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www.ildialogo.org IL FIGLIO DELL’UOMO È VENUTO PER DARE LA PROPRIA VITA IN RISCATTO PER MOLTI,DI P. ALBERTO MAGGI OSM

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 21 OTTOBRE 2018 - COMMENTO AL VANGELO
IL FIGLIO DELL’UOMO È VENUTO PER DARE LA PROPRIA VITA IN RISCATTO PER MOLTI

DI P. ALBERTO MAGGI OSM

link video: youtube.com
Mc 10, 35-45
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
 
Non c’è niente da fare: i discepoli sono animati dall’ambizione, dalla vanità e questo li rende ciechi, li rende sordi anche se c’hanno orecchi, ma non odono, hanno occhi e non vedono. Dopo il secondo annunzio della sua passione fatto chiaramente da Gesù era scoppiata una discussione tra i discepoli per sapere chi fosse il più grande e Gesù li aveva richiamati dicendo “Se uno vuole essere il primo sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. Ora c’è il terso e ultimo annuncio della passione e Gesù più chiaro non poteva essere: “A Gerusalemme sarò ammazzato”. Vediamo la reazione dei discepoli, è il capitolo decimo di Marco, dal versetto 35.
Gli si avvicinarono, se si avvicinano significa che sono lontani, lo accompagnano, ma non seguono Gesù, gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, sono una vecchia conoscenza. Sono i due discepoli fanatici, violenti e autoritari che Gesù aveva soprannominato “i figli del tuono”, in aramaico “Boanerghes” (fonetico), che dà il senso del tuono, per loro carattere, i figli di Zebedèo dicendogli: “Maestro, lo chiamano maestro, ma in realtà non lo seguono, non imparano, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo”. Egli disse loro “Che cosa volete che io faccia per voi”? Ed ecco la richiesta insensata, assurda dopo che Gesù ha detto chiaramente “A Gerusalemme sarò ammazzato”, gli risposero: “Concedici di sedere nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alto a sinistra”. È l'immagine del re nella corte reale dove c’ha i suoi primi ministri, uno a destra e uno a sinistra. Vogliono i posti d’onore, non hanno capito che Gesù non concede posti d’onore.
E infatti Gesù disse loro: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice”, il calice è l’immagine della sorte nel vangelo, è immagine della passione di Gesù nel Getsemani, Gesù chiederà “Allontana da me questo calice”, potete bere il calice che io bevo e da essere battezzati, qui più volte troveremo il verbo “battezzare” che non ha il senso liturgico, ha il significato originale di essere immersi, di esser travolti, essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?” per tre volte. Gesù parla di questa immersione che lo travolge, e loro con presunzione gli risposero: “Lo possiamo”. Ma figuriamoci. Poi dopo alla fine del vangelo l’evangelista scriverà che “allora tutti abbandonato lo fuggirono”.
E Gesù disse loro: “Il calice che io bevo anche voi berrete, anche loro un giorno andranno incontro al martirio e alla passione, e nel battesimo in cui sono battezzato anche voi sarete battezzati, ma, Gesù glielo chiarisce, sedere alla mia destra o alla mia sinistra, qui c’è un equivoco, loro pensano ai posti d’onore, Gesù invece pensa alla croce, non sta a me concederlo, è per coloro per i quali è stato preparato. Chi sono questi per i quali è stato preparato? Coloro che al momento della prova saranno capaci di seguire Gesù portando la sua croce e non ci sarà nessun discepolo.
La richiesta dei discepoli provoca lo sdegno degli altri, ma non perché si sono scandalizzati, è perché tutti avevano questa ambizione. Gli altri dieci, l’evangelista sottolinea che il numero è dieci perché si richiama al grande sisma che portò poi come conseguenza alla fine di Israele quando alla morte di Salomone, a causa della pro potenza del figlio, delle dodici tribù ben dieci lo abbandonarono. Poi arrivò la Siria e conquistò Israele. Quindi è lo scisma causato dall’ambizione che può portare alla rovina della comunità. Gli altri dieci avendo sentito cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni, ripeto si indignano perché avevano tutti quanti la stessa aspirazione.
Allora Gesù li chiamo, di nuovo l’evangelista sottolinea che sono lontani, non sono vicini a Gesù, e disse loro: “Voi sapete che coloro i quali sono considerati, Gesù non dice che sono i governanti, ma sono considerati, Gesù prende le distanze, i governanti delle nazioni dominano su di esse, quindi Gesù c’ha un’immagine pienamente negativa di chi è al potere, e i loro capi le opprimono, letteralmente le spadroneggiano, impongono la loro autorità. E poi Gesù per tre volte chiede alla comunità che non ci sia nessuna imitazione del sistema di potere che vige nella società, tra voi però non è così, ma chi vuol diventare grande tra voi sarà vostro servitore, usa il termine “diaconos” che significa “colui che liberamente, volontariamente per amore si mette al servizio”, chi vuole essere il primo, cioè il più vicino a lui, sarà schiavo di tutti, lo schiavo era il livello più infimo della società.
Ed ecco la conclusione di Gesù anche il Figlio dell'uomo, il Figlio dell'uomo è Gesù che manifesta la condizione divina, infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. Il riscatto era il prezzo che si pagava per liberare qualcuno dalla schiavitù e questa è l’azione di Gesù, il Dio con noi, mettere la sua vita al servizio. Pertanto chi vuole essere vicino non può pretendere di essere servito, ma deve come lui servire generosamente e liberamente.



Giovedì 18 Ottobre,2018 Ore: 18:29
 
 
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