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www.ildialogo.org GIOVANNI FAUSTI: IL GESUITA MARTIRE CHE HA CERCATO IL DIALOGO CON L'ISLAM IN ALBANIA, DI STEFNAO FAMMINIS,A CURA DI CARLO CASTELLINI

GIOVANNI FAUSTI: IL GESUITA MARTIRE CHE HA CERCATO IL DIALOGO CON L'ISLAM IN ALBANIA, DI STEFNAO FAMMINIS

A CURA DI CARLO CASTELLINI

Il 5 Novembre 2016 saranno proclamati beati 38 persone, vittime delle persecuzioni dei comunisti del dopoguerra. Tra loro un gesuita italiano......La memoria di padre Giovanni Fausti nella popolazione albanese ha resistito agli anni bui della dittatura.
SCUTARI: alba del 4 marzo 1946: otto uomini procedono scortati da soldati di quel regime comunista che ha da poco sostituito quello nazista. Arrivati nei pressi del cimitero cattolico, vengono obbligati a disporsi lungo un muro: prima dei colpi di fucile mortali, alcuni condannati urlano:”Viva Cristo Re, viva l'Albania”.
Sono tre religiosi, due gesuiti e un francescano. Condannati a morte co l'accusa politica di avere tradito l'Albania, in realtà vanno a morire “in odio alla fede” e per questo verranno beatificati il prossimo cinque novembre insieme ad altri 35 martiri che hanno dato la vita per testimoniare il Vangelo nei drammatici decenni della dittatura di ENVER HOXHA, terminata solo nel 1995.
Una figura particolarmente significativa e attuale, tra i nuovi beati, è quella di GIOVANNI FAUSTI. Nato nel 1899 in VAL TROMPIA, primo di 12 fratelli, entra giovanissimo nel seminario di Brescia, dove stringe amicizia con un certo GIOVANNI BATTISTA MONTINI, futuro papa PAOLO VI. Nel 1924 entra nell'ordine dei Gesuiti.
Dopo un primo periodo in ALBANIA come professore di Filosofia (1929-1932) e un rientro in Italia per motivi di salute, padre Fausti torna definitivamente a SCUTARI nel 1942, come rettore del seminario pontificio.
In entrambi i periodi passati in Albania, il gesuita è affascinato dal mondo islamico, maggioritario nel Paese, prima che il regime comunista, con il suo ateismo di stato scritto nella Costituzione , facesse tabula rasa di qualunque pratica religiosa (per restare al solo ambito cattolico), furono almeno 1.800 le chiese distrutte e centinaia i fedeli uccisi o imprigionati.
IL DIALOGO CON L'I S L A M.
FAUSTI unisce lo studio teorico a un dialogo fatto di amicizia quotidiana : così si forma sui testi dei maggiori studiosi dell'Islam del tempo, ma si dedica anche all'assistenza di malati e senzatetto, alla difesa di chi non importa se cristiano o musulmano, è vessato da nazisti o comunisti.
“La lezione di FUSTI va ricontestualizzata nell'oggi”, spiega PADRE MARIO IMPERATORI, gesuita italiano a Scutari dal 2.000, dove è preside dell'Istituto di Filosofia e teologia annesso al seminario: “I punti chiave sono la simpatia e la curiosità unite alla serietà scientifica e teologica nell'approccio all'islam. Senza dimenticare la dimensione spirituale: l'approccio di Fausti è motivato dal desiderio di avvicinare i mussulmani a Cristo, pur senza proselitismo. Questo suo atteggiamento ha trovato espressione non solo nella preghiera di intercessione per i mussulmani, ma anche nell'offerta di se stesso per loro, che egli ha formulato alla fine degli anni Trenta durante gli esercizi spirituali”.
Gli fa eco don MARK PASHKJA, 25 anni, da pochissimo ordinato diacono, al quale chiediamo se la memoria di Padre Fausti nella popolazione albanese ha resistito agli anni bui della dittatura:”Lui è stato il modello del missionario cattolico che ha dato tutto, anche la sua vita, imitando perfettamente Cristo. Questa è un'eredità molto preziosa, che il popolo albanese non dimentica. Poi è stato tra i primi, per non dire il primo in assoluto, che ha cominciato a lavorare in modo scientifico, per il dialogo interreligioso in Albania”.
FEDI CONTRO LE DITTATURE:
E' interessante notare come nel pensiero di Padre Fausti, emerga l'auspicio di una sorta di alleanza tra le grandi religioni contro il totalitarismo ideologico (ieri quello nazista e comunista, oggi il pensiero unico laicista e comunista), concetto ricorrente nel pontificato di FRANCESCO e dei suoi predecessori.
Un'alleanza più forte della persecuzione, sottolinea MARK: “Anche se il regime ha perseguitato più di tutti i cattolici, nelle prigioni hanno sofferto insieme fedeli di tutte le religioni In un certo senso lì dentro hanno fatto un “ dialogo di sofferenza”.
Per questo la beatificazione dei martiri è anche un'esaltazione delle sofferenze di tutto il popolo”.
Ma come si preparano gli Albanesi a celebrare l'appuntamento del 5 novembre? “A inizio ottobre”, spiega Imperatori, “i vescovi hanno pubblicato una breve lettera pastorale, letta nelle parrocchie”. A giorni usciranno due volumi che raccolgono in albanese e in italiano brevi e significativi ritratti di ciascuno dei 38 martiri.
Il 30 Ottobre nel Teatro cittadino di Scutari, andrà in scena uno spettacolo sui sui martiri albanesi organizzato dai seminaristi. Fervono poi i preparativi organizzativi della cerimonia: poiché la cattedrale non riuscirà ad accogliere tutti i pellegrini, certamente ci saranno dei maxischermi nella strada principale.
LA PREDILEZIONE DEL PAPA.
Nel settembre 2014 papa Francesco, scelse la piccola ALBANIA, come prima destinazione europea per i suoi viaggi apostolici. Scelta non casuale, se pensiamo che il paese delle Aquile, è l'unico del Vecchio continente in cui l'Islam è maggioranza, ma questo non sembra turbare la pacifica convivenza interreligiosa.
Lo ha sottolineato BERGOGLIO nel so primo discorso in terra albanese:”Mi rallegro in modo particolare per una felice caratteristica dell'Albania, che va preservata con ogni cura e attenzione: la pacifica convivenza e la collaborazione tra gli appartenenti a diverse religioni. Il clima di rispetto e fiducia reciproca tra cattolici, ortodossi e musulmani è un bene prezioso per il paese e acquista un rilievo speciale in questo nostro tempo , nel quale, da parte di gruppi estremisti, viene travisato l'autentico senso religioso e vengono distorte e strumentalizzate le differenze tra le diverse confessioni”.
L'Albania, dunque come laboratorio di dialogo e i convivenza tra fede: un dono (anche) del beato GIOVANNI FAUSTI. (STEFANO FEMMINIS, a cura di Carlo Castellini).



Martedì 12 Marzo,2019 Ore: 21:44
 
 
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