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www.ildialogo.org Ritorna il rischio del carcere per il cosiddetto “blocco stradale”,di Domenico Stimolo

Ritorna il rischio del carcere per il cosiddetto “blocco stradale”

di Domenico Stimolo

Tra i 42 articoli  costituenti il decreto legge varato il 24 settembre:
SCHEMA DI DECRETO-LEGGE RECANTE: “DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI
PROTEZIONE INTERNAZIONALE E IMMIGRAZIONE, SICUREZZA PUBBLICA, NONCHE’
MISURE PER LA FUNZIONALITA’ DEL MINISTERO DELL’INTERNO E
L’ORGANIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELL’AGENZIA NAZIONALE PER
L’AMMINISTRAZIONE E LA GESTIONE DEI BENI SEQUESTRATI E CONFISCATI ALLA
CRIMINALITA’ ORGANIZZATA”
con l’art.25 si riporta indietro di 18 anni “l’ orologio” dell’equilibrio civile e sociale.
Infatti, con suddetto articolo,  titolato “ Disposizioni in materia di blocco stradale” si cancellano gli effetti  introdotti con il Decreto Legislativo n. 507  del 30 dicembre 1999 ( Governo D’Alema II): “ La depenalizzazione dei reati minori e la riforma del sistema sanzionatorio”.
Viene abrogato l’art. 1 bis, introdotto con l’art. 17 del D.L. n. 507 -  aggiunto all’art. 1 del  D.L. n. 66 del 22 gennaio 1948.
Quindi, i “blocchi stradali” non saranno più  sanzionati amministrativamente ( “pagamento di una somma di lire due milioni a lire otto milioni, …..e da lire cinque a lire venti  milioni se il fatto è commesso da più persone, anche non riunite”).
RITORNA IL CARCERE! Come previsto dal richiamato D.L. del 1948: reclusione da uno a sei anni…. La pena è raddoppiata se il fatto è commesso da più persone, anche non riunite, ovvero se è commesso usando violenza o minaccia alle persone o violenza sulle cose.”
Prima della depenalizzazione alcune generazioni di lavoratori in lotta contro i licenziamenti – di sindacalisti -, di cittadini amanti del bene supremo della pace contro la guerra, in lotta, ancora, per difendere le libertà democratiche e costituzionali,  per conquistare rivendicazioni fondamentali per il miglioramento delle loro condizioni di vita, pagarono duramente le azioni di protesta e di sensibilizzazione delle strutture politiche/istituzionali che avevano assunto caratteri più plateali, con le conseguenti pene detentive.  
Un ritorno all’indietro di grande pericolosità sociale, specie per i Soggetti più deboli della nostra  comunità.
Mi ricordo bene  le ansie e i dolori di tanti lavoratori che oltre al licenziamento avevano davanti anche la potenziale porta del carcere.
Lo “spettro” ritorna, a seguito delle decisioni del governo 5 Stelle-Lega.
 



Sabato 29 Settembre,2018 Ore: 09:21
 
 
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