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www.ildialogo.org Disastri del capitalismo, unità e lotta di classe in tempi di Pandemia,di Mattia Montanile

Disastri del capitalismo, unità e lotta di classe in tempi di Pandemia

di Mattia Montanile

Il ricorso alla scienza è vitale e doveroso ma occorre un’analisi rigorosa dei dati globali e del modo con il quale ancora oggi il virus si sta fronteggiando.
Occorre evitare e fermare la tragedia di un’ecatombe che in tre nazioni, più una regione,(USA, Gran Bretagna, Brasile e Lombardia) ha già fatto registrare il 50% dei decessi globali su una popolazione di appena il 10% del totale mondiale.
Si registra ciò in quei paesi che hanno avuto un approccio riduttivo del pericolo pandemico da coronavirus facendo prevalere gli interessi del sistema economico sulla difesa della salute. Sono gli stessi che accusano la Cina di aver ritardato per qualche giorno i dati scientifici sul covid-19.
Siamo di fronte, nella suindicata parte del mondo, a farabutti DELLA DESTRA ECONOMICA A SERVIZIO DEL CAPITALE al governo, che continuano a commettere CRIMINI contro l'umanità e a seminare un clima di intolleranza, di violenza, razzismo e fascismo che sta indignando il mondo. Mi rifiuto di pensare a cosa sarebbe accaduto in Cina, paese con una popolazione di un miliardo e quattrocento milioni di abitanti, con un focolaio pandemico in una regione popolata da cento milioni di cinesi senza esempi precedenti, se al governo avessero avuto Trump, Bolsonaro Johonson o Salvini.
I cinesi avranno potuto commettere anche loro qualche errore, a mio avviso comprensibile in un contesto di mobilitazione generale per programmare, produrre e reperire farmaci, apparecchiature sanitarie, strutture ospedaliere e materiale per l’igiene, sanificazione e mascherine e predisporre in modo immediato misure efficaci di distanziamento sociale al fine di delimitare l’area del contagio e salvare vite umane. Con tutti i limiti esistenti in Cina sul tema della democrazia, la mobilitazione generale e la cultura dell’internazionalismo di fronte alla pandemia sono stati evidenti e apprezzati dall’opinione pubblica di tutto il mondo che nessuna manipolazione propagandistica dei media a servizio di finanza e capitale può oscurare.
Trump ha deciso di lasciare l’OMS, ora annuncia di seguirlo Bolsonaro e pare che anche johnson ci stia pensando. Insomma i tre paesi che hanno gestito l’emergenza sanitaria in difformità alle direttive scientifiche sovranazionali e a servizio degli interessi del capitalismo e del mondo della finanza, creando disastri umani e sociali, scaricano sull’OMS le loro pesanti responsabilità, cercando di auto assolversi agli occhi del loro paese. I paesi imperialisti con gli USA in testa escono dagli accordi internazionali sul clima e sul nucleare e dall’OMS per proporre una politica di auto isolamento, di autarchia del ciascun pensa per se? Fanno ciò con la speranza di salvarsi puntando sulla loro potenza economica e militare o forse, com’è più probabile, preparano un terzo conflitto mondiale?
In questa terribile situazione credo sia necessario sottolineare la mia contrarietà alle tesi che attribuiscono ad una nascente aristocrazia operaia la responsabilità della mancata ricomposizione dal basso dell'unità di classe degli sfruttati ed oppressi del mondo capitalistico. Si sostiene l’esistenza di un’aristocrazia operaia egoistica che di fronte ad una moltitudine che è al fondo della scala sociale e che vive in condizione peggiore si chiude in difesa di propri presunti privilegi. Una tesi questa che contraddice in modo evidente tutta l’analisi sull’arretramento normativo, legislativo e contrattuale che ha smantellato le tutele del mondo del lavoro anche ai contratti a tempo indeterminato.
No! Compagni, non avventuriamoci in tesi di comodo e infondate solo per proteggere i nostri errori. La ricomposizione è difficile ed anche impossibile se non superiamo la nostra frantumazione che ha negato al proletariato nel suo insieme l’organizzazione sindacale e politica necessaria per la controffensiva unitaria del mondo del lavoro, e la vitale adeguata rappresentanza nelle istituzioni e nello Stato.



Sabato 06 Giugno,2020 Ore: 18:21
 
 
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