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www.ildialogo.org CHI NON È CONTRO DI NOI È PER NOI. SE LA TUA MANO TI È MOTIVO DI SCANDALO, TAGLIALA ,DI P. ALBERTO MAGGI OSM

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 30 SETTEMBRE 2018 - COMMENTO AL VANGELO
CHI NON È CONTRO DI NOI È PER NOI. SE LA TUA MANO TI È MOTIVO DI SCANDALO, TAGLIALA 

DI P. ALBERTO MAGGI OSM

Mc 9,38-43.45.47-48
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Gesù ha dato ai suoi discepoli la capacità di liberare le persone dai demòni, cioè da ideologie che li rendono refrattari alla Parola, all’insegnamento di Gesù. Ebbene, loro non ne sono stati capaci, sono incapaci di seguire Gesù e quello che è più grave intendono impedirlo a chi lo fa. Scrive l’evangelista al capitolo 9 versetto 38 Giovanni, Giovanni appare sempre in coppia con il fratello Giacomo, soprannominati da Gesù “i figli del tuono”, in aramaico “boanerghes” (fonetico) per la loro prepotenza. Qui appare da solo perché l’evangelista vuole mettere un parallelismo con Giosuè che era il servo di Mosè e che era andato a protestare presso Mosè perché due ebrei che non avevano partecipato alla riunione per ricevere lo Spirito Santo lo avevano ricevuto anch'essi.
Allora Giovanni gli disse: “Maestro abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome, nel nome significa dando adesione, quindi questo fa ciò che i discepoli non sono stati capaci di fare. Ed ecco l’arroganza, la pretesa di essere un gruppo esclusivo, e glielo abbiamo impedito perché, non può dire perché non ti seguiva, perché non ci seguiva a noi. Fin dall’inizio c’è stata la tentazione nella comunità cristiana di essere un gruppo esclusivo. Ebbene Gesù lo rimprovera, Gesù disse: “non glielo impedite, è un imperativo, perché non c'è nessuno che, la traduzione non è “faccia un miracolo”, il termine greco adoperato dall’evangelista è “dynamis” (fonetico) che significa una forza, un’energia che comunica vita. Allora possiamo tradurre non c’è nessuno che agisca con forza nel mio nome, quindi dandomi adesione, e subito possa parlare come chi non è contro di noi è per noi. Tutti coloro che lavorano per il bene dell’uomo, per liberare l’uomo Gesù li vede suoi alleati, anche se non appartengono al suo gruppo.
E poi invita di nuovo i discepoli ad identificarsi con lui e dice Gesù Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, cioè appartenente al Messia, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. La presenza di Gesù e del Padre è la ricompensa di chi l’accoglie. Ma poi Gesù cambia tono, cambia registro e lui, sempre quasi materno con i peccatori, così tenero, ha parole di estrema durezza proprio con i suoi discepoli, parole tremende. Chi scandalizza, il verbo scandalizzare significa “far cadere, far inciampare”, uno solo di questi piccoli, i piccoli non sono i bambini. Il termine adoperato dall’evangelista, “micron” (fonetico) da cui la parola microbo, indica gli invisibili, gli esclusi, gli emarginati della società; questi piccoli che credono in me, quindi non sono bambini, sono persone che hanno sentito nel messaggio di Gesù la risposta alla loro aspirazione di vita. Hanno sentito parlare di amore, di fraternità e di perdono e quindi hanno dato adesione Gesù.
Ma c’era stato il precedente che Gesù aveva sorpreso questi discepoli che discutevano tra di loro per sapere chi fosse il più grande e il più importante. E quindi rimangono scandalizzati, vedono che all’interno della comunità di Gesù ci sono le stesse rivalità, le stesse tensioni di fuori. Allora dice Gesù se qualcuno mi fa inciampare e cadere per la sua ambizione anche uno solo di questi che credono in me, e qui Gesù normalmente parco di dettagli questa volta è ricco, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino. Esistevano due macine: una più piccola, quella domestica che adoperava la donna in casa per macinare il grano e una più grande, quella da mulino, che serviva nel frantoio per le olive, e Gesù dice esattamente questa, quindi una grande ed inamovibile. Ma non basta, e sia gettato nel mare, perché questo? Gli ebrei credevano che si poteva risuscitare soltanto se si era seppelliti in terra d’Israele. Se si moriva in mare e sì affogava non c’era speranza di resurrezione.
Ma perché a Gesù non gli basta dire “sia gettato nel mare” e vuole che metta una macina? Perché se uno affogava il corpo poi poteva venire alla superficie ed essere seppellito. No, Gesù dice gli si metta una macina in modo che, le parole di Gesù sono tremende alla sua comunità, chi per la sua ambizione mi scandalizza uno di questi emarginati uno di questi esclusi dalla società non lo voglio vedere né qui, né nell’aldilà. Questi sono parole molto tremende.
E poi Gesù dà un consiglio alla sua comunità: se la tua mano, e poi Gesù parlerà del piede e dell’occhio, la mano indica l’attività, il piede la condotta e l’occhio il criterio, i valori, se la tua mano che ti è motivo di scandalo, d’inciampo, quindi se c’hai dei valori, degli atteggiamenti, dei comportamenti nella tua vita che favoriscono l’ambizione, il metterti al di sopra degli altri Gesù è molto chiaro tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola anziché con le due mani andare nella Geènna. Cos’è la Geènna? Geènna da Ghe Hinnon (fonetico), valle dei figli di Hinnon, era un burrone che c’è ancora a sud del tempio di Gerusalemme che al tempo di Gesù veniva usato come discarica di rifiuti, dove questi rifiuti bruciavano continuamente. Era immagine della distruzione totale nel fuoco inestinguibile.
Quindi Gesù dice, chiede che occorre estirpare tutto quello che si oppone al messaggio anche se è doloroso. E dopo aver elencato questo conclude riguardo alla Geènna dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue, qual è il significato? Gesù cita il profeta Isaia, il capitolo 66, 24, dov’è il castigo per quelli che si sono ribellati a Dio. Perché parla di verme che non muore e fuoco non si estingue? Si rifà ai due modi di distruggere il cadavere, o attraverso la putrefazione o attraverso la cremazione, quindi il verme e il fuoco. Perché non si estingue? È la distruzione totale. Quindi coloro che sono causa di inciampo per gli altri a causa della propria ambizione vanno incontro alla rovina totale della loro esistenza.



Venerdì 28 Settembre,2018 Ore: 16:32
 
 
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