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www.ildialogo.org VENDE TUTTI I SUOI AVERI E COMPRA QUEL CAMPO,di p. José María CASTILLO

XVII TEMPO ORDINARIO – 26 luglio 2020 - Commento al Vangelo
VENDE TUTTI I SUOI AVERI E COMPRA QUEL CAMPO

di p. José María CASTILLO

Mt 13, 44-52
[In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:] «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
  1. La prima di queste parabole paragona l’offerta di Gesù, la signoria di Dio, ad un tesoro. Un tesoro così prezioso che seduce tanto e produce una gioia così grande che colui che lo trova si dimentica di tutto quello che ha, abbandona tutto ed in esso vede l’unica cosa per cui ne vale la pena in questo mondo. Come è logico, questo vuole dire che chi trova Gesù ed il suo messaggio, per questo stesso motivo cambia radicalmente la vita. Una novità di questo genere non possono essere la pratica religiosa e ancor meno gli obblighi imposti dalla religione. E neanche le promesse di felicità per l’altra vita. Niente di tutto questo è - per la gran parte della gente - un tesoro che cambia la loro maniera di vivere. Il credere in una speranza (incerta? Insicura?) di futuro normalmente non modifica il presente visibile, tangibile.
  2. Lo stesso bisogna dire della perla. In fondo, è lo stesso paragone formulato con altre parole. Cosa possono esprimere il “tesoro” e la “perla”? Solo quello che colma più noi uomini: un ambito ed un ambiente umano fatto di rispetto, di tolleranza, di stima, di affetto e di sicurezza, nel quale diamo felicità e riceviamo felicità, con la convinzione che questo è (e sarà) per sempre. Solo questo può significare quello che, per come siamo noi uomini, Gesù offre ed afferma.
  3. Il paragone della rete e la separazione ultima e definitiva dei pesci aprono l’orizzonte delle promesse di Gesù in maniera tale che trascende tutte le limitazioni relative alla condizione umana. L’intenzione di Matteo, nel collocare a questo punto quest’ultimo paragone, è mettere una “sentinella all’orizzonte” (Paul Ricoeur) ultimo di tutto quello che è semplicemente umano, per superarlo e trascenderlo molto al di là di quanto noi mortali oseremmo immaginare o sospettare.
  4. In definitiva, la garanzia più sicura della presenza del Vangelo nella vita sta nel fatto che questa nostra vita va avanti e funziona permeata di gioia per il fatto di aver conosciuto e incontrato Gesù ed il suo Vangelo.



Venerdì 24 Luglio,2020 Ore: 19:20
 
 
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