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www.ildialogo.org DIO HA MANDATO IL FIGLIO SUO PERCHE’ IL MONDO SIA SALVATO PER MEZZO DI LUI,di p. José María CASTILLO

S.S. TRINITA’ – 7 giugno 2020 - Commento al Vangelo
DIO HA MANDATO IL FIGLIO SUO PERCHE’ IL MONDO SIA SALVATO PER MEZZO DI LUI

di p. José María CASTILLO

Gv 3, 16-18
[In quel tempo disse Gesù a Nicodèmo:] «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
  1. La dottrina ufficiale della Chiesa intende Dio in maniera tale che in essa si afferma, come dogma fondamentale della nostra fede, che Dio è uno. Ma al tempo stesso Dio è costituito da tre persone reali e sostanzialmente diverse. Questa dottrina è stata definitivamente affermata nel terzo Concilio Ecumenico, il concilio di Calcedonia (anno 381), celebrato a Costantinopoli (l’attuale Istanbul) e presieduto dall’imperatore Teodosio I. La Chiesa, inoltre, non ha avuto piena coscienza del mistero della Trinità Divina fino alla fine del secolo IV. Ciò sembra mostrare che si tratta di una dottrina che non è stata completamente chiara per vari secoli nella Chiesa.
  2. D’altra parte, il linguaggio teologico su questa questione fondamentale non è stato del tutto chiaro. Perché, come si è ben fatto notare, mentre nel concilio di Nicea (anno 325) si parla di una sola sostanza (ypóstasis) in Dio, nel concilio seguente, quello di Costantinopoli, si parla di tre ipostasi: Padre, Figlio, Spirito Santo. Si è molto discusso se questo sia un mero cambiamento di linguaggio o, piuttosto, sia un cambiamento di contenuti. In ogni caso, è evidente che la Chiesa abbia avuto bisogno di molto tempo (e di molta riflessione) per arrivare ad essere certa di questa questione (H. Küng). E questo è comprensibile. Perché in fin dei conti, nell’applicare a Dio i concetti di “persona” e di “sostanza”, in realtà si stava proiettando sul “divino” e sul “trascendente” idea e realtà “umane”, che la mente umana non può sapere se si verificano o no in un ambito al quale non possiamo arrivare con la nostra mente umana.
  3. Allora, cosa ci dice questo mistero della Trinità? Il vangelo ci mette sulla buona strada per pensare correttamente: Dio (il Padre) ci ha tanto amato da mandarci suo Figlio (Gesù), perché con la forza dello Spirito possiamo raggiungere la nostra propria umanità, essere veramente buoni ed retti, perdere la paura della bontà e della tenerezza. Perché solo questo può trasformare questo mondo così sgangherato. Abbiamo bisogno di Dio. Abbiamo bisogno di questo Dio. E lo troviamo amandoci senza paura. Lo troviamo nell’affetto reciproco. Questa è la “Trinità economica” (K. Rahner), nella quale troviamo la “Trinità immanente”. Troviamo Dio nell’esperienza dell’affetto umano, che spesso deve essere eroico (e non sta alla nostra portata).



Mercoledì 03 Giugno,2020 Ore: 18:07
 
 
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