, nel fiorire improvviso dei libri di papa Bergoglio, è arrivato dall'altra parte del mondo anche un libretto pubblicato dalla Emi (scritto in Argentina nel 2005), tanto piccolo quanto penetrante: Guarire dalla corruzione.

A mio parere, sarebbe da leggere assolutamente se la comunità ecclesiale vuole cercare di penetrare quello che, secondo me, è un mistero enorme e scottante: come mai oggi tante persone publiche (quindi designate a essere esemplari), fra cui parecchi si professano fieramente cristiani e qualcuno addirittura più cristiano degli altri, vengano sedotti così clamorosamente, chiamiamole così, dalle lusinghe di questo mondo al punto da capovolgere completamente il messaggio evangelico?

E se viene in mente qualcuno di preciso non credo, a questo punto, che si tratti di uno di quei giudizi che il cristiano non deve permettersi (Non giudicate e non sarete giudicati), anzi: questo è un altro terribile equivoco. Piuttosto dovrebbe essere il riconoscimento tristissimo - ma doveroso per una comunità cristiana - di una malattia spirituale, come papa Bergoglio la chiama sin dall'inizio. Del resto i suoi sintomi sono così lampanti che si vedono lontano un miglio, non si può far finta di niente.

Bisognerebbe trovare le parole per nominarla, indicarla, circoscriverla, porla all'attenzione delle nostre cure per riuscire a gurirla. Perché non dilaghi ancora di più, approfittando del fatto che l'abitudine ci impedisca ormai di "vederla".

Riporto sotto i passi più interesanti dello scritto di papa Francesco.

_________________

15 La corruzione sociale non è altro che la conseguenza di un cuore corrotto.

16 Perché il cuore si corrompe? Il cuore umano è tale nella misura in cui è in grado di riferirsi a un'altra cosa: nella misura in cui è capace di amare o di negare l'amore (odiare). Là dov'è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore (Matteo 6,21). Conoscere il cuore dell'uomo, il suo stato, comporta necessariamente conoscere il tesoro al quale questo cuore si riferisce, il tesoro che lo libera e lo riempie oppure che lo distrugge e lo riduce in schiavitù: in quest'ultimo caso, che lo corrompe.

17 Evitare che la corruzione si converta in un luogo comune di riferimento o in una parola in più tra quelle che si usano!

18 Non bisogna confondere peccato con corruzione. Il peccato, soprattutto se reiterato, conduce alla corruzione; non però quantitativamente ma piuttosto qualitativamente, con il generarsi di abitudini che vanno deteriorando e limitando la capacità di amare, ripiegando ogni volta di più i riferimenti del cuore verso orizzonti più vicini alla sua immanenza e al suo egoismo.

19 Potremmo dire che il peccato si perdona, la corruzione non può essere perdonata. Per il fatto che alla radice di qualunque atteggiamento corrotto c'è una stanchezza della trascendenza: di fronte al Dio che non si stanca di perdonare il corrotto si erge come autosufficiente nell'espressione della sua salvezza e si stanca di chiedere perdono. (N.d.r.: È questo il peccato contro lo Spirito?)

Questo sarebbe un primo tratto caratteristico di qualunque corruzione: l' immanenza.

20 Nel corrotto esiste una autosufficienza di base che inizia come incosciente in seguito viene assunta come la cosa più naturale. È un atteggiamento del cuore riferito a un tesoro che lo seduce lo tranquillizza e lo inganna: Anima mia, hai a disposizione molti beni per molti anni: riposati,mangia, bevi, datti alla gioia (Luca 12,19).

E curiosamente ci si presenta un controsenso: l' autosufficiente è sempre uno schiavo di quel tesoro e quanto più schiavo tanto più insufficiente nella consistenza di quella autosufficienza.

21 Il corrotto non si accorge del suo stato di corruzione e difficilmente il può uscire da questo stato per un rimorso interiore. Da ciò segue che la corruzione, più che perdonata, deve essere guarita.

22 Nella condotta del corrotto l'atteggiamento malsano risulterà come un certo stile, al massimo avrà l'aspetto di debolezza o di "punto debole", relativamente accettabile giustificabile dalla società.

La frivolezza e molto più grave che un peccato di lussuria o di avarizia, semplicemente perché l'orizzonte della trascendenza si è cristallizzato verso una territorio più in qua (non trascendente), difficilmente reversibile.

Il peccatore nel riconoscersi come tale in qualche modo ammette la falsità del tesoro al qual ha aderito o aderisce; il corrotto invece nasconde il suo vero tesoro; ma non occultandolo alla vista degli altri, quanto piuttosto rielaborandolo perché risulti socialmente accettabile. Comincerà con la velleità e la frivolezza fino a concludere nel convincimento totalmente sicuro di essere migliore degli altri. ( parabola dei due nel tempio, Lc 18,9 - 14).

27 La corruzione porta a perdere il pudore che custodisce la verità e che rende possibile l'autenticità della verità. Quel pudore che custodisce, oltre alla verità, la bontà, la bellezza e l'unità dell'essere. La corruzione si muove su un altro piano, prima della trascendenza, percorrendo un cammino che va dal pudore alla sfacciataggine.

28 Il peccatore aspetta il perdono; il corrotto no perché non si sente in peccato, al contrario: ha trionfato.

29 Un ambiente di corruzione o una persona corrotta non permettono di crescere in libertà. Il corrotto non conosce la fraternità o l'amicizia ma la complicità. Egli si muove nei parametri di complice o nemico. Per esempio quando un corrotto esercita il potere coinvolgerà sempre gli altri nella sua corruzione, li abbasserà alla sua misura e li farà complici della sua scelta di stile.

Tutto questo in un ambiente che si impone di per sé per il suo stile trionfale, un ambiente trionfalista da panem et circenses, con apparenza di senso comune nel giudicare le cose e di senso della ovvietà quando si profilano opposizioni diverse. Poiché la corruzione implica questo essere misura, essa è proselitista. Il peccato e la tentazione sono contagiosi, la corruzione è proselitista.

30 Non si tratta di una chiamata a commettere peccati, ma di "arruolare" altri che sono nello stato di peccato, nello stato di corruzione.

33 La corruzione non è un atto, ma uno stato: uno stato personale e sociale nel quale uno si abitua a vivere. I valori o in non valori della corruzione sono integrati in una vera cultura, con capacità "dottrinale", linguaggio proprio, maniera di procedere peculiare. Nella cultura della corruzione c'è molta sfacciataggine.

34 Non sempre ci si trasforma di colpo in corrotti. Anzi è il contrario. C'è un cammino lungo il quale si procede scivolando.

Tuttavia bisogna anche dire che il cammino verso la corruzione è il peccato. Si tratta di una forma sottile di progressione, di un salto qualitativo dal peccato alla corruzione. Uno può essere recidivo nei peccati e non essere corrotto, Ma nello stesso tempo la reiterazione nel peccato può condurre alla corruzione.

38 Il cuore non vuole problemi. Esiste il timore che Dio ci imbarchi in viaggi che non possiamo controllare.

39 Nella preferenza per il meno (l'immanenza) che sarebbe più "realista" c'è già un sottile processo di corruzione: si arriva alla mediocrità e alla tiepidezza, che sono due forme di corruzione spirituale.

Nota 20 pagina 49. Esistono tre caratteristiche tipiche della presentazione al peccato: La tentazione cresce, contagia e si giustifica. Queste caratteristiche sono diverse nello stato di corruzione: la corruzione si consolida, convoca e "fa giurisprudenza".

Jorge Mario Bergoglio
Guarire dalla corruzione
Emi




Martedì 28 Maggio,2013 Ore: 16:53
 
 
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