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www.ildialogo.org Gratteri ipotizza che ci siano forti legami fra organizzazioni mafiose e multinazionali.,di Giuseppina Buscaino

Gratteri ipotizza che ci siano forti legami fra organizzazioni mafiose e multinazionali.

di Giuseppina Buscaino

Nel mondo grazie alla volontà dei cittadini, diversi Stati sono riusciti a liberarsi delle multinazionali. In tutto il mondo sono avvenuti 835 casi di rimunicipalizzazione dei servizi pubblici essenziali a dispetto della retorica della privatizzazione come panacea, dal 2000 ci sono stati 235 casi di ritorno al pubblico in 37 Paesi. La Francia ha conosciuto la più lunga e la più profonda esperienza di gestione affidata ai privati iniziata oltre un secolo fa ed è il Paese in cui hanno sede le prime multinazionali al mondo, Suez e Veolia. Circa l’80% dei cittadini dipendevano da società private per l’accesso ad acquedotto, fognature, depurazione. La Francia è il Paese che più di tutti ha sperimentato i problemi della privatizzazione: bolletta alta, cattiva qualità dell’acqua, dispersione. E dal rapporto che emerge dal libro “Public Services” pubblicato dal Transnationale Institute di Amsterdam e curato da Satoko Kishimoto e Oliver Petitjean, in Francia si sono registrati 106 casi di rimunicipalizzazione del SII. Anche negli USA tornano pubblici acquedotti e sistemi elettrici, grazie alla grande autonomia che conservano gli Stati. In America latina dopo i piani di aggiustamento della Banca mondiale che imponevano la privatizzazione, dopo lotte di popolo e morti, sono tornati alla gestione pubblica. In Africa, il Camerun ha bloccato le public-private partnership nel settore idrico. L’ Italia è contro tendenza a causa del contesto legislativo complicato. E le complicazioni aumentano con i governi che si susseguono. Il PD di Renzi ha prodotto leggi incostituzionali per privatizzare che ha poi dovuto ritirare appunto perché incostituzionali, il M5S ha abbandonato la sua prima stella piegandosi al PD votando l’articolo 24 del Decreto Crescita che sancisce la privatizzazione della gestione dell’acqua. Badate bene, quando si parla di acqua pubblica si intende gestita da un ente di diritto pubblico, non quella che i politici irpini vorrebbero spacciare per gestione pubblica cioè gestita da un ente di diritto privato cioè una SpA (anche se i soci sono enti pubblici) in cui, in ogni momento può entrare il privato, una multinazionale come ACEA o SUEZ contenuta in ACEA contenuta in GESESA di Benevento, a fare profitto di una risorsa indispensabile per la vita. Purtroppo di questi politici che si ostinano a sostenere che la gestione operata da una SpA è migliore di quella operata da un ente di diritto pubblico, c’è poco da fidarsi e ce lo dice Gratteri: “Esistono punti di collegamento tra i vertici della ndrangheta e centri occulti di potere”. “Una sorta di “super comitato”, costituito da uomini politici, massoni, banchieri, giornalisti, alti burocrati dello Stato (magistrati, avvocati, docenti universitari), industriali, che influenzerebbe (direttamente o indirettamente) anche le sorti dello Stato italiano e della sua democrazia”. Dice Gratteri che la ndrangheta ha compreso che la propria pervasività dovesse estendersi alle organizzazioni e alle multinazionali abbastanza grandi da contare e pesare nello scenario politico ed economico non solo nazionale ma anche internazionale. Quindi Gratteri ipotizza che ci sia un collegamento tra organizzazioni mafiose e multinazionali (quelle che vorrebbero gestire l’acqua irpina). Nicola Gratteri ipotizza che esista una mafia senza confini che spesso è influenzata da nuovi poteri forti anche a livello sovranazionale, fra questi ci sono le multinazionali che infrangono come i mafiosi le leggi degli Stati. Meditate cittadini e fidatevi solo di chi quando parla di acqua pubblica, parla di un’azienda speciale di diritto pubblico. Non esiste gestione pubblica con enti di diritto privato come le SpA. Quando andrete a votare per le regionali rifletteteci e non votate per chi vi prende in giro.
Giuseppina Buscaino ( Referente Provinciale Coordinamento Campano Acqua Pubblica)



Giovedì 23 Gennaio,2020 Ore: 15:55
 
 
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