- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (773) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org   SE AVESTE FEDE!,di p. Alberto Maggi OSM

XXVII TEMPO ORDINARIO – 6 ottobre 2013 - Commento al Vangelo
  SE AVESTE FEDE!

di p. Alberto Maggi OSM

Lc 17,5-10
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Nel vangelo di Luca Gesù presenta due immagini della vita quotidiana, del rapporto tra i servi e il loro padrone, ma completamente differenti. Addirittura in contrasto.
Nella prima, nel capitolo 12 di questo vangelo, Gesù parla di un signore che, tornando a notte fonda a casa, e trovando i servi ancora svegli, cosa farà? Non solo non si farà servire, ma passerà lui a servirli. E’ immagine dell’Eucaristia, dove il Signore, a quanti hanno deciso di mettere la loro vita a servizio degli altri, comunica le sue stesse capacità d’amore, per un esercizio ancora più grande e generoso.
Qui invece, nel brano che la liturgia oggi ci presenta, al capitolo 17 di Luca, versetti 5-10, l’immagine che Gesù presenta è completamente diversa. E’ un signore che quando il servo torna dal campo pretende di essere servito. E anzi dirà: “Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?”
Come mai questo contrasto? Cosa significa?
Vediamolo allora nel contesto. Gesù ha invitato i suoi discepoli ad essere “figli dell’Altissimo”, a somigliare a Dio. E’ come si assomiglia a Dio?
Gesù ha detto: “Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”. E l’esercizio della misericordia Dio lo manifesta nel perdono concesso sempre, un perdono gratuito, un perdono anticipato. E Gesù chiede ai discepoli di perdonare sempre”.
Gesù dirà ai suoi discepoli che “se sette volte al giorno uno ti dice ‘sono pentito’ tu …” – e usa l’imperativo – “gli perdonerai”. Quindi Gesù vuole rendere i suoi discepoli figli di Dio, pienamente liberi, ma per farlo occorre essere capaci di un amore simile a quello del Signore.
E l’esercizio del perdono gratuito ne è la prova. Per fare questo però bisogna abbandonare quel rapporto servo-Signore, con l’obbedienza alla legge, che faceva parte dell’antica alleanza. Mosè, il servo del Signore, aveva imposto un’alleanza tra dei servi e il loro Signore, basata sull’obbedienza alla sua legge. Gesù, il figlio di Dio, propone una nuova relazione tra dei figli e il loro Padre, basata sull’accoglienza e la somiglianza all’amore del Padre.
Il credente per Gesù non è più colui che obbedisce a Dio osservando le sue leggi, ma colui che assomiglia al Padre praticando un amore simile al suo. Se i discepoli non lo fanno, se i discepoli sono incapaci di questa misericordia che si manifesta nel perdono, rimangono nella condizione dei servi. Quindi il brano di oggi mette i discepoli di fronte a un’alternativa: continuare con la vecchia tradizione ad essere servi del Signore senza mai riuscire a percepirne l’amore, e quindi incapaci poi di comunicarlo agli altri, oppure accogliere la novità portata da Gesù, essere figli di Dio, pienamente liberi.
E la libertà si manifesta nell’amore gratuito e nel perdono concesso a tutti.



Giovedì 03 Ottobre,2013 Ore: 17:53
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Il Vangelo della domenica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info