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www.ildialogo.org IL VERDETTO – THE CHILDREN ACT, DI RICHARD EYRE.<br />GENERE: DRAMMATICO, ORIGINE: GRAN BRETAGNA ANNO: 2017; SOGGETTO: TRATTO DAL ROMANZA LA BALLATA DI ADAM HENRY DO IAN MCEWAN (EINAUDI),DI CARLO CASTELLINI

IL VERDETTO – THE CHILDREN ACT, DI RICHARD EYRE.
GENERE: DRAMMATICO, ORIGINE: GRAN BRETAGNA ANNO: 2017; SOGGETTO: TRATTO DAL ROMANZA LA BALLATA DI ADAM HENRY DO IAN MCEWAN (EINAUDI)

DI CARLO CASTELLINI

Non dice proprio nulla il titolo italiano e tanto meno il titolo in inglese; ma quando ti immergi nelle sequenze correnti  e osservi EMMA TOMPSON,  nelle vesti di Giudice, sei subito attratto dalla sua bravura ed eleganza ed e ti immedesimi subito nel problema che è un po' la nota dominante del film.
   Un alto Giudice della Corte britannica, specializzata in diritto di famiglia e tutela dei minori, esercita la sua professione con grande pignoleria e intelligenza, e fa riferimento al romanzo dello scrittore inglese IAN MCEWAN tradotto da EINAUDI come LA BALLATA DI ADAM ENRY, che appunto è diventato un film  con la firma di RICHARD EYRE.
  FIONA MAYE, coniugata con il prof. JACK, sta avendo molto successo come Giudice di grande spessore e fama, ma nella sua relazione coniugale, sta entrando in una crisi affettiva, perchè incomincia a trascurare il marito. Questi confessa chiaramente alla moglie che, data la sua freddezza e il suo distacco,  tutta assorbita dalla sua professione, è intenzionato a cercarsi un'avventura con altra donna: il ricordo degli ultimi rapporti intimi è ormai molto lontano.
  Proprio in questo momento di crisi coniugale a FIONA viene affidato un caso spinosissimo e urgente: un ragazzo di 17 anni, affetto da leucemia, rischia di morire, perchè convinto TESTIMONE DI GEOVA, che per tenere fede ai dettami della propria religione e dei propri genitori, si rifiuta di ricevere sangue di altre persone tramite trasfusione, che gli potrebbe salvargli la vita.
   La convinzione del Testimone di Geova, accetta per volontà di Jahwe' che il sangue dell'uomo è simbolo della vita e di questa il padrone assoluto è Dio stesso. L'ospedale nel quale è ospitato insiste per procedere alla trasfusione, onde potere salvare la vita all'adolescente. Il dottore che lo cura allora si affida al Giudice.
   Questa si impegna a capire, e contrariamente alla prassi abituale, cerca di incontrare di persona il ragazzo ADAM HENRY, e quindi rimanda la decisione e il verdetto, perchè vuole sentire direttamente dal ragazzo le ragioni del suo rifiuto. Si trova davanti un ragazzo adolescente determinato nel rifiuto della trasfusione ma nello stesso tempo smarrito. E la giudice si stupisce perchè avverte in lui una grande gioia di vivere, al di là della descrizione che di lui le avevano fatto.
  Questa si manifesta nel fatto che l'adolescente da poche settimane ha acquistato una chitarra sulla quale riesce già a suonare alcune significative melodie. Tra i pezzi preferiti sceglie di cantare, da lei invitata, proprio NEL GIARDINO DEI SALICI (DOWN BY THE SALLEY GARDEN). Del poeta irlandese WILLIAM BUTLER YEATS.
   Ma con sua grande sorpresa FIONA inizia a cantare insieme a lui e gli corregge anche una nota sbagliata. L'adolescente è affascinato: il problema della trasfusione per ora passa in secondo piano. Incomincia a manifestare una simpatia attraverso l'empatia della musica condivisa. L'aggancio psicologico è avvenuto.
   Lei però nel colloquio cerca di fargli capire che, come Magistrato, potrebbe, seguendo le regole della Legge e non della Morale, di decidere per la trasfusione; perchè la legge impone di applicarsi per il bene dell'adolescente che non è ancora maggiorenne. Questa sarà la motivazione del verdetto che leggerà ai coloro che sono presenti  nel Tribunale. E' in questo momento che Fiona esce dallo schema protettivo della sua distaccata professionalità. E cede un attimo alla sua emotività e sensibilità femminile.
  Il VERDETTO emesso, quindi, sarà favore della trasfusione e il dottore dell'ospedale eseguirà tale volontà. L'adolescente però guarirà, e reagirà positivamente alle cure mediche. Ma lui ora cerca subito la sua salvatrice; sembra quasi che voglia corteggiare la Giudice amica. Ma la Giudice vuole chiudere il discorso e rifugiarsi nella sua maschera protettiva di giudice imparziale, ma che in parte ha sacrificato e represso la sua emotività e femminilità.
  All'ennesimo tentativo dell'adolescente che la cerca e  le racconta espressamente che vorrebbe venire ad abitare da lei, perchè ha ancora tante domande da formulare, lei  lo congeda con un bacio, ma anche con un definitivo distacco.
  Dopo di che torna alla sua vita di famiglia e di relazione con gli amici. Il marito è ritornato, perchè ha chiuso la sua breve avventura dimostrativa. Ma in fondo lui la ama ancora. E durante un'esibizione musicale, viene informata che il giovane si sta lasciando morire e rifiuta la trasfusione.
  Da questo lei capisce di avere sbagliato qualche conto. Corre a casa a cercare con ansia il testo e le parole della canzone che insieme hanno cantato all'ospedale; giunge al suo capezzale, gliela sussurra; ma ormai è troppo tardi. Perchè il paziente quai esangue e ormai ridotto a uno straccio, non reagisce con la stessa voglia di vivere del primo incontro, e si abbandona alla morte per mancanza di forze.
   Anche lei finalmente capisce e diventa più umana, avendo rotto la maschera del suo distacco e della sua professionalità, con le lacrime che rigano il suo volto alla sepoltura del giovane.. E comprende allora anche il senso delle lamentale del marito. A questi chiede se ancora intende  amarla? E la risposta è che sì.
GIUDIZIO CONCLUSIVO.
Il film è bello, con un elegante impianto narrativo, fedele ai contenuti e sostenuto bene dai vari attori. Si esce comunque dalla sala con l'impressione positiva della superlativa  interpretazione data da EMMA TOMPSON e dal problema vissuto e interpretato con grande aderenza alla realtà.
COSA MI RICORDA QUESTO FILM?
  Mi ha fatto tornare ad alcuni ricordi  della mia prima professione del giornalismo e al mio insegnamento.
Il PRIMO: non ero ancora di ruolo nella scuola, e lavoravo come giornalista stenografo presso BRESCIAOGGI NUOVO (11 aprile 1974), di cui ero stato uno dei co-fondatori. Ricordo che per primo avevo fatto pubblicare sul nostro giornale  un articolo di cronaca di una assemblea generale dei Testimoni di Geova, tenuto in quel di Cremona, se ben ricordo. Avevo chiesto un'opinione personale al capo redattore GIORGIO PIGLIA, che mi aveva dato parere favorevole. Dopo l'edizione di questo articolo, ricordo che i nostri amici avevano richiesto uno spazio al giornale per editare notizie relative alla loro associazione. Tantidi loro vennero a farmi visita a casa.
IL SECONDO: nella scuola statale “Michelangelo Buonarroti” di San Paolo (Brescia), avevo fatto fotocopiare un articolo di cronaca preso dal Corriere della Sera. Questi aveva informato di un fatto di cronaca che stava facendo discutere l'opinione pubblica, proprio come avviene in questo film.  Una coppia,  di giovani sposi aveva un figlio/a all'ospedale e sembravano orientati ad essere fedeli alle loro convinzioni religiose. Mentre le autorità sanitarie discutevano sul da farsi. Onestamente non ricordo bene come la cosa si sia conclusa. Mi piace pensare in modo positivo. Oggi anche i Testimoni di Geova sono meno rigidi nella interpretazione dei testi biblici e quindi sono anche meno rigidi nell'applicare alla lettera     certi “versetti pericolosi” del testo sacro.
NOTA LIETA.
  Sono stato per alcuni anni donatore di sangue, e sono lieto che il mio prezioso liquido trasfuso, sia circolato nelle vene di altre persone, uomini, donne, bambini, anziani e giovani. Tra l'altro ho la fortuna di avere un gruppo sanguigno non troppo comune, il gruppo RH O NEGATIVO (Erre Acca Zero negativo), che in maniera bonaria viene definito “datore universale” perchè lo può dare a tutti, ma ricevere solo dal suo. (Carlo Castellini)  

   



Giovedì 13 Dicembre,2018 Ore: 15:08
 
 
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