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www.ildialogo.org GRANDI COSE HA FATTO PER ME L’ONNIPOTENTE: HA INNALZATO GLI UMILI,di p. José María CASTILLO

ASSSUNZIONE DELLA VERGINE MARIA – 15 agosto 2019 - Commento al Vangelo
GRANDI COSE HA FATTO PER ME L’ONNIPOTENTE: HA INNALZATO GLI UMILI

di p. José María CASTILLO

Lc 1, 39-56
[In quei giorni] Maria, messasi in viaggio, si recò in fretta verso la regione montagnosa, in una città di Giuda. Entrò nella casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Ed ecco che, appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, le balzò in seno il bambino. Elisabetta fu ricolma di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno. Ma perché mi accade questo, che venga da me la madre del mio Signore? Ecco, infatti, che appena il suono del tuo saluto è giunto alle mie orecchie, il bambino m'è balzato in seno per la gioia. E benedetta colei che ha creduto al compimento di ciò che le è stato detto dal Signore». E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore perché ha considerato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Perché grandi cose m'ha fatto il Potente, Santo è il suo nome, e la sua misericordia di generazione in generazione va a quelli che lo temono. Ha messo in opera la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi con i disegni da loro concepiti. Ha rovesciato i potenti dai troni e innalzato gli umili. Ha ricolmato di beni gli affamati e rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, a favore di Abramo e della sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi ritornò a casa sua.
  1. Papa Pio XII definì il dogma dell’Assunzione di Maria in corpo ed anima al cielo il 1 novembre 1950. Anche se la fede dei cristiani nell’assunzione di Maria viene a partire dai primi secoli del cristianesimo e quindi è molto più antica della fede nell’Immacolata Concezione. Così la fede della Chiesa ha espresso la sua convinzione che la madre di Gesù vive glorificata pienamente e per sempre nella totalità del suo essere, non solo spirituale, ma anche corporale.
  2. D’altra parte, il dogma dell’Assunzione è un’occasione propizia per ripensare una questione importante, il dualismo che vede l’essere umano come l’insieme di due parti, che si possono separare: il corpo e l’anima. Tale pensiero dualista non ha fondamento nella teologia giudaica classica, che si basa sempre su un pensiero unitario. È vero che nella traduzione greca dell’AT chiamata dei LXX appare la parola psyché, che traduce l’ebraico nefesh e designa «ciò che è vitale nell’uomo nel senso più ampio della parola» (G. von Rad). Gli autori cristiani dei primi secoli hanno preso l’idea dell’«anima» dal pensiero stoico greco del sec. V. Ciò ha comportato una conseguenza di enorme importanza: nell’attribuire all’uomo un io occulto di origine divina, si è rotto l’equilibrio tra il corpo e lo spirito e nella cultura europea si è introdotta una nuova interpretazione dell’esistenza umana. Così è nata la cultura «puritana» e da questo il «puritanesimo».
  3. Il pericolo di quest’interpretazione dell’essere umano affonda le sue radici nel fatto che così si sono introdotte l’idea e la visione della lotta dell’«anima» contro il «corpo». Così il corpo è stato considerato come una prigione dell’anima che mediante la dura ascetica deve liberarsi dalle passioni carnali. Per questo la Chiesa ha sempre conservato serie riserve contro il piacere. Fino al punto che la religione si è centrata sulla lotta contro i piaceri del corpo ed i cosiddetti «peccati carnali». La festa dell’Assunzione dovrebbe motivare i cristiani a ritrovare l’equilibrio perduto, la stima ed il rispetto per l’aspetto corporale.
  4. Non sarebbe conveniente che la cultura europea - ed in essa la religione e la sua teologia – pensasse a fondo alla convenienza di analizzare a fondo e rivalorizzare la «cultura dionisiaca» ed in questo modo poter equilibrare la nostra tradizione antropologica, culturale e religiosa? Nelle Baccanti di Euripide il coro intona un inno a Dioniso, nel quale evoca il più grande dono concesso da questo dio agli uomini: la «felicità suprema del baccanale», che porta a «mettere le proprie anime in comune» (María Daraki). Quando «la purezza, piuttosto che la giustizia, è diventata strumento capitale di salvezza» (E. R. Dodds), andiamo direttamente verso una società senza giustizia e senza purezza, nella quale lo sfruttamento senza misura che fa a pezzi la nostra dignità.



Martedì 13 Agosto,2019 Ore: 07:47
 
 
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