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www.ildialogo.org B come “buonismo”,di  don Sandro Ramirez

B come “buonismo”

di  don Sandro Ramirez

Credetemi: non ho ancora capito cosa vuol dire! Credo sia una specie di “bontà andata a male”.
Pare che se, giustamente, ti preoccupi e denunci il problema dell’abbandono dei cani in autostrada durante l’estate, sei “buono”. Se invece ti preoccupi e denunci decine di vite umane in balia di navi nel Mediterraneo alla ricerca di porti aperti e sicuri, invece sei “buonista”.
Se ti dispiace, giustamente, che i ladri siano entrati in casa del tuo vicino sei “buono” ( e se c’è scappato il morto: “peggio per lui, se l’è cercata!”). Se fai questioni perché un ragazzo minorenne, magari di colore, si uccide di lavoro per raccogliere i pomodori a 4 euro al giorno, invece, sei “buonista”.
Se sei, giustamente, comprensivo verso il “povero” imprenditore che ha eluso il pagamento di tasse, perché – si sa – in Italia la pressione fiscale è insopportabile (e chi evade va anche capito, no?), allora sei “buono”. Se pensi che con i musulmani si debba dialogare, accogliere, comprendersi, volersi bene… e allora sei “buonista”, non hai capito che “quelli” sono “ontologicamente diversi”!
Ho cercato la parola “buonismo” sul vocabolario online della Treccani: “Ostentazione di buoni sentimenti, di tolleranza e benevolenza verso gli avversari”. E già. Siamo arrivati al punto che se io faccio vedere i miei sentimenti buoni, di tolleranza verso l’avversario… non va bene. È “buonismo”. E, si sa, mettere “ismo” dopo una parola è segno di cosa non buona. Va bene invece se considero l’avversario un nemico da abbattere, da schiacciare?
E poi, il contrario di buonismo è “cattivismo”?
In realtà, ho paura che “buonismo” sia una parola inventata per far apparire negativa la bontà. Perché, grazie a Dio, c’è ancora qualcuno che apprezza la bontà in Italia! E allora come faccio a parlare male dei “buoni”? dico che sono “buonisti”, e il gioco è fatto. Così abbiamo infangato anche la bontà.
Tanto ormai il gioco è quello: infanghiamo tutto, facciamo uscire il peggio di noi, il peggio del nostro egoismo (personale o nazionale), il peggio delle nostre pulsioni, delle nostre paure. Via il pensiero e incitiamo la pancia. Aizziamo le folle. Contro i “buoni” non si può, ma se i buoni li chiamiamo “buonisti”… via ogni scrupolo!
Ma questo è un gioco al massacro. Così muore la nostra civiltà. Ma possibile che io devo farmi problemi se per caso le mie parole, le mie scelte, i miei pensieri esprimono sentimenti di bontà? Dovrei avere la paura di apparire buono ed essere accusato di buonismo?
In numismatica (la scienza che studia le monete) la “bontà del conio” indica la quantità di metallo prezioso che viene infusa nella lega con cui è battuta la moneta: allo stesso modo avviene nella storia con la bontà umana. La bontà è quella percentuale di valore che dice se la nostra società vale o non vale! Togliamo la bontà? Rimane un futuro senza significato. Fasullo. Come una moneta da 3 euro!
 don Sandro Ramirez
parroco nella Chiesa matrice di Fasano (BR), Diocesi di Conversano-Monopoli.



Sabato 03 Agosto,2019 Ore: 18:16
 
 
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