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“DUE SOLI”, PER L’ITALIA - E PER IL MONDO!!!, di Federico La Sala

“DUE SOLI”, PER L’ITALIA - E PER IL MONDO!!!

Una nota a margine di un discorso del Papa


di Federico La Sala

Con sorpresa e grande gioia , oggi pomeriggio sul sito del Vaticano, ho letto la ‘nota’ riportata dall’Osservatore Romano sul discorso del Papa*, ai partecipanti all’Incontro della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice (19.05.2006). Uno sprazzo di luce: Dio è caritas … ma anche claritas:!!! Da cittadino italiano, e cristiano (laico, non cattolico) - figlio di ‘Maria’ e di ‘Giuseppe’, per il quale la Costituzione è il Patto dei nostri Padri e delle nostre Madri, la nostra “Bibbia civile” (Carlo A. Ciampi, in occasione del 61° anniversario della Liberazione), mi sono detto: finalmente, il dialogo è possibile! Nella Chiesa, forse, hanno riletto l’art. 3 della Costituzione dei nostri Padri e delle nostre Madri, e hanno capito (spero!), che il loro “Dio” e il nostro “Dio” è lo Stesso – Amore, e che tra il Presidente (“Imperatore-Cesare”) della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, e il Papa della Chiesa cattolica, Benedetto XVI, c’è e deve esserci - come aveva già indicato Dante – non guerra e ostilità, ma riconoscimento della differenza, rispetto reciproco, e collaborazione piena e leale. Che sia fatta la volontà del “Dio” dei nostri Padri e delle nostre Madri, come in cielo così in terra! Gloria a “Dio”!!! (19.05.2006)
Federico La Sala


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Il Papa ai partecipanti all’Incontro della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice
LA DEMOCRAZIA RAGGIUNGE LA SUA PIENA ATTUAZIONE SOLO QUANDO OGNI PERSONA E OGNI POPOLO POSSONO ACCEDERE AI BENI PRIMARI (www.vatican.va, 19 Maggio 2006)
"La democrazia raggiungerà la sua piena attuazione solo quando ogni persona ed ogni popolo sarà in grado di accedere ai beni primari (vita, cibo, acqua, salute, istruzione, lavoro, certezza dei diritti) attraverso un ordinamento delle relazioni interne e internazionali che assicuri a ciascuno la possibilità di parteciparvi". È quanto ha ribadito Benedetto XVI nel discorso rivolto ai partecipanti all’Incontro promosso dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, ricevuti in udienza nella mattina di venerdì 19 maggio, nella Sala Clementina. "Si lamentano talora - ha rilevato il Papa - le lentezze con cui un’autentica democrazia si fa strada, e tuttavia essa resta lo strumento storico più valido, se ben usato, per disporre responsabilmente del proprio futuro in modo degno dell’uomo". "Occorrono - ha sottolineato in proposito - istituzioni appropriate, credibili, autorevoli, non finalizzate a una mera gestione del potere pubblico, ma capaci di promuovere livelli articolati di partecipazione popolare, nel rispetto delle tradizioni di ciascuna nazione, e nella costante preoccupazione di custodirne l’identità". "Altrettanto urgente - ha aggiunto - è uno sforzo tenace, durevole e condiviso per la promozione della giustizia sociale". "Non si potrà dare vera giustizia sociale - ha affermato - se non in un’ottica di genuina solidarietà, che impegni a vivere e ad operare sempre gli uni per gli altri, e mai gli uni contro o a danno degli altri. In che modo rendere concreto tutto questo nel contesto mondiale di oggi è la grande sfida dei cristiani laici". "Ciascuno di voi, in quanto fedele laico - ha esortato - viva come proprio il "compito immediato di operare per un giusto ordine nella società", giacché "la carità deve animare l’intera esistenza dei fedeli laici e quindi anche la loro attività politica, vissuta come ’carità sociale’". L’odierno nostro incontro valga dunque a confermarvi in questo generoso impegno. Tornando alle vostre responsabilità quotidiane sentitevi sempre più uniti nel vincolo della comunione cattolica e vivete con passione gli impegni che vi siete assunti". (L’Osservatore Romano - 20 Maggio 2006).



Venerdì, 19 maggio 2006
 
 
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