- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (229) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org LE SARDINE: E' VERA GLORIA?,di Augusto Cavadi

sabato 23 novembre 2019
LE SARDINE: E' VERA GLORIA?

di Augusto Cavadi

LE SARDINE: E’ VERA GLORIA ?
La mia generazione ha vissuto – sia pur con diverso grado di adesione - il Sessantotto, poi il Settantasette, poi l’esplosione della Rete di Leoluca Orlando, poi i Girotondi, poi… E’ strano, dunque, che non ci si appassioni particolarmente alle Sardine (nonostante siano una boccata d’ossigeno a un paziente in coma)? L’indignazione ci porta in piazza, accanto ai giovani, per non lasciarli soli; ma, inesorabile, la ragione ci proietta già davanti agli occhi i titoli di giornali che tra qualche anno ne parleranno come un episodio di cronaca quasi dimenticato.
 C’è qualche probabilità che, questa volta, la ragione non contraddica la passione? Non so se per motivi razionali, o per impulso passionale, direi di sì. A confortarmi è stata la lettura del Manifesto dei promotori del movimento. Infatti, in “Benvenuti in mare aperto”, si esordisce con l’ammissione dei propri errori o, per lo meno, dei propri limiti: “Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.
[…] Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.”
  Si aggiunge un biglietto di auto-presentazione che, nella sua sobrietà, mi ha commosso: “Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto”. Ma ciò che più mi incoraggia è la scelta di evitare i toni anti-partitici e anti-parlamentari che, oggettivamente (dunque indipendentemente dalle intenzioni soggettive) sono fascisti. Una cosa, infatti, è criticare in particolare questo o quell’esponente politico, questa o quella formazione partitica; e tutta un’altra cosa affastellare tutti nello stesso mucchio e dargli fuoco: “
Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie”.
Non meno rilevante mi pare la dichiarazione d’intenti a diventare volontari della politica buona o, come si diceva anni fa, militanti a tempo pieno:
“Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo”.
 Il Manifesto si chiude con l’ultima strofa della canzone di Lucio Dalla “Com’è profondo il mare”: E' chiaro, che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa è muto come un pesce.
Anzi è un pesce.
E come pesce è difficile da bloccare
Perché lo protegge il mare”. E’ un passaggio decisivo. “Pensare” è essenziale, ma non sufficiente: dobbiamo imparare a pensare bene. Al di là delle vicende elettorali, siamo di fronte a sfide epocali per le quali, palesemente, ci troviamo tutti impreparati. La spocchiosità con cui si finge di avere le risposte in tasca è più arrogante a Destra, ma non è certo assente né al Centro né a Sinistra. Ognuno secondo le sue possibilità, i suoi compiti istituzionali, la sua collocazione sociale – dunque ognuno in maniera differente, ma nessuno esonerato – deve iniziare, o riprendere, a leggere, documentarsi, riflettere, confrontarsi con gli esperti, proporre ipotesi di lavoro. Il vero nemico non ha il volto di un ragazzotto assetato di potere, di denaro e di mojto, ma è l’ignoranza che ci assedia all’esterno e ci tarla all’interno. Per battere questo nemico non basta rinunziare a qualche ora di riposo serale per partecipare a un corteo: occorre impegnarsi con costanza, con determinazione, con dedizione per dare un’anima di consapevolezza alla prassi politica. Solo così potremo sperare di uscire dalla logica dello slogan contro lo slogan, del post contro il tweet e proporre difficili vie d’uscita a tragedie storiche che toccano la vita quotidiana di quegli strati sociali – dal bottegaio di città al pastore di provincia – che hanno il diritto di votare esattamente come i docenti liceali o i bancari in pensione. Solo così potremo spezzare l’incantesimo di un’Italia in cui tutti parlano male di alcuni leader e di alcuni partiti, ma molti li votano e li rivotano fedelmente. 
 Le Sardine non si sono mobilitate per questa o quella bandiera di partito: e ciò, evidentemente, è una lezione che dovrebbe essere meditata. Ma in democrazia ci sono i cortei e ci sono le elezioni: sarebbe un’ennesima disdetta avere, ancora una volta, piazze piene e urne vuote. 
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com



Domenica 24 Novembre,2019 Ore: 17:10
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Politica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info