- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (183) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org 'O film nun m'è piaciuto!,di Lucio Garofalo

'O film nun m'è piaciuto!

di Lucio Garofalo

Rai Uno ha mandato in onda il film "Natale in casa Cupiello", diretto da un bravo Edoardo De Angelis, con protagonisti Sergio Castellitto nel ruolo (non certo facile, o comodo) di Luca Cupiello, ricoperto da un inarrivabile Eduardo, e Marina Confalone nelle vesti della moglie Concetta. A me, sinceramente, con il rispetto dovuto ad un bravissimo attore quale Sergio Castellitto, non è affatto piaciuta la rivisitazione cinematografica di De Angelis. Per una serie di ragioni, sia di ordine estetico, che ideologico. In primo luogo perché la recitazione degli interpreti, a partire da Castellitto, fino agli altri (salvo solo Marina Confalone e Pina Turco, nelle vesti dell'avvenente figliola), ha lasciato molto a desiderare, specie se si voglia azzardare qualsiasi confronto con le prestazioni offerte dalla compagnia teatrale di Eduardo De Filippo. Ma era già scontato, direi. Al di là di qualsiasi, improponibile, anzi velleitario raffronto con Eduardo, i suoi discepoli e membri della compagnia, i Pupella Maggio (la moglie Concettina), Luca De Filippo (cioè Tommasino, alias Nennillo, il bastian contrario di Casa Cupiello), il bravissimo Gino Maringola (lo zio Pasqualino), la bella e brava Lina Sastri (la figlia), insomma tutti gli attori del cast che misero in scena la rappresentazione teatrale del 1977, quella che ricordo ed ho rivisto decine di volte, avendo in casa il DVD, al di là di ogni parallelismo a dir poco assurdo e impossibile, temo che la versione del regista Edoardo De Angelis e di Sergio Castellitto, abbia tradito e deluso le aspettative di tanti. Il limite principale è nell'assenza di una comicità e di una drammaticità, nel senso che non si ride, né si piange, se non per il modo ed il livello in cui si è bistrattato il noto capolavoro teatrale di Eduardo. Ripeto, le mie osservazioni sono espresse con il rispetto doveroso nei confronti di un attore come Sergio Castellitto, che si è distinto in ruoli e in interpretazioni a dir poco magistrali: tra i diversi titoli cito "Il Priore di Barbiana", miniserie televisiva trasmessa dalla Rai nel 1997, in cui Castellitto indossa i panni del parroco di Barbiana, Don Lorenzo Milani; ma lo ricordo anche in molti film di valore e d'autore: da "Tre fratelli", per la regia di Francesco Rosi, a "Caterina va in città" di Paolo Virzì, passando per "La famiglia" di Ettore Scola, "Il grande cocomero", diretto da Francesca Archibugi, ed altri. Con il massimo rispetto all'illustre carriera di questo attore magistrale, non si può negare che abbia fatto un "flop" in questa sua rivisitazione della figura, tragicomica, di Luca Cupiello. Un personaggio che Castellitto non ha reso né comico, né tragico, bensì ha quasi mortificato e ridicolizzato, in una trasposizione direi farsesca, ipocrita e piccolo-borghese. Il dialetto napoletano di Sergio Castellitto è improponibile, è pari a quello di un settentrionale che emula, in maniera maldestra, la lingua napoletana. E lo si nota in una misura eclatante: nel film di De Angelis è un dato fin troppo evidente e persino incontrovertibile. È altrettanto palese ed innegabile come nella rivisitazione cinematografica trasmessa ieri sera, le umili condizioni di esistenza della famiglia Cupiello, che nel racconto del testo originale di Eduardo abita in una dimora priva di riscaldamenti e di ogni comfort, in un "basso" di Napoli, cioè in uno stato di povertà dignitosa e rispettabile, siano state trasferite in una realtà ipocrita e piccolo-borghese, dunque mistificata. Basti osservare gli abiti indossati da Castellitto e dagli altri membri della famiglia Cupiello. È una trasposizione a dir poco fittizia ed irreale, nient'affatto credibile, dell'opera teatrale di Eduardo De Filippo. Potrei proseguire oltre in una lettura critica, quanto rispettosa dei curricula e delle carriere artistiche degli attori e del regista, tuttavia non vorrei infierire oltremisura, ossia peccando persino di "superbia" o di "lesa maestà"...



Sabato 26 Dicembre,2020 Ore: 16:00
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Filmografia

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info