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www.ildialogo.org L’AUTUNNO CALDO 50 ANNI FA UNA RIVOLUZIONE CULTURALE,di Beppe Manni

L’AUTUNNO CALDO 50 ANNI FA UNA RIVOLUZIONE CULTURALE

di Beppe Manni

(Beppe Manni Gazzetta di Modena 11 XII 19)
Cinquanta anni fa il 1969. Un anno importate per la storia italiana. Pieno di fermenti, entusiasmi e speranze. Fu un ’annus mirabilis’ terminato con l‘Autunno caldo’: lotte operaie e studentesche, sperimentazioni nelle fabbriche, nelle scuole, nelle università e nelle chiese. Interessò la magistratura, la medicina, le forze dell’ordine. Le mobilitazioni e le lotte portarono a grandi risultati che trasformarono in modo irreversibile i costumi di un’epoca. Fu una vera rivoluzione culturale. Per la prima volta nella storia tanti soggetti fino ad allora sottoposti alle autorità tradizionali alzarono la testa e diventarono dei protagonisti: gli studenti, gli operai, i cattolici, i figli, le donne. Verso i professori, i padroni, le gerarchie ecclesiastiche, i genitori, i maschi. Molti furono i risultati raggiunti. Gli operai ritrovato l’unità sindacale; attraverso scioperi e occupazioni ottennero la legalizzazione delle rappresentanze sindacali, la riduzione dell’orario di lavoro, aumenti salariali, attenzione alla salute in fabbrica, le mense, il diritto delle 150 ore di studio pagate e infine il famoso “Statuto dei lavoratori”. Gli studenti riuniti in assemblee e con i cortei in piazza svecchiarono la scuola chiedendo una maggiore democrazia e programmi legati alla vita sociale, i decreti delegati furono comunque un buon risultato. Il 68 e 69 coinvolsero le diverse realtà della Chiesa: parrocchie, Azione Cattolica, seminari, Scout, Acli; furono luoghi di confronto e rinnovamento: nacquero gruppi spontanei e comunità di base. A Modena rimane ancora la Comunità del Villaggio Artigiano nata in quegli anni.
Oggi si tende a ridurre gli aspetti positivi di quella stagione che iniziata prima del 68 continuò fino al ‘75 e ad addebitare le responsabilità del terrorismo nero e rosso alle nuove libertà conquistate in quegli anni. In questo mese ricordiamo la strage di Piazza Fontana. Sono i detrattori di mestiere che non hanno mai gustato la bellezza di un sogno e la fraternità di un impegno collettivo. Addirittura Ratzinger con una distorsione mentale incomprensibile, accusa il 68 di essere la causa della pedofilia tra il clero. Le conquiste di allora sono state progressivamente erose. Le cause sono diverse non ultima la frammentazione della società e del mondo del lavoro che ha visto scomparire la ‘classe operaia’. Oggi il mondo dei lavoratori, specialmente dei più giovani e degli stranieri, è particolarmente esposto a nuovi sfruttamenti che non hanno ancora trovato una difesa ‘legale’. Il mondo della scuola dopo la conquista dei decreti delegati si è adagiato in un tranquillo conformismo. La chiesa soffre per gli attacchi dei ‘tradizionalisti’ contro Bergoglio. I giovani in verità sembrano trovare altri sbocchi come nel il movimento ecologista legato alla Greta o al mare di Sardine che invadono le piazze. Ma non solo: stanno emergendo forze nuove, anticorpi contro una politica frammentata, urlata, che sembra non curarsi del bene comune ma solo di propri instessi.



Lunedì 16 Dicembre,2019 Ore: 22:21
 
 
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