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www.ildialogo.org "Un nuovo 68",di Mario Mariotti

"Un nuovo 68"

di Mario Mariotti

Fosse vero!!! Io ho vissuto il 68: sono stati anni bellissimi: il socialismo dal volto umano di Krusciov; il capitalismo più moderato di Kennedy; il Concilio di Papa Giovanni. I giovani mettevano in discussione il sistema; si sperava e ci si impegnava per la pace, per un mondo più giusto, per l'utopia della fratellanza, cioè per il socialismo. Il dopo lo conosciamo tutti: la CIA con la strategia della tensione, la TV e la relativa diffusione della cultura d'oltre-Oceano, la dematerializzazione della Sinistra a lievel1o quasi globale, e siamo arrivati alla palude di liquame azotato dei giorni nostri. Oggi si presenta il fenomeno-Greta: sempre più i giovani si mobilitano per mettere in discussione il sistema che sta portando al collasso ecologico il nostro Pianeta. Il motore sembra non essere la giustizia sociale, lo scandalo delle guerre e degli armamenti, le differenze blasfeme ricchi-poveri, ma la presa di coscienza del pericolo che corre la Casa Comune. Mentre il motore del socialismo era l'impegno per la giustizia, quello dell'ecologia può essere visto come una forma di egoismo, di pensare a se stessi per non finire in rovina; ma questo egoismo si potrebbe determinare in un modo che diventa sociale, perché finisce con l'includere tutti, e quindi ha come sbocco la propria autoestinzione: o ci si salva tutti, o non si salva nessuno. Siamo tutti in pericolo ricchi e poveri, oppressori ed oppressi, sfruttatori e sfruttati; e quindi tutti quanti dobbiamo cambiare il nostro modo di vivere e di scegliere.
Questo implica che dovrà tornare a funzionare non il "privato" ma il "pubblico", e che diventeranno ineludibili la pianificazione dell'economia, la cooperazione, la collaborazione, la decrescita felice, in altri termini il socialismo, ecosocialismo non per giustizia, ma per necessita, non nazionale ma globale, fondato sulla cultura del necessario e sul rispetto di tutto l'ecosistema, anche delle piccole vite, speculazione, mercato, competizione, il "privato" che funziona, i sovranismi, i razzismi dovranno moderarsi per necessità, ed arrivare ad estinguersi, altrimenti sarà la rovina per tutti.
Oggi, e finalmente, sono anche i ricchi ed i potenti ad essere in pericolo; e dovranno moderare l'appetito per poter continuare ad esercitare il proprio specifico. I più furbi troveranno il modo di arricchire anche sulle trasformazioni che si renderanno necessarie; ma la dimensione sociale, il "pubblico" che funziona, i sindacati rigenerati da consumatori a lavoratori, dovrebbero contenere
e poi impedire lo sfruttamento di qualsiasi persona. Se si riuscirà ad andare in questa direzione, ci sarà del lavoro per tutti e per a prossimi secoli, senza competizione, mercato e privilegi1Lo sfruttamento dei poveri aveva generato la necessità del socialismo, vedi 68; il capitalismo è riuscito a rincoglionirli e ad adattarli a lui stesso; ma esso siamo arrivati al punto che rischiano sia i ricchi che i poveri; e diventa necessaria una cultura ecosocialista perché o ci si salva insieme o si
è tutti fottuti, non dico come i dinosauri, perché loro si sono estinti non per colpa loro, mentre nel nostro caso sarà colpa esclusivamente nostra. Questo sarebbe il miracolo di Greta:il capitalismo, per sussistere deve diventare ecosocialismo; e lo farà perché l'egoismo, per sussistere ed esplicarsi, ha bisogno di ossigeno, e si deve mettere d'accordo con gli altri consumatori d'ossigeno, cioè con tutti.
Quello che era sorto per sete di giustizia oggi sorge per sete d'ossigeno; e per aggiustare l'ecosistema-Terra bisogna costruire l'unità del genere umano. La mobilitazione dei giovani di oggi avrà più fortuna di quelli del 68? Sapranno, i giovani, capire che anche loro, e non solo gli altri devono cambiare :il loro modo di vivere e di scegliere? Speriamo di sì, perché il fallimento, oggi, correil rischio di essere l'ultimo.



Sabato 25 Gennaio,2020 Ore: 22:02
 
 
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