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www.ildialogo.org Si salvi chi può,di Heribert Prantl

Sueddeutsche Zeitung, Stuttgart – 24 dicembre 2012 - Politica
Si salvi chi può

di Heribert Prantl

(traduzione dal tedesco di José F. Padova)


La vigilia di Natale '12 ho letto sulla Sueddeutsche Zeitung online l'articolo allegato. La solita storia dei potenti (nel senso di chi può) che si "salvano" fra loro. Storia che pare ormai inevitabile, come la neve o la grandine. O il Porcellum. Assuefazione mitridatica, rassegnazione inevitabile?. Mi sono detto: "Vediamo fra tre mesi se sarà successo qualcosa che farà sperare". Tre mesi sono passati.
JFPadova

Sueddeutsche Zeitung, Stuttgart – 24 dicembre 2012 - Politica

Si salvi chi può

Tanti salvataggi come nell’anno 2012 non ce ne furono mai: l’euro, la Grecia, l’Europa, le banche, il Sistema e la sua credibilità – tutti hanno avuto bisogno di aiuto. Eppure le persone ne hanno avuto finora di meno. Forse dal Natale si vede come si va avanti nel Continente: perché all’Europa occorre solidarietà umana per essere salvata.

Un commento di Heribert Prantl, giurista, giornalista e scrittore, corrispondente della Sueddeutsche Zeitung.

(traduzione dal tedesco di José F. Padova)

sueddeutsche.de

Le opere del drammaturgo Samuel Beckett esaminano l’attesa inutile: sia che uno arrivi o che un altro vada via. In questi pezzi teatrali le persone semplicemente non sanno ciò che dovrebbero fare: dovrebbero rimanere ferme nell’inoperosità? O dovrebbero spezzarla prendendo una decisione?

E dal momento che non possono decidere, esse si rifugiano in rituali che diventano sempre più vuoti; o raccontano storie che divengono sempre più esili. Il pezzo sull’inutile attendere che uno arrivi ha il titolo “Aspettando Godot”; quello sull’attesa inutile che uno se ne vada si chiama “Partita finale”. Entrambi i lavori teatrali sono recitati adesso in Europa; non a teatro, ma nella realtà.

Aspettare ciò che salva, ciò che libera. Nel beckettiano “Partita finale” in una camera buia un uomo di nome Hamm chiede pieno d’angoscia: “Cosa c’è? Che succede veramente?”. E l’altro, che si chiama Clov, risponde: “Qualcosa segue il suo corso”. Questa è una descrizione non inadatta per ciò che le persone provano nella crisi della finanza, dei debiti di Stato, dell’euro e della Grecia.

La sensazione che il futuro dell’Europa vada in pezzi per insufficiente solidarietà

Qualcosa segue il suo corso: in Beckett questi sono i frammenti di dialogo ispirati dalla tragedia dello spegnersi della vita. In Europa le cose non sono tanto brutte. Ma il senso che in Europa qualcosa segua il suo corso in malo modo, che il futuro dell’Europa possa andare in pezzi per mancanza di solidarietà, questo sì è abbastanza orribile.

Intanto l’anno 2012 è stato l’anno del salvataggio. Tanti salvataggi così non ce ne furono mai; in ogni notiziario si è salvato: l’euro, la Grecia, l’Europa, le banche, il Sistema e la sua credibilità. La fiducia, naturalmente anch’essa: la fiducia dei mercati di essere ben provvisti, la fiducia dei cittadini di essere anche loro altrettanto ben serviti, e la fiducia che entrambe le cose stiano bene insieme, anche se bene insieme non ci stanno proprio.

Dove c’è salvataggio vi sono anche i salvatori – Commissari [ndt.: della Commissione europea] e investitori, capi di governo e ministri; essi scendono dalle limousine, siedono in riunioni da moto perpetuo, escono davanti alle telecamere e riferiscono in pose mutevoli: acquietanti e imploranti, poco entusiasti o energici; annunciano programmi presumibilmente privi di alternative eppure nuovamente modificati. Questi salvatori sono potenti o in ogni caso agiscono così; essi si mettono addosso le insegne del potere.

Salvataggio dell’euro senza solidarietà per i poveri

Adesso, a Natale, arriva ancora un salvatore – uno che è del tutto diverso, che nulla ha a che fare con la descritta routine salvifica, cui però si rende immensamente omaggio, con romantica routine – con un canto alla vigilia di Natale nel quale si dice: “Cristo, il Salvatore, è qua!”. Un meraviglioso salvatore, si tratta di un lattante, che però è presumibilmente divino. Insegne del potere vicino a lui ci sono soltanto in quanto il suo arrivo è annunciato da angeli.

Questo può tenere il passo con la TV, Twitter e le agenzie di stampa: “Per voi è nato il Salvatore”, suona la notizia e il suo segnale deve essere quello di giacere avvolto in fasce in una greppia. Salvatore? Così si chiamavano ai tempi della nascita di Cristo gli imperatori dell’Impero mondiale di Roma. “Sotèr tes oikumenes” in greco, salvatore dell’orbe terracqueo. Per loro fasce e greppia come emblemi era cosa impensabile; già soltanto mettere insieme le due cose era una provocazione!

Uno dei titoli onorifici dell’Augusto era “Il Sublime”. Al Sublime non si adattano pannolini sporchi di cacca. In senso biblico invece salvazione non è azione inarrivabile al disopra del popolo; essa si riferisce strettamente a chi non ha. Salvezza perciò deve essere, così è annunciato, “un appagamento per la gente”. Del salvataggio dell’euro non si può proprio dirlo.

In Europa vengono salvate non le persone, ma le strutture di potere

Il salvataggio dell’euro non avviene in solidarietà con chi non ha. È un salvataggio folle. Nella semantica del salvataggio è suggerito che si tratta di persone. Invece sono messi in salvo rapporti di debito, relazioni finanziarie, strutture di potere, sistemi economici; questi sono ciò che deve sopravvivere. Se e come le persone sopravvivono è cosa secondaria. Le notizie che arrivano dagli Stati del Sud circa le conseguenze dei programmi di austerità ricordano una freddura fra medici, che qui diventa amara realtà: “L’operazione è riuscita, il paziente è morto”.

Poiché nei Paesi meridionali la moneta, che già è comunitaria, non può più essere svalutata, sono svalutati i lavoratori e affamati coloro che il lavoro non hanno – per il presumibile benessere dei Grandi, della Totalità e dell’Unione Europea. Al contrario non vengono sbarrate le vie di fuga dei capitali finanziari dai Paesi del Sud verso la Svizzera e i soliti Stati-rifugio. E nei Paesi nordici d’Europa ci si rifiuta davanti al salvifico annullamento dei debiti, non si vuole condividere né capire che tutto ciò per tutti, per tutta l’Europa, è un bene.

A gran parte dei greci e a milioni di giovani disoccupati negli Stati meridionali dell’Unione Europea accade come è avvenuto per Gustl Mollath, il cui caso in Germania ha agitato tanta gente: Mollath, per “metterlo al sicuro e sanarlo”, è stato internato per anni in un “nido del cuculo [=manicomio] – dove tutto si è aggravato. Si salvi chi può.

[ndt.: si tratta di un gigantesco scandalo finanziario dell’Hypobank di Monaco, dove sono coinvolti per esportazione illegale di capitali, lavaggio di denaro sporco e truffa molte persone fra cui un giudice, con un capro espiatorio risultato poi innocente: Gustl Mollath].

Salvataggio umanitario

Il salvataggio, che gli angeli del Natale annunciano, è molto più umanitario. Tuttavia ha lo svantaggio di essere annunciato da duemila anni e di non arrivare mai. Tutto questo sta nel fatto che troppi hanno aspettato che succeda qualcosa, che arrivi qualcuno: un Godot, un Dio, una Rivoluzione. O che qualcosa o qualcuno sparisca dalla scena: un dittatore, lo sfruttamento, la miseria. Tuttavia il salvataggio non arriva mediante qualcosa o qualcuno, ma soprattutto da per sé stesso. Il salvatore di Natale vuole ridare la vista – far dirigere lo sguardo sulle persone che non compaiono nei discorsi sul salvataggio.

Allora si vede la madre spagnola che si butta dalla finestra, perché è stata sfrattata con i suoi figli dalla sua abitazione. Si vede il vecchio che in un caffè greco prega gentilmente gli avventori di mettergli qualche biscotto nel piatto, perché ha fame. Si vede l’anziano nella casa di riposo tedesca giacere nel suo pannolone sporco di escrementi perché proprio nessuno ha tempo per lui.

Natale può ridare la vista – qui sta la speranza. Forse si guarda anche come si va avanti con l’Europa. L’Europa ha bisogno di solidarietà umana per essere salvata. La solidarietà è un messaggio natalizio. La solidarietà è ciò che fa bene a tutti.




Lunedì 08 Aprile,2013 Ore: 14:20
 
 
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